Rugby a Londra con gli Harlequins

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Una visita nella parte più sportiva di Londra non può essere tale senza una tappa al mitico stadio Twickenham per vedere il club più amato della Capitale, gli Harlequins

Testi di Massimo Frera e Veronica del Punta – 22 Novembre 2012
Foto | Fonte Getty images

Come si può visitare Londra, sede dei Giochi Olimpici 2012, e non vivere sulla propria pelle un momento di sport in quella che è a tutti gli effetti una capitale mondiale dello sport? La scelta migliore è, a nostro avviso, vivere lo sport inglese per eccellenza, il rugby. E per viverlo al meglio bisognerebbe andare nel luogo mitico di questo sport, a Twickenham, nello stadio dove ha casa il club più amato nella capitale, gli Harlequins.

“ARLECCHINI” CHE PASSIONE
L’esperienza di un match di rugby allo “Stoop”, lo stadio degli Harlequins, è la quint’essenza del rugby britannico. Per giungere a questo piccolo gioiello appartenente alla migliore tradizione architettonico-sportiva inglese, bastano 30 minuti di treno (dalla stazione di Waterloo ad esempio). E i treni qui partono ogni 5 minuti, praticamente una metropolitana! I 10 minuti a piedi che vi separano dallo Stoop Stadium sono una piacevole passeggiata in un tipico villagio dell’ovest londinese, in compagnia di qualche centinaio di persone che, festosi e allegri, vi indicheranno la strada. E dopo poco la magnificienza dello stadio della Nazionale Inglese, il mitico “Twickenham”, apparirà alla vostra vista. E inizierete a sentire che siete proprio nella casa del rugby!
Eccoci alle porte dello “Stoop”: quattro tribune, una per ogni lato del campo, tanto a ridosso del campo stesso da farle apparire protese verso il tappeto verde.Una sorta di nido. Pulito, accogliente e moderno. Le due tribune principali hanno un accesso oltre il quale ci sono stanze per far giocare i bambini, ristoranti, pulitissimi bagni e steward ed hostess gentilissimi nei modi quanto precisi nelle indicazioni. Tra le tribune molti gli “street pub” in cui quasi ogni spettatore si rifornisce della sua pinta di birra prima, durante e dopo la partita. Ma questo non guasta la festa. Anzi. Il rugby è “un gioco per gentiluomini di tutte le classi esclusi i cattivi sportivi di qualsiasi classe” – ci ricorda il detto dei Barbariansm, una delle sezioni più famose del pianeta. E gli spettatori non sono da meno, gentlemen. E’ il momento di capire da dove questa classe che gli Harlequins emanano fin dall’arrivo al loro stadio, giunga a noi. Un pò di storia.

CHIAMATECI “QUINS”
Curiosamente la storia inizia con una società di footbal, nel 1866 nasce l’Hampstead Football Club. Ma nel 1870 cambia nome per diventare una società di rugby. Lo stemma doveva rimanere quello, così si cerca un altro nome che avesse H come iniziale. Il mito vuole che il nome “Harlequins” sia nato sotto un lampione alle due del mattino in Hampstead. Ma un’altra storia più credibile vede i membri fondatori tenere  una riunione per allargare il gruppo al di fuori di Hampstead. Si prese un dizionario e quando venne citato “Harlequins”, metà dei presenti acconsentì. L’altra metà se ne andò e fondò gli Wasps (le vespe). Ancora oggi una delle squadre piu’ forti dello scenario europeo. Lo stadio attuale è recente, risale al 1963, ma ha le fattezze attuali solo dal 1997. Qui, al Twickenham Stoop, lo scorso anno i “Quins” (diminutivo per Harlequins, che chiaramente rimanda alla pronuncia della parola “queens” ovvero “regine”) hanno vinto il campionato inglese. E qui entriamo per assistere ad una partita di LV Cup, contro il Bath.

UN COMPOSTO DELIRIO
Una partita di rugby somiglia ad un balletto. Sembra tutto coordinato e pianificato. Se c’è un fallo la decisione dell’arbitro viene accettata da tutti senza proteste, senza discussioni. Il pubblico, altrettanto composto e preparato, segue lo svolgersi delle azioni sottolineando con qualche coro, ma soprattutto con estemporanee grida di sostegno come “Forza Quins”, “dai ragazzi”, “fermalo”. Dopo qualche minuto ti senti a casa. Nessuna sensazione di essere in pericolo, tutti amici, inclusi gli avversari.
Fine primo tempo, Quins in vantaggio e mentre le ragzze pon-pon accompagnate da decine di bambini iniziano il loro balletto dell’intervallo, lo stadio si svuota! Tutti a prendere una nuova birra, ovviamente! Senza spingere, urlare o importunare nessuno. Non possiamo essere i soli a rimanere sugli spalti e così ci dirigiamo verso il negozio di merchandising, anch’esso all’interno dello stadio. Bandiere, magliette, gadget, tutto marcato “arlecchini”. Un logo che fa innamorare. La partita riprende, i quasi 12mila spettatori (vicini al tutto esaurito) riprendono posizione e lo spettacolo continua. Ancora azioni spettacolari, corse, scontri, ma quello che colpisce è il rispetto: alla fine della partita si applaude ai beniamini di casa vincitori, ma anche agli avversari che si sono battuti con onore. E questo atteggiamento è condiviso da tutti, infatti siamo a decine sulle banchine in attesa del nostro treno, chi veste Bath, chi veste Quins. Tutti amici.

NON PERDETEVI IL RUGBY A LONDRA
Bene, ora tocca a voi. Il rugby e’ per tutti: uomini, donne, bambini. Una travolgente carica di energia, simpatia e colori, ma anche un momento per immergersi in uno dei passatempi preferiti degli inglesi. Assistere al rugby significa muoversi per la città, usare i mezzi pubblici, vivere lo stadio e simpatizzare con il vicino di posto. Lo stile del rugby ha influenzato molti sitlisti e scommettiamo che diversi tra i nostri lettori hanno nel proprio abbigliamento un capo di vestiario “targato rugby”, una polo magari, casual ma elegante. Se volete trascorrere una giornata o una serata di classe, non mancate di visitare il sito degli Harlequins www.quins.co.uk  e verificate se durante il vostro soggiorno a Londra i Quins giochino in casa. Lo Stoop vi attende!

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