Viaggio archeologico in Patagonia: Cueva de Las Manos

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Continua il viaggio di Massimo e Veronica alla ricerca delle origini dell’uomo e delle bellezze del sud America. Ecco la Patagonia.

di Massimo Frera e Veronica del Punta – 12 ottobre 2011

Qui il vento non sussurra. Canta, canta sempre, di continuo, ogni giorno, ogni mese, ogni stagione.
Siamo nella Patagonia Argentina: un’immensa tavola piana che va dal Pacifico all’Atlantico, interrotta solo dall’imponente Cordillera Andina che ne incornicia ogni paesaggio. Meta di viaggiatori famosi come Chatwin e Sepulveda, la Patagonia venne esplorata anche dall’italiano Padre De Agostini nei primi decenni del secolo scorso. Siamo entrati in Patagonia dal suo lato atlantico, per conoscere la fauna marina della penisola Valdes (dedicheremo un articolo a questo incantevole regione). L’abbiamo percorsa interamente in bus da Nord a Sud lungo la stessa costa e attraversando due volte il confine Cile-Argentina, per giungere alla Terra del Fuoco, la “fine del mondo”. Da Ushuaia, il porto più vicino all’Antartide, ci siamo nuovamente diretti a Nord, per rituffarci nella infinita steppa patagonica, questa volta vicini alle Ande. Giunti a El Calafate abbiamo potuto ammirare cinque ghiacciai andini, tra i quali il famoso Perito Moreno, nel Parcque Nacional de Los Glaciares. Nonostante avessimo già percorso 52 ore in bus, 7 in nave e 2 in aereo, è da qui che è iniziato il tratto più avventuroso del nostro viaggio. L’occasione ce l’hanno offerta la “Coordinación Ejecutiva Cueva de las Manos” e la Municipalidad di Perito Moreno, un piccolo pueblo nel cuore della Patagonia continentale, nonché la compagnia Taqsa Bus che offre servizi lungo la mitica Ruta 40. Destinazione finale: la Cueva de Las Manos.

Da Perito Moreno con due ore di pick-up (88 km asfaltati lungo il nuovissimo tratto della Ruta 40 e i rimanenti 29 km su buon sterrato) siamo giunti al sito per trascorre tre giorni nella struttura a lato della grotta stessa, dove avremmo condiviso la bellezza del paesaggio, l’emozione delle pitture rupestri e l’inevitabile isolamento con due guide locali.
Nonostante fossimo completamente tagliati fuori dal contatto con la civiltà (nessuna rete cellulare, né web, solo un telefono a gettoni e un motore per avere qualche ora di elettricità alla sera) il calore e la simpatia di Natalia e Saul, guida e ausiliario di questo sito, ci hanno permesso di scrollarci di dosso la stanchezza di due giorni consecutivi di viaggio. Non abbiamo resistito alla forza magnetica esercitata dalle mitiche “mani”, sempre viste sui libri e mai apprezzate dal vivo, ci siamo così subito incamminati alla volta della Cueva.

L’emozione cresce ad ogni passo lungo i primi 600 metri che separano dalle pitture rupestri del  costone roccioso per svelarsi all’improvviso ed inaspettatamente in prossimità della grotta stessa. Per un chilometro è un susseguirsi di colori, disegni di animali, scene di caccia, simboli astratti e tante, tante, mani!
E’ il fiume l’origine di queste pitture: a lui andavano e continuano ad andare ancor oggi i guanachi (appartenenti alla famiglia dei camelidi americani) per abbeverarsi. Un privilegiato luogo di caccia per i gruppi nomadi che avevano nel guanaco la loro principale fonte di sussistenza.
Siamo rimasti esterrefatti da questo luogo fuori dal mondo dove i primi “americani” hanno lasciato traccia di sé lungo una parete rocciosa, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1999.
9.300 anni di storia originali e perfettamente leggibili scorrono a pochi centimetri da noi in questo tratto del Rio Pinturas, che dopo il ritiro dei ghiacciai si è scavato un canyon lungo diversi chilometri. Un paesaggio anomalo nell’immensa steppa, che a prima vista ricorda i più famosi canyon nordamericani e che pare un perfetto set cinematografico per film western.

Indicazioni di viaggio:
El Calafate

pernottamento:
– Hotel La Cantera
– Hotel Los Sauces

Escursioni:
– Ghiacciaio Perito Moreno: Agenzia di Viaggi Tiempo Libre
– Navigazione sul Lago Argentino: Agenzia di Viaggi Ryan’s Travel
– Paruqe Nacional de los Glaciares

Perito Moreno e Cueva de las Manos:
Per raggiungerlo: Taqsa Bus
Cueva de Las Manos: http://whc.unesco.org/en/list/936
Per raggiungerla: nuova strada Ruta 40 + 29 km di sterrato oppure dalle Estancias “Cueva de Las Manos” o “Casa de Piedra” con trekking di qualche ora.

 

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