Ceci n’est pas un hotel, Milano

A dal 17.09.2009 al 05.04.2010

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Dal 17 settembre 2009 al 5 aprile 2010 presso l’eclettico nhow hotel di via tortona, a Milano, si tiene un’interessante mostra di arte e design che celebra il surrealismo

A 80 anni dalla celebre pipa di Magritte, La Trahison des images (Il tradimento delle immagini), il nhow hotel celebra il surrealismo con una ‘Trahison des lieux’ (tradimento dei luoghi). Il nhow ribadisce ancora una volta la sua natura ibrida e in trasformazione.
Non solo hotel galleria dunque, ma luogo che segue le singole esigenze dei propri clienti offrendo nuove e insolite proposte in uno spazio sempre imprevedibile da esplorare ogni volta come fosse la prima. L’hotel non è più un hotel, ma diventa un viaggio lungo l’altezza dei suoi 4 piani dal quale cogliere suggestioni, atmosfere, stimoli creativi…
Nelle opere pittoriche di Fabrizio Dusi, dal grande impatto grafico, folle di persone si accalcano e sovrappongono.
Le sedute di Cromatina e Domodinamica suggeriscono nuove proposte di design sottolineando il bisogno di trovare un nucleo di riposo e rigenerazione ovunque.
Kilohertz crea invece uno spazio di relax isolato dalla folla della Metropoli con i pouff Horta disegnati da Andrea Modica, sedute che trasmettono le vibrazioni musicali al corpo di chi vi si siede sopra.
Con Seletti lo spazio underground si trasforma magicamente nella stanza dei giochi: dai cassetti di coloratissimi trumeaux escono e prendono vita i giochi di una volta.
Lyle Roblin fotografa fabbriche dismesse, spazi in disuso e abbandonati che riacquistano vita nuova grazie ai suoi scatti che ne illuminano colori e dettagli.
Insieme al design di Po! Paris, che ricicla materiali industriali in stile etno-chic, il primo piano diventa una fabbrica, facendo rivivere al nhow le sue origini di fabbrica della General Electrics.
Nelle opere dell’artista Hemmes allo sbarco ascensore si ritrovano i colori che risorgono dalle foto di Roblin.
Ancora colore nell’anticamera alla galleria con Wardrom, un innovativo sistema di guardaroba a moduli che incontra l’arte, presentato da Paula, e con le sedute variopinte di Domodinamica.

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