Torino, Ferrara e Catania, alla scoperta di tre donne e tre città

Stampa

Tre itinerari in tre belle città italiane accompagnati da tre personaggi femminili interessanti. Un tour in rosa che vale la pena provare

Alla vigilia della Festa della Donna, che cade come sapete l’8 di marzo, abbiamo pensato di proporvi tre itinerari diversi. Tre luoghi d’Italia, lontani tra loro, uno a nord, uno al centro e uno a sud ma legati dal filo comune di tre figure di donne che ne hanno segnato la storia o che da questi luoghi hanno tratto le proprie origini, portandole fieramente nel mondo.

Si tratta di località con caratteristiche differenti dunque non si deve considerare un percorso turistico unico, ma tre idee, tre occasioni da poter scegliere magari per tre momenti diversi delle vostre vacanze. E perché no, magari uno di questi momenti potrete viverlo anche subito, giorno 8 marzo stesso. Andiamo quindi alla scoperta della Torino di Rita Levi Montalcini, della Ferrara di Lucrezia Borgia e della Catania di “Peppa la Cannoniera”.

Rita e il Centro Storico di Torino

Rita Levi Montalcini nasce nel 1909 a Torino, in una famiglia nobile e di altissima cultura. E’ cresciuta tra scienziati, pittori e poeti e ha maturato fin da giovanissima la mente scientifica che l’ha spinta a volersi iscrivere a Medicina nonostante il divieto del padre. Non è stato facile per lei, donna in un campo di studi maschile, andare avanti e imporsi ma è riuscita a laurearsi in breve tempo e col massimo dei voti. Le leggi contro gli ebrei e la carriera l’hanno portata, negli anni seguenti, prima in Belgio, poi negli Stati Uniti e infine a Roma, dove è morta non molto tempo fa. Donna determinata e forte, esempio per molte giovani scienziate, ha lasciato un enorme prestigio legato al nome dell’Italia nel mondo.

La Torino di Rita è quella del Centro Storico. La sua casa natale si trova in un palazzo signorile di Corso Re Umberto, al numero 10, non lontano dalla Mole Antonelliana e dal fiume Po. Se vi trovate in questa zona della città, il vostro itinerario comprenderà sicuramente Piazza Castello, elegantissimo spazio circondato da edifici monumentali come: Palazzo della Prefettura, Palazzo della Regione, il Regio Teatro, la Real Chiesa di San Lorenzo, la Torre Littoria e ovviamente il Palazzo Reale.

Potrete andare a visitare il Museo Nazionale del Cinema dentro la Mole Antonelliana. O magari andare a passeggiare sul Lungopo fino a giungere al bellissimo Parco del Valentino. Mentre siete in centro, andate anche alla ricerca dei palazzi Liberty come quelli di via Papacino (Casa Bellia, Casa Bonelli, Casa Giraudi), di via San Francesco di Assisi (Casa Reda, Casa Florio) e del Corso Vittorio Emanuele.

Una curiosità su Torino: tra la fine del XIX secolo e il 1910, la Mole Antonelliana detenne il record di più alta costruzione in muratura del mondo.

Lucrezia e il castello Estense di Ferrara

Lucrezia Borgia visse tra il 1480 e il 1519 una vita veramente intensa e coraggiosa e da troppi secoli porta legato al proprio nome l’ingiusto pregiudizio di essere una assassina. La storia la ricorda come una spietata avvelenatrice, ma si tratta di una leggenda senza fondamento. In realtà rimase vedova una volta, sebbene le circostanze della morte del marito non furono mai chiarite. Sposò quindi il duca Alfonso d’Este e da Roma venne a vivere a Ferrara dove fu una duchessa molto amata, forte e sicura nelle scelte relative alla propria famiglia e alla città. Dal marito ebbe sette figli e negli ultimi anni della sua vita fu anche una grande benefattrice per i poveri.

Per cercare le tracce di Lucrezia dovete andare alla scoperta del Castello Estense: costruito tra il 1385 e il 1476, questo palazzo si presenta difeso da torrioni e merlature e ha un aspetto possente e sicuro. Viene usato come centro culturale ed espositivo, ma è esso stesso un museo, infatti si possono visitare alcuni ambienti come le Cucine Ducali o le Prigioni. Un corridoio sopraelevato lo unisce al Municipio, ex residenza ducale prima della realizzazione del castello.

