Metamorfosi di Giulio Turcato in mostra

Dal 21 ottobre 2010 al 15 gennaio 2011 presso la Galleria Mucciaccia di Roma si terrà la mostra a cura di Silvia Pegoraro, realizzata in collaborazione con L’Archivio Giulio Turcato di Roma

Metamorfosi è il titolo della mostra dedicata all’artista Giulio Turcato che va in scena dal 21 ottobre 2010 sino al 15 gennaio 2011, presso la Galleria Mucciaccia di Roma.
L’esposizione, a cura di Silvia Pegoraro e realizzata in collaborazione con L’Archivio Giulio Turcato di Roma, presenta una cinquantina di opere, datate dalla seconda metà degli anni ’40 all’inizio degli anni ’90 del Novecento: un percorso attraverso tutta la parabola creativa dell’artista, dalla figurazione stilizzante delle prime opere all’astrazione “informale” dei Reticoli  degli anni ’50, alla geniale creazione delle Superfici lunari degli anni ’60, dalla giocosa cosmologia di Itinerari e Arcipelaghi degli anni ‘70, al sontuoso e sensuale luminismo dei Cangianti (1981-1990).
Giulio Turcato (Mantova 1912 – Roma 1995) viene considerato uno dei più significativi interpreti italiani dell’astrattismo pittorico, ma il suo lavoro è assai articolato e complesso, e comprende affascinanti risvolti figurativi e straordinarie sortite nell’ambito della scultura e della scenografia. Partito dalla lezione di Cézanne e Matisse, dei futuristi (soprattutto Giacomo Balla), l’artista mantovano, ma romano d’adozione, ha saputo imporre un proprio linguaggio ritmico e dinamico, facendo della forma-colore la ragione di una ricerca ininterrotta.
L’opera di Turcato si delinea subito come un viaggio nell’immaginario dove momento storico, condizione esistenziale, trascendenza, mistero della bellezza, si sovrappongono e si confondono. Qui emotività e controllo razionale, abbandono lirico e attitudine critica si amalgamano come in una mistura alchemica, per originare una figurazione che, recuperando il simbolo, sa veicolare significati profondi, immediatamente coinvolgenti e sconvolgenti.

Negli anni ’50 e ’60, con l’affermazione dell’astrattismo si precisa in Giulio Turcato l’aspirazione a un ideale e totalizzante universo pittorico, la  quale fa sì che si trasformi in pittura ogni cosa toccata dalla sua immaginazione, al di là di ogni discriminante tecnica ed esecutiva. Da una parte, il linguaggio astratto di Turcato ripropone perennemente una densità psicologica e pulsionale che lo differenzia sia dalle tonalità analitiche sia da quelle astratto-naturalistiche. Dall’altra, il suo lavoro pone un problema critico ancora in gran parte disatteso, e che può riassumersi come proposizione di uno spazio-forma “aleatorio”, in un senso abbastanza analogo a quello che il termine ha assunto in riferimento a certi aspetti della ricerca musicale contemporanea. Non è quindi casuale la fascinazione di Turcato per la musica e il suo rapporto con grandi musicisti contemporanei come Luciano Berio e Goffredo Petrassi.
Il demone eterno e sempre mutevole di Turcato è proprio il colore, che ora fa corpo con la materia profonda e densa dell’opera, ora brilla di un timbro dissonante, svelato dalle diverse incidenze della luce…

Inaugurazione: 21 ottobre ore 18.30, su invito
Orario:
Lunedì 15.30-19.30.
dal Martedì al sabato:10 -13.30 e 15.30 – 19.30;

Ingresso libero
Galleria Mucciaccia
Piazza d’Ara Coeli 16, 00186 Roma
www.galleriamucciaccia.it
tel 06 69923801 info@galleriamucciaccia.it

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