Sante Monachesi in mostra a Roma

A dal 21.09.2010 al 24.10.2010

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Dal 21 settembre al 24 ottobre 2010, presso la Fondazione Roma Museo, va in scena il variegato percorso creativo dell’artista futurista marchigiano

Sante Monachesi è il protagonista di una mostra che dal 21 settembre al 24 ottobre 2010 sarà allestita presso il Museo della Fondazione Roma e ripercorre, attraverso una selezione di circa 100 opere tra dipinti e sculture, il suo variegato percorso creativo.
Promossa dalla Fondazione Roma, cui si deve l’impulso alla realizzazione dell’evento a celebrazione del centenario della nascita dell’artista, grazie all’iniziativa del suo Presidente, il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, la mostra ripercorre le tappe  fondamentali della produzione dell’artista marchigiano: ecco la serie dedicata alle clownnesses, procaci donne nude che indossano cappelli simili a quelli dei clowns o delle fate rappresentate nelle miniature tardogotiche e anche le nature morte, che offrivano a Monachesi l’opportunità di esprimere la sua personale visione del colore, interpretato con una libertà di tocco e una rapidità che rasentano la stenografia di De Pisis.

Nei primi anni Quaranta, Monachesi compone nature morte dai colori densi e vibranti, trattati con pennellate corpose: gli ortaggi e gli oggetti della quotidianità sono disposti in un apparente disordine e si affollano sui piani dei tavoli, quasi ribaltandosi verso di noi. Con il passare del tempo, i colori si fanno più chiari e gli oggetti si articolano in composizioni più studiate, caratterizzate da mazzi floreali disposti entro altri vasi policromi. I fiori variopinti stilizzati da Monachesi non hanno certo l’aspetto rarefatto e fragile di un ikebana, ma piuttosto il sapore fragrante dei bouquets composti con i fiori trovati ai margini delle strade di campagna o nei campi: tese su steli rigidi come aste di bandiera, le corolle di Monachesi non svelano alcun interesse per l’appassire e il lento disfarsi, allegoria del mesto passare del tempo, ma sembrano piuttosto destinate a conservarsi fragranti per l’eternità, testimoniando così l’inesauribile vitalità del loro creatore. I colori puri, violenti, sempre più vivaci sugli sfondi che si vanno schiarendo nel corso degli anni fino a diventare bianchi, hanno il vigore primordiale di un approccio selvaggio e sensuale all’arte del dipingere, dominato dall’istinto e dalla passione, che è il tratto di tutta l’opera di Monachesi.

Instancabile promotore di nuovi movimenti artistici il pittore marchigiano nei primi anni Sessanta non rimase poi insensibile al progresso tecnologico e alla appassionante gara in corso fra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti per la conquista dello spazio.
Ciò che accomuna le creazioni dell’artista marchigiano, nel suo spaziare dalla pittura alla scultura, dalla letteratura al cinema, è la coerenza interna alle sue opere: l’espressione libera da condizionamenti, di autonomia artistica, di desiderio sperimentale, persino di anticonformismo, che tutto accomuna nel suo divagante procedere creativo; una sorta di furor che caratterizza anche altri artisti che dalla piccola patria marchigiana si sono affacciati alla grande ribalta internazionale, scoprendosi desiderosi di sperimentare soluzioni nuove, talvolta senza nemmeno chiedersi se ciò fosse coerente con quanto realizzato in precedenza.

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.fondazioneromamuseo.it

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