Zanotta e Stone Island a Fuorisalone 2010

In occasione della settimana del design in Zona Tortona, due grandi aziende italiane a confronto, letteralmente sovrapposte l’una all’altra, in un progetto che ha nel cambiamento la sua ragion d’essere

Nella cornice post-industriale dello Showroom Stone Island di Milano, in Via Savona al 54, in occasione della settimana del design in Zona Tortona, due grandi aziende italiane a confronto, letteralmente sovrapposte l’una all’altra, in un progetto che ha nel cambiamento la sua ragion d’essere: la capacità di adattamento di prodotti iconici ad una realtà che va più veloce di quanto noi possiamo controllare.
Oggetti comunemente conosciuti, vengono strappati dal loro habitat naturale per essere inseriti in un nuovo, inconsueto contesto.
Metamorfosi avvia un processo di riflessione critica alla ricerca di sguardi nuovi finalmente aperti al cambiamento.
Aldo Petillo con Andrea Dichiara, ha creato un ponte tra Stone Island, da sempre punto di riferimento nella ricerca sui materiali per l’abbigliamento, e
Zanotta, prestigiosa firma del design internazionale.
La metamorfosi della celeberrima poltrona Sacco, disegnata nel 1968 da Pietro Gatti, Franco Teodoro e Cesare Paolini, che diventa corpo da vestire, luogo di
dialogo.
Il Giaccone “Pure Metal Shell”, già esposto al Beaubourg di Parigi, l’”Hand Painted Camouflage”, il “Graphite” e altri capi iconici, risultati della ricerca Stone Island che da abito-funzione diventano pelle di una nuova generazione di prodotti.
Pezzi unici, come vuole l’approccio di Stone Island alla materia, con molteplici usi e interpretazioni, come nell’originale poltrona.
Ogni oggetto non è un ‘Sacco’ Zanotta, né un giaccone Stone Island, ma un Metamorfo, simile ad una scultura, ma senza tutti i problemi di volume e percezione che la scultura pone.
Sono sette e sono destinati a interessare “mentalmente” lo spettatore e a relazionarsi con le sue modalità percettive.
L’espressività primaria del materiale con le sue proprietà fisiche di durezza, malleabilità, fluidità, reattività luminosa, peso, colore, insieme alla capacità del sacco di rendere forma in modo autosufficiente (come se l’intervento di chi lo usa fosse secondario per essere ben accolti).
Lo studio di Aldo Petillo è da sempre orientato a progetti che vanno oltre il mero disegno di una bella forma.
Il progetto è sempre il risultato di una multidisciplinarietà: dallo Strategic design, alla continua ricerca di materiali, finiture e colori, alla sperimentazione di tecnologie non comuni.

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