Parigi val bene una messa a Firenze
Parigi val bene una messa è il titolo della mostra con la quale il Museo delle Cappelle Medicee unitamente alla Réunion des Musées Nationaux hanno deciso di celebrare il lega che dal 1600 unisce la Francia al piccolo granducato di Toscana.
Il 14 Maggio 1610, infatti, Enrico IV re di Francia e di Navarra veniva assassinato a Parigi. La Francia e l’Europa tutta potevano temere per gli equilibri già precari. La notizia raggiunse Firenze nove giorni dopo e il giovane Cosimo II, appena succeduto al padre Ferdinando I (morto nel 1609), ebbe il compito di sottolineare l’importanza del piccolo granducato di Toscana negli equilibri europei.
Così nel Musèe national du Château de Pau il 31 marzo scorso ha aperto i battenti una prima edizione della mostra che ha chiuso il 30 giugno e che, ampliata, è stata trasferita e a Firenze presso il Museo delle Cappelle Medicee, dove sarà visibile dal 15 luglio fino al 2 novembre.
Quando la notizia della morte di Enrico IV giunse a Firenze il giovane granduca Cosimo II decise di rendere omaggio in maniera solenne alla memoria del re, con funerali in effigie celebrati nella basilica di San Lorenzo, con il chiaro intento di riaffermare la solidità dell’alleanza stretta con la Francia dai granduchi di Toscana e la legittimità della reggenza e della successione al trono.
La basilica laurenziana, fin dal Quattrocento chiesa medicea per eccellenza, fu trasformata in maniera suggestiva ed evocativa secondo il progetto del celebre architetto Giulio Parigi. La facciata fu rivestita di panno nero drappeggiato con finiture dorate così come gli stemmi e due scheletri a fianco; all’interno la decorazione si sviluppava con una serie di 26 grandi tele a grisaille che celebravano il regno di Enrico IV. I dipinti, che furono commissionati a pittori fiorentini che facevano parte dell’Accademia del Disegno, tra i quali l’Empoli, il Curradi, il Poccetti, vennero esposti alle pareti della basilica anch’esse rivestite di ricchi drappi e parate a lutto. L’illuminazione scenografica con una grande molteplicità di candele contribuiva con le scene che rievocavano le gesta e le virtù del Re a dare un senso di perpetuazione della sua gloria oltre la morte.
Delle 26 tele a monocromo, che Cosimo II de’ Medici commissionò se ne conservano 19 e costituiscono il cuore della mostra. In mostra, oltre alle tele monocrome saranno esposte, tra l’altro, le incisioni e i disegni raffiguranti il magnifico apparato e l’orazione funebre che facevano parte del volume sulle esequie che venne dato alle stampe nello stesso 1610 e inaugurò così la prassi, divenuta poi comune, di celebrare e diffondere la notizia degli eventi storici e politici al di là dei limiti di tempo e di spazio.
Informazioni e prenotazioni
Firenze Musei tel. 055. 294889