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Il quartiere storico della città imperiale è nella fase finale di un ampio progetto di ristrutturazione di 27 siti storici e monumenti, 4.000 edifici, concerie, mederse, vicoli e circuiti turistici

L’intervento rientra nel programma di risanamento 2013-2018 lanciato dal Re Mohammed VI e affidato all’Agenzia per lo Sviluppo e Riabilitazione di Fès (ADER). Un investimento di oltre 55 milioni di euro interamente dedicato alla salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale della città.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1981 e con 1.200 anni di storia, la medina di Fès è composta da più di 9.400 vicoli, 17 porte storiche, 30.000 artigiani e 11.000 laboratori artigianali e accoglie tra 40.000 e 45.000 turisti all’anno.
L’importante operazione di restauro è nata dall’esigenza sia di rivalorizzazione del patrimonio storico sia per dare un nuovo slancio economico e sociale alla medina avvalendosi della produttività e coinvolgimento delle realtà locali tradizionali. Una risoluzione multidisciplinare quindi, allo stesso tempo progetto urbano, di risanamento e di paesaggio che ha considerato l’aspetto architettonico, umano della città, dei suoi abitanti e delle attività artigianali. Il paziente lavoro di restauro di molti dettagli architettonici ed artistici è stato di fatto eseguito dai Mâalem (mastro artigiano) del luogo la cui abilità ed ingegnosità costituiscono tra le più importanti eredità ancestrali di Fès.

Oggi, dopo un attento e minuzioso lavoro di ristrutturazione, 26 siti storici sono stati ripristinati tra cui il mausoleo Sidi Hrazem del XII secolo, la scuola coranica Seffarine costruita nel 1208, le mederse Sbaiyine e Sahrij del XIV secolo, i ponti storici Khrachfiyine e Terrafine del X e XI secolo, le strade di Bab Boujloud, Tallaa Seghira e Saffah.
Inoltre per agevolare i commercianti e i visitatori lungo il circuito turistico della medina sono state montate più di 254 tende tradizionali sulle botteghe e installate tettoie in giunco sopra i vicoli per creare zone d’ombra durante le stagioni più calde. 80 porte in ferro sono state

rimpiazzate con porte in legno di cedro e altre 150 sono state ristrutturate mettendo in risalto i materiali originari con cui sono state fabbricate.
Ugualmente inclusa dell’opera di restauro la biblioteca Quaraouiyine con la sua recente apertura al pubblico, oltre alle concerie di Ain Azliten, Sidi Moussa e Chouara.

Ma rinforzare il valore e l’eredità Fassi, entro il 2019 la città si arricchirà ulteriormente di un Museo della Memoria Collettiva e di un Istituto delle Belle Arti. Un piano museale/educativo che mira a consolidare il panorama culturale ed artistico di Fès ove la costituzione delle due nuove strutture rientra in un programma turistico più ampio che ha l’obiettivo di presentare la medina di Fès come un prodotto culturale integrato e focalizzato in particolare sulla conservazione, sullo sviluppo e la promozione attraverso la realizzazione di canali tematici e il potenziamento dell’ambiente urbano.
Approvati di recente i due progetti prevedono investimenti di oltre 7.300.000 euro per il Museo e circa 1.800.000 di euro per l’istituto delle Belle Arti. I finanziamenti saranno suddivisi tra diversi partner istituzionali, come il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Insediamento Urbanistico e Politiche della Città, il Consiglio Regionale e gli organi provinciali e comunali.

Raggiungibile in poco più di tre ore e meta ideale anche per solo per un city break, Fès è collegata con tre voli diretti settimanali Ryanair (Martedì, Mercoledì e Sabato) da Bergamo Orio al Serio.

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