Pasqua in Valle D’Aosta

Stampa

Da Pont-Saint-Martin a Courmayeur una serie di proposte perfette per rinvigorire corpo e spirito

Ad Aosta è quasi d’obbligo una sosta nel silenzio del chiostro di Sant’Orso, splendido esempio di architettura e arte medievali, all’interno del complesso in stile romanico ( 994-1025) con interventi gotici della Collegiata Sant'Orso, che comprende la Chiesa dei Santi Pietro e Orso, il campanile isolato, la cripta, il museo del tesoro e gli edifici del Priorato. All’interno della Collegiata,  fra le molte importanti opere è molto interessante anche il mosaico del XII secolo a tessere bianche e nere posto sotto il presbiterio e riportato alla luce durante gli scavi del 1999. Raffigura, nel medaglione centrale, la scena di Sansone che uccide il leone circondata da una fascia circolare contenete le parole che formano l'antico quadrato magico ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR, parole che, qui disposte in cerchio, danno origine ad una frase palindroma. Nel cuore di Aosta la Cattedrale di San Giovanni risale in realtà alle fasi iniziali di diffusione del Cristianesimo in Valle d'Aosta: già verso la fine del IV secolo, esisteva una Domus Ecclesiae di ragguardevoli proporzioni (con una navata di circa 40 metri).

Proseguendo invece sulla A5 verso il Monte Bianco la chiesa di  Morgex dedicata a Santa Maria Assunta è  tra le più antiche dell'alta Valle: da poco stata attestata la sua esistenza già nel V-VI secolo come chiesa battesimale paleocristiana. Restaurata a più riprese, ha raggiunto l'assetto attuale con la campagna di restauro e di ampliamento iniziata nel 1687 e terminata con gli affreschi del pittore savoiardo Girollet e del pittore Lancia (inizio del XX sec.). Ultima tappa di questo tour a Courmayeur, sulla strada per la Val Veny, sullo sfondo del ghiacciaio della Brenva, dove si trova la cappella di Notre Dame de la Guérison, costruita nel 1792 su un ammasso di pietre e dedicata alla Vierge du Berrier. Nel 1816, il piccolo santuario fu abbattuto dall'inesorabile avanzata del ghiacciaio della Brenva ma ne rimase intatta la statua della Madonna, evento ritenuto miracoloso dai fedeli che riedificarono il santuario nel 1867. Per le visite è necessario contattare il custode, Tel. 0165/869085.

Stampa