Stampa

Un secondo piatto ricco, una ricetta da vero gourmet: vi proponiamo una prelibatezza della cucina dello Chef Fuoco, che ci insegna un modo alternativo per preparare il calamaro farcito.

La tradizione si unisce alla creatività nel secondo piatto che oggi andiamo a proporre, suggerito dallo Chef Fuoco, attualmente impiegato presso il Garden & Villas Resort di Ischia. Vi proponiamo qui una ricetta speciale di pesce fresco, un piatto delizioso a base di calamaro farcito, esaltato dalla provola affumicata su friarelli scottati.

Calamaro farcito dello Chef Fuoco

Ingredienti (per 4 persone):
4 calamari
1 provola
2 mazzi di friarielli
1 spicchio d’aglio
½ bicchiere di vino bianco
Sale fino
Olio extravergine di oliva

Procedimento: 
Pulire i friarielli, farli scolare bene. In una pentola mettere l’olio e  l’aglio e far rosolare, appena pronto aggiungere i friarielli e far stufare. Dopo 5 minuti aggiungere il vino bianco e il sale, coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco lento per altri 10 minuti.
Per i calamari: pulirli bene, asciugarli con carta da cucina e metterli da parte. Tagliare la provola a listarelle di un centimetro, farcire i calamari e chiudere l’estremità con uno stuzzicadente.
In una padella far riscaldare l’olio, appena pronto incorporare i calamari e farli scottare per 8/10 minuti a fiamma forte, appena colorati togliere dal fuoco.
In un piatto di portata mettere al centro i friarielli, tagliare il calamaro a metà e adagiarlo sui friarielli.
Lo chef Giuseppe Fuoco è nato a Torre del Greco (Na),  ha iniziato la sua carriera molto giovane lavorando sulle navi da crociera, una vita dura che, però, gli ha  insegnato tantissimo.
Successivamente ha lavorato presso vari alberghi e ristoranti del sud Italia e dal 1991 vive a Ischia dove ha lavorato in diversi Hotel a 4 e 5 stelle.
Giuseppe Fuoco è un grande esponente della cucina tipica mediterranea, dal 2012 lavora presso il Garden & Villas Resort utilizzando per i suoi piatti ingredienti semplici e genuini. Nella sua cucina gran parte delle verdure e degli ortaggi provengono dall’orto della struttura, dove vengono coltivate nel pieno rispetto delle regole biologiche. Nei suoi piatti, fermamente ancorati al territorio si avvertono, oltre agli ingredienti di prim’ordine, il calore, la passione e la memoria per i tanti momenti trascorsi in cucina con sua madre.

Stampa