Presentato al Teatro Olimpico di Vicenza il 75° Ciclo di Spettacoli Classici

Al Teatro Olimpico di Vicenza si preannuncia un autunno particolarmente ricco di appuntamenti per gli amanti del teatro classico. Gli spettacoli e gli eventi legati al 75° Ciclo di Spettacoli Classici si terranno dal 18 settembre al 16 ottobre, con un programma che ruota attorno al titolo “Domani nella battaglia pensa a me”. Sono previsti […]

Al Teatro Olimpico di Vicenza si preannuncia un autunno particolarmente ricco di appuntamenti per gli amanti del teatro classico.
Gli spettacoli e gli eventi legati al
75° Ciclo di Spettacoli Classici si terranno dal 18 settembre al 16 ottobre, con un programma che ruota attorno al titolo “Domani nella battaglia pensa a me”.
Sono previsti in cartellone  otto produzioni, di cui sei in prima nazionale, per un totale di una trentina di repliche sul palcoscenico del Teatro Olimpico e in alcune sedi storiche e monumentali della Città.

Domani nella battaglia pensa a me

Ad ispirare la prossima edizione dei Classici al Teatro Olimpico è un verso del “Riccardo III” di Shakespeare. Giancarlo Marinelli, che è arrivato alla quarta direzione degli spettacoli classici, ha voluto raccontare, in questi anni travagliati, una storia che parte dalla ribellione degli uomini che si vogliono liberare dal giogo e dalla sudditanza agli dei, agli uomini che combattono l’uno contro l’altro per imporre, (quasi divinamente), la loro volontà e il loro arbitrio; sino alla solitudine, alla nevrosi dell’uomo moderno che, proclamatosi dio, se ne sta nel suo Olimpo, sovente infernale, a meditare sulla sua identità, sul suo tormento e sul senso del mondo.

Questo 75° Ciclo dei Classici – spiega il Direttore Artistico – è da ascriversi proprio a quella sottile linea di confine che separa il momento in cui gli uomini si relazionano e confliggono contro altri uomini, con quello in cui gli uomini si guardano solitari e sgomenti allo specchio; questa umbratile frontiera ha evidentemente a che fare con ciò che l’uomo “divino” lascia agli altri e a se stesso. Ha a che fare con l’impronta, la traccia, la storia. Con il ricordo. Le opere scelte mettono al centro esattamente questo: l’agognare all’immortalità; e l’immortalità passa per la pretesa umana di lasciare agli altri un segno imperituro e indelebile dell’agire dell’uomo e del suo dipanarsi nella storia.

L’edizione 2022 del Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico è promossa dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana.

E’ realizzