Viaggio in Repubblica Dominicana

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L’isola di Colombo dalle spiagge incantevoli ha un’anima tutta da esplorare

Quando Cristoforo Colombo gettò l’ancora sulle coste di Hispaniola – l’isola che include sia Haiti sia la Repubblica Dominicana – rimase senza dubbio incantato dalle   acque trasparenti delle paradisiache coste di quest’isola. Cinquecento anni più tardi le stesse coste continuano ad attrarre i turisti, che ne apprezzano particolarmente il clima, la natura e le meravigliose spiagge.  D’altro canto quest’ isola caraibica può offrire anche alcuni spunti per il viaggiatore che ama approfondire la cultura e gli aspetti di un Paese, addentrarsi nelle riserve naturali con le canoe, testare un caffè veramente bio o assaporare un sigaro dall’aroma speziato.

L’isola gode di un clima sempre buono, una eterna mite estate tropicale con temperature che vanno dai 20-30 gradi a dicembre-gennaio con punte di   25-35 da giugno a ottobre. Le stagioni maggiormente piovose sono maggio e ottobre.

La Repubblica Domenicana annovera diversi aeroporti e Punta Cana è sicuramente fra i più importanti insieme a La Romana e Las Americas.
Italiani, francesi, ma anche americani (facilitati dalla relativa vicinanza dalla Florida e da Miami) sono i più affezionati estimatori della Repubblica dove sono presenti forti comunità straniere che vi si sono insediate per aprire un’attività commerciale o per svernare.
Noi di Veraclasse siamo atterrati nell’isola di Colombo dopo alcuni giorni trascorsi a New York, con un volo della compagnia BlueJet che collega quotidianamente  la Grande Mela con la Repubblica Doninicata. La tratta New York – Santo Domingo.  Giusto tre ore di volo ed una sola ora di fuso orario in più per gli americani del nord. Per gli italiani in arrivo dal Vecchio Continente invece bisogna spostare indietro le lancette di  5 ore, ma per una tregua dall’inverno ne vale anche la pena.

 

Santo Domingo, la prima città del Nuovo Mondo
Dimenticate, se ci riuscite, per un qualche ora le spiagge di sabbia fine, prendendo la strada verso la omonima Capitale di Santo Domingo. Al centro della Capitale si trova un monumento dedicato a Bartolomeo Colombo, fratello del celebre Cristoforo, che fu il fondatore della prima città di Santo Domingo. La città è interessante da visitare per la caratteristica parte coloniale, che ha meritato il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità (www.ovpm.org). La città coloniale testimonia i primi passi degli europei su un Continente di cui essi ignoravano persino l’esistenza. Prima del 1500 le case erano interamente costruite in legno ma purtroppo andarono interamente distrutte nel 1502 da un terribile uragano. In seguito a questo terribile disastro Nicolas De Ovando decise di fare ricostruire la città utilizzando mattoni in pietra e con una tecnica che permettesse di affrontare la forza devastante degli uragani. A testimonianza delle sue parole possiamo ancora ammirare le mura dell’attuale storico Hotel Nicolas de Ovando dove vi sono incisi i nomi di tutti i primi governatori dell’isola. Dall’ hotel si domina ancora oggi il porto dal quale entrarono le caravelle cariche di coloni e di schiavi che avrebbero popolato il Nuovo Mondo scoperto qualche anno prima sulla costa nord dell’isola da un certo Cristoforo Colombo. Interessante anche la Cattedrale Primada de America, luogo perfetto per una bella foto ricordo e di buon auspicio per i futuri sposi. Qualche passo più in là troviamo il convento dei frati Dominicani, che vale una visita.
L’hotel Nicolas de Ovando (www.accorhotels.com) merita una sosta, è un monumento storico protetto dall’Unesco!

 

Altra tappa da non perdere è la penisola di Samanà, incanto naturale.

Si trova a Nord-Est dell’isola e la si può raggiungere percorrendo in auto una bella autostrada recentemente realizzata che collega la capitale alla penisola in appena due ore e… senza buche!
Da visitare il Parco nazionale de Los Haitises, con in suoi 826 kq di meravigliosa natura, una foresta tropicale umida con acquitrini ed uccelli di tutti i tipi. Nel corso di milioni di anni l’erosione del vento ha disegnato centinaia di isole denominate Mogottes, colline e fiordi impenetrabili protette da intricate foreste di mangrovie. All’interno della foresta si trovano alcune grotte con le testimonianze archeologiche dei Tainos, popoli indigeni che vi si rifugiarono all’arrivo degli invasori spagnoli. Per raggiungere il parco dal porto di Sanchez visitate il sito (www.amilkatoursdr.com)
Dove alloggiare: Hotel Paraiso Canaondo (www.paraisocanaondo.com), che offre una splendida vista sulla baia di Samana.
Da Samana una strada recentemente costruita, segnalata e senza buche (!) porta Las Terrenas, un villaggio di pescatori che si affaccia sull’ Oceano Atlantico con le sue meravigliose spiagge incontaminate, dove potete trovare buoni e confortevoli hotels sul mare. Per trascorrere qualche giorno in relax osservando l’oceano consigliamo l’Hotel Atlantis, il cui proprietario fu capo cuoco dell’Eliseo. Le camere portano i nomi di isole esotiche come Giamaica, Bali, El Paso, Ibiza, gli arredi sono semplici ma di buon gusto e la colazione in riva al mare è impareggiabile (www.atlantis-hotel.com.do)
Se desiderate soffermarvi per una o più settimane potete anche affittare una bella villa sul mare, in stile caraibico ed il tetto in paglia, con un immenso portico ed un ampio giardino curato e fiorito, servizio maid e giardiniere a disposizione quotidianamente … una vacanza di autentico relax e  vera classe (http://costa-las-ballenas.com).

 

Un nido per le balene

Al largo di Samana avviene un fenomeno raro al mondo: le sua baia calma e le sue acque calde sono state scelte dalle balene provenienti dall’Atlantico del nord come meta per la loro riproduzione. Da fine dicembre a metà marzo, durante la stagione degli amori, le megattere mettono in scena il loro spettacolo nelle acque tiepide della baia. Vale la pena di vedere da vicino le danze ed i tuffi spettacolari di questi cetacei: dal porto di Samana esistono diverse compagnie che organizzano gite in barca nel parco naturale per l’avvistamento delle balene. Uno spettacolo natralistico da non perdere! Attenzione però diffidate da chi vi offre una gita al largo per l’avvistamento delle balene,improvvisata ed a buon prezzo. Per la vostra incolumità e sicurezza meglio utilizzare le compagnie autorizzate.

 

Santiago de los Caballeros, la città dei sigari

Se siete cultori del buon tabacco e amanti di sigari non potete perdervi questa tappa. La città di Santiago de Los Caballeros è incastonata nella valle del Cibao, la miglior terra da tabacco esistente al mondo. Dovete sapere che la Repubblica Dominicana è il primo produttore al mondo di sigari con i 2 terzi di tutta la produzione mondiale:  200 milioni di pezzi all’ anno, destinati soprattutto all’esportazione. Questa attività produttiva è fondamentale per il paese, impiegando ben 50 mila agricoltori e 25 mila operai. Nel mese di ottobre avviene la piantagione dei semi del tabacco che poi germogliano e si sviluppano in piante dalle larghe foglie nervate. L’eccellenza di un sigaro dipende dall’assemblaggio di più tipi di foglie e pensate che per produrre un singolo sigaro sono necessarie un centinaio di manipolazioni da parte di mani molto esperte.

 

Il paese dei contrasti

In questa bella isola caraibica musiche, danze e divertimento fanno spesso da sfondo ad una vacanza di sole e relax. Lusso e miseria sono i due lati della medaglia domenicana che vi accompagneranno lungo tutto il  viaggio in questa suggestiva isola ricca di bellezze e contraddizioni. Villaggi con case umili e senza acqua corrente, strade prive di indicazioni e con i buchi,  si alternano a nuove zone residenziali dove gli stranieri hanno investito realizzando resort da sogno, ed il contrasto fa riflettere.
Resta purtroppo ancora diffuso il vergognoso fenomeno del turismo sessuale da parte degli occidentali, ma anche di giovani fanciulle e prestanti ragazzotti locali che fan di necessità virtù e sono pronti a barattare i sentimenti per  farsi inviare dei soldi o ancora peggio per sposarsi con uno straniero ed acquisire un visto per l’uscita dal Paese. Di questi fenomeni è pieno di testimonianze nei forum, attenzione quindi agli amori facili, spesso nascondono delle insidie per il turista troppo ingenuo che facilmente cade nella trappola di un’illusione d’amore.

 

Altro avvertimento: la Repubblica Dominicana non è ancora un paese pronto per il turismo “fai da te”. Leggi e regole a tutela del turista possono non essere rispettati, e pertanto è meglio affidarsi ad un tour operator oppure semplicemente ad una persona fidata del posto, che sappia mediare e trattare per garantirvi una vacanza senza sorprese o inconvenienti. La gente del posto, poco lungimirante e non consapevole della risorsa del turismo, spesso prende lo straniero come un essere da depredare semplicemente perchè è più ricco.

Nel nostro caso avevamo prenotato via internet al nostro arrivo all’aeroporto un’auto a noleggio per poter raggiungere la nostra meta finale. Non abbiamo trovato l’auto prenotata presso la nota compagnia di autonoleggio ed essendo la notte di Natale siamo rimasti allo sbaraglio, in balia di taxisti disonesti che invece di aiutare una famiglia con due bimbi in difficoltà ha ben pensato ogni strategia per prosciugarci al meglio il portafoglio e rovinandoci in parte la magia della vacanza. Al nostro rientro, ho scovato decine di post sui forum dedicati alla Repubblica Dominicana con esperienze simili alle nostre …
Alla fine l’avventura è andata per la meglio (e la compagnia di autonoleggio ha correttamente rimborsato le spese sostenute per l’inconveniente), ma gli stessi abitanti del luogo ci hanno raccomandato di affidarci a persone conosciute o comunque affidabili per trovare alberghi, taxisti o in caso di necessità.

 

Ivana Gabriella Cenci
Veraclasse.it

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