Mongolia a cavallo, un itinerario sulle tracce del Grande Impero

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Un territorio selvaggio, una cultura e uno stile di vita nomade che poco conosciamo, un percorso da vivere

Imparare a spostarsi come usavano gli antichi mongoli e il loro capo entrato nella leggenda Gengis Khan. La scoperta di luoghi e panorami usando un mezzo di trasporto che sicuramente porta a vivere maggiormente un paese ancora molto poco conosciuto anche nei suoi usi e costumi. Un viaggio di una settimana e mezza che permette di assaporare la libertà e la vita vera.

1° giorno
Arrivo a Ulaanbaatar, trasferimento in albergo con possibile visita al monastero di Gandan ed al Museo di Storia Naturale (in base all'orario), cena con uno spettacolo di abilità mongola nel ballo e nell'arte mongola.

2° giorno
Partenza presto verso il fiume Orkhon attraversando una steppa dove è facile incontrare mandrie di cavalli ma anche di pecore e capre che pascolano. Uno stile di vita dei pastori ancora intatto da secoli visibile nei loro accampamenti. Arrivo al campo in prossimità dei monti Khangai.

3° giorno
Inizia il percorso a cavallo, con un breve corso per poter maneggiare al meglio questo tipo di destrieri, un inizio per adattarsi e imparare la guida. Passeggiate nei dintorni sino al fiume Hujirt, pranzo e rientro al campo.

4° giorno
Percorso attraverso delle colline con facili boschi fino alla valle del fiume White Church ammirando betulle antiche e conifere imponenti. Accampamento e pernotto.

5° giorno
Direzione valle del fiume Orkhon, la culla della cultura nomade dove sono presenti molte antiche tombe e siti archeologici, si ha modo di comprendere meglio la storia di queste popolazioni ed anche di poterle incontrare. Cena e pernottamento in riva al fiume.

6° giorno
Sempre cavalcando ci si dirige verso il monastero di Tuvhum, chiamato anche la “terra della solitudine felice”, luogo di meditazione per il primo mongolo buddista che introdusse questa religione nelle popolazioni della zona. Questo spazio spirituale si trova vicino alla vetta del monte Shiveet Ulaan da cui si può godere un bellissimo panorama.

7° giorno
Direzione cascate Ulaan Tsutgalan che sono formate da un piccolo fiume che si unisce con l'Orkhon. Si prosegue poi sempre lungo il fiume per raggiungere il campo di cena e pernottamento.

8° giorno
Dedicato al relax ed al riposo si potrà però visitare una delle case tipiche dei nomadi, una tenda adatta alle condizioni climatiche avverse ma perfetta per facili spostamenti. Cena con una tipica pietanza del luogo, il "khorkhog", sono pezzi di carne e verdure cotte in una pentola coperta con pietre riscaldate.

9° giorno
Il percorso a cavallo è finito, dopo colazione ci si trasferisce in 4×4 a Karakorum, oggi piccola cittadina ma un tempo la capitale medioevale dell'impero mongolo, la sua struttura fortificata e molti altri sono i resti degli antichi fasti, vi sono poi le rovine del monastero Erdene Zuu. La notte si trascorre nella tipica tenda dei nomadi denominata Ger.

10° giorno
Trasferimento a Ulan Bator, sosta per lo shopping e cena di saluto.

11° giorno
Saluti e rientro ai luoghi di origine.

Fonte www.namnaa.mn

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