Una volta a Ferrara, non mancate di visitare altri luoghi molto cari a Lucrezia. Palazzo Schifanoia, che oggi è un museo ma che al tempo degli Este era una residenza estiva per rilassarsi in allegria e “schifar la noia” appunto. Anche Casa Romei merita la vostra attenzione: l’oasi di pace in cui Lucrezia amava pregare, ancora oggi mostra un bellissimo giardino interno circondato da loggette. Stupenda pure la Cattedrale di San Giorgio, chiesa che risale al XII secolo ma che fu ingrandita e abbellita tra il Trecento e il Quattrocento con la aggiunta della facciata gotica.

Curiosità su Ferrara: come è ovvio per un maniero che si rispetti, pare che il Castello Estense sia infestato da diversi fantasmi. Secondo alcuni si aggira lo spettro di Lucrezia in persona, secondo altri vi abitano gli spiriti di due giovanissimi amanti sorpresi in adulterio e decapitati nel cortile del maniero. In realtà potrebbero essere molti di più, dato che l’Emilia-Romagna ha un registro dei propri fantasmi regionali e ne ha riconosciuti ufficialmente ben 33 !

Peppa e il cannone che liberò Catania

Giuseppina Bolognara Calcagno (1826-1884) nacque in provincia di Messina, a Barcellona Pozzo di Gotto. Rimase orfana da piccolissima e venne affidata a un orfanotrofio di Catania. In questa città Giuseppina, detta “Peppa”, crebbe e lavorò come cameriera. Innamorata di un giovane garibaldino che la coinvolse nei moti per l’Unità d’Italia, durante uno degli scontri contro le truppe borboniche, rubò un cannone e riuscì da sola a far funzionare l’arma mettendo in fuga i nemici. Una volta liberata Catania, continuò a combattere anche a Siracusa, dove si dice che indossò abiti maschili e tagliò i capelli per apparire uguale a un uomo!

Trovate Peppa la Cannoniera immortalata per sempre in uno dei lampioni di bronzo che decora Piazza dell’Università, nel centro storico di Catania, a due passi esatti da Piazza Duomo. Il vostro itinerario quindi si può svolgere tra questi due spazi storici dove potrete ammirare Palazzo San Giuliano e Palazzo dell’Università, che ospitano alcune facoltà dell’ateneo catanese (fondato nel 1434). Poco lontano, risalendo verso monte la via Etnea, troverete sulla sinistra la chiesa barocca della Collegiata. Scendendo nuovamente, in Piazza Duomo potrete ammirare la fontana con la statua dell’Elefante, simbolo di Catania, intagliato nella pietra lavica.

E ancora: la fonte del fiume Amenano, la Cattedrale di Sant’Agata con possibilità di salire in cima alla terrazza dell’Arcivescovado per ammirare la città dall’alto. In alternativa potrete visitare le antiche Terme Achilleane situate sotto il duomo e periodicamente allagate dalle acque del fiume sotterraneo dell’Amenano. Non mancate una visita al mercato della Pescheria. Se avete voglia di camminare ancora un po’, risalendo la via Garibaldi fino all’incrocio con via Castello Ursino, percorrete quest’ultima fino a scoprire la maestosità del castello normanno voluto da Federico II.

Curiosità su Catania: la statua di lava dell’Elefante tanto cara ai catanesi viene chiamata Liòtru, dal nome di un certo Eliodòro vissuto in città ai primi tempi della Cristianità. Questo strano personaggio pare avesse poteri magici e che con un solo gesto riuscisse a dar vita alla statua tramutandola in un elefante vero!

Informazioni Utili

Come arrivare a Torino – in aereo, atterrando all’aeroporto Caselle e raggiungendo poi il centro con bus, treno o metropolitana; in treno, arrivando direttamente alla stazione Porta Nuova; in macchina tramite ben cinque autostrade: A4, A5, A6, A21 e A31.

Come arrivare a Ferrara – Ferrara è servita dagli aeroporti di Venezia, Bologna e Firenze che si collegano ad essa tramite servizi ferroviari e di autobus diretti; in treno si arriva grazie alle coincidenze regionali che partono dalle stazioni di Venezia o di Bologna; per chi arriva in auto, autostrada A13 con uscita Ferrara Nord o Sud e poi superstrade per i Lidi di Comacchio o per Ravenna.

Come arrivare a Catania – si atterra all’aeroporto Fontanarossa e si raggiunge il centro con gli autobus urbani o con i taxi; arrivare in treno è possibile (stazione molto centrale) ma complicato per i tempi lunghi del traghettamento e delle ferrovie siciliane; in macchina si arriva più speditamente, dopo aver traghettato, grazie all’autostrada A18 Messina-Catania.

Stampa