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Un soggiorno culturale in Cina, un’idea unica per un itinerario nelle zone più caratteristiche del sud del Paese, dove sopravvivono ancora delle minoranze etniche

Un viaggio unico alla scoperta delle etnie di minoranza della Cina, terza nazione al mondo per estensione e la prima per numero di abitanti. Si perchè pochi sanno che non tutti gli abitanti della Cina sono propriamente cinesi, ma che ci sono numerose etnie diverse dalla classica discendenza mongolica parlante lingua mandarina. Nelle regioni di frontiera e nei territori conquistati con le armi vivono minoranze etniche e linguistiche caratterizzate da diverse origini, storie e tradizioni,  antichi costumi, da stili di vita peculiari non assimilati alla cultura cinese.

Cina, le minoranze etniche
Nella montuosa regione meridionale del Guizhou, il 35 % della popolazione appartiene a 18 diverse minoranze etniche, le più famose delle quali sono i Miao e i Dong, capaci da soli di dare vita al maggior numero di manifestazioni folkloristiche genuine di tutta la nazione. I Miao sono un popolo di bassa statura con una propria lingua solo orale e religione animista. Gli agricoltori Dong sono invece abili architetti e carpentieri. Amano il canto e la danza al suono del flauto e imparano a cantare fin da bambini imitando i versi degli uccelli.
Nell’interno montuoso e boscoso della regione costiera di sud-est del Fujian, affacciata sul Mar meridionale cinese, vivono gli Hakka, popolazione contadina emigrata nel III-IV secolo dal nord della Cina e che parla un cinese arcaico.

L’itinerario alla scoperta delle minoranze etniche in Cina
Un possibile itinerario tra le minoranze etniche delle misconosciute regioni cinesi meridionali del Fujiang e Guizhou parte dalla provincia di Yongding, dove si concentra il maggior numero di tolou. Si passa al Guizhou per visitare la Dragon Scenic Area, una zona paesaggistica estremamente suggestiva, formata da risaie e campi di colza intercalati da pinnacoli di roccia calcarea curiosamente erosi: siamo infatti in una zona carsica con innumerevoli cascate, grotte e fiumi sotterranei, dove si visitano diversi villaggi miao e dong, nonché di altri gruppi etnici come i Tumpu, discendenti di una possente armata inviata dal primo imperatore ming a conquistare questo territorio, che non si sono mai mischiati con le altre genti mantenendo nel tempo i loro costumi tradizionali, oppure i Gejia, abili nella produzione di batik, le cui donne indossano un curioso copricapo a forma di tortellino. Conclusione del viaggio a Chengdu nel Sichuan, per visitare il Grande Budda di Leshan, alto 71 m e il Centro per la riproduzione del Panda maggiore, dove vivono una settantina di cuccioli di panda, animale simbolo della Cina e del protezionismo internazionale.

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