Isola d’Elba: itinerario sulle tracce di Napoleone

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L’Isola d’Elba è la meta ideale per le vacanze per gli amanti del mare, la natura selvaggia ed i paesaggi incontaminati. Per chi ama anche conoscere un po’ di storia dei luoghi da visitare, ci piace ricordare che l’Isola d’Elba è stata il luogo d’esilio di Napoleone Bonaparte.

Per chi si trova a trascorrere un periodo di vacanza su questa meravigliosa isola, ecco un ecco un itinerario sulle tracce di Napoleone Bonaparte, invitandovi a visitare i luoghi storici ed i musei che ancora conservano interessanti testimonianze della sua pur breve permanenza.

L’Imperatore Napoleone soggiornò nell’ Isola d’Elba per 10 mesi, dal 3 Maggio del 1814, al 26 febbraio del 1815, lasciando importanti tracce del suo passaggio, tra cui i due interessanti Musei delle Residenze Napoleoniche situati a Portoferraio  – Villa San Martino e Villa dei Mulini –. Nel lascito Napoleonico all’isola ci sono anche importanti dipinti e libri, oltre allo splendido Teatro dei Vigilanti.

Lo sbarco a Porto Ferraio 

Lo sbarco di Napoleone Bonaparte all’Isola d’Elba avvenne il 4 maggio 1814, a Portoferraio, in seguito alla disastrosa Campagna di Russia e la sconfitta a Lipsia.

Sbarcando a Portoferraio, ancora oggi è possibile vedere la zona esatta in cui il primo Imperatore francese posò i piedi sull’isola. 

Isola d'Elba Napoleone

Dopo aver alloggiato per otto notti negli scomodi locali della Biscotteria, allora sede dell’amministrazione, Napoleone decise di ristrutturare alcuni edifici amministrativi e di vario uso, situati tra il Forte Stella e il Forte Falcone.

La Villa dei Mulini

L’imperatore in esilio individuò la Palazzina dei Mulini come sua prima residenza. La villa è collocata tra il Forte Falcone e il Forte della Stella ed è così chiamata per la presenza, un tempo, di alcuni mulini a vento. Durante il suo soggiorno nella villa, Napoleone abitò al pianterreno, mentre nel salone situato al piano superiore giocava a carte e una piccola orchestra con due cantanti animava le serate a cui partecipava spesso la borghesia locale. L’Imperatore organizzava con molto successo anche feste pubbliche, con la corsa dei cavalli, il ballo in piazza e fuochi d’artificio.

Pare che Napoleone trascorresse molte delle sue notti nel giardino della villa, passeggiando e meditando una nuova rivincita. 

Il progetto vitivinicolo di San Martino

Come residenza estiva, Napoleone fece riadattare villa San Martino nell’entroterra dell’isola. La dimora avrebbe dovuto essere il nido d’amore da condividere con la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai sull’isola.

A Bonaparte viene storicamente attribuito il merito di aver istituito la prima DOC elbana, riconoscendo il valore del vino Aleatico. La passione di Napoleone per i vini si tradusse durante il suo soggiorno all’Isola d’Elba in un progetto ambizioso, come la realizzazione di un’azienda vitivinicola e una riserva di caccia intorno a San Martino.  Nela tenuta della Villa fece impiantare diversi vitigni, immaginando anche due etichette: il rosso Côte de Rio, ispirato al colore rosso delle montagne ricche di minerali, e il bianco Monte Giove che richiamava il granito dell’omonima cima, calcolando con precisione confermata dalla vendemmia del 1815 (che non riuscì a vedere) quanti barili avrebbe ottenuto.

Bonaparte fece allestire delle stanze anche tra le mura di Forte San Giacomo a Porto Azzurro,  mentre a Rio, accanto a quella che oggi è la sede del Museo del Parco Minerario, sorge un’antica villa che fu palazzo governativo e dove Napoleone era solito alloggiare.

Il passaporto di Madame Mère

A Portoferraio, tra i documenti conservati presso l’archivio storico dell’Isola d’Elba, si conserva anche il passaporto con cui viaggiò sotto mentite spoglie Maria Letizia Ramolino, la madre di Napoleone Bonaparte, nobildonna italiana della Corsica, nota come “Madame Mère”. La mattina del 2 agosto 1814, con il falso nome di Madame De Pont, a quasi 65 anni e abbigliata con molta semplicità, Madame Mère saliva sul ponte del brick inglese Grasshoper ancorato a Livorno per raggiungere l’Elba, viaggiando verso il figlio e pronta a sostenerlo anche durante la sua caduta.

Il Teatro dei Vigilanti

il Teatro dei Vigilanti si trova a Portoferraio. Venne fatto costruire su iniziativa di Napoleone nel luogo dove un tempo si trovava l’antica chiesa sconsacrata del Carmine.

Per realizzare questo progetto Napoleone dovette affrontare diversi problemi economici, non ricevendo né il pagamento delle tasse né il vitalizio promesso dalla Francia. Per reperire i fondi necessari alla costruzione del Teatro, Napoleone astutamente mise in vendita i 65 palchi alle famiglie più in vista dell’Isola, scatenando la corsa all’acquisto da parte di tutti coloro che volevano dimostrare la propria importanza sociale.

Nel Teatro dei Vigilanti, la sorella di Bonaparte, Paolina, organizzò il ballo di Carnevale proprio il giorno precedente la fuga di Napoleone, avvenuta il 26 febbraio 1814. In questo modo Paolina riuscì a mascherare l’imminente precipitare degli eventi, e permise al fratello Napoleone di salutare per l’ultima volta l’alta società di Portoferraio.

Il Teatro Dei Vigilanti è ancora oggi attivo ed ospita ogni anno un ricco cartellone di spettacoli. 

La leggenda della Vantina

Il soggiorno di Napoleone all’Isola d’Elba ha ispirato numerosi racconti popolari tramandati per generazioni tra i vicoli dei borghi dell’isola. Tra questi, la leggenda della Vantina, raccontata dagli anziani nelle piazze di Capoliveri. Qui, a causa delle troppe tasse imposte dall’imperatore in esilio, scoppiò improvvisamente una sommossa che spinse Napoleone a schierare le sue truppe e una batteria di cannoni da dodici libbre con l’intento di radere al suolo la roccaforte di Capoliveri. Cosa fare, allora, se non provare a trattare? Si cerca il candidato perfetto e per tutti è la giovane Vantina, bellissima figlia di mastro Vantini, a cui viene affidato il compito di rappresentare e salvare l’intera comunità. Si narra che bastò uno sguardo per fare breccia nel cuore di Napoleone che, convinto dai modi umili e gentili della ragazza, decise di ritirare i suoi soldati risparmiando Capoliveri e i suoi abitanti.

Informazioni per visitare l’Isola d’Elba

Per maggiori informazioni visitare il sito  www.visitelba.info

Per la visita al Museo

 

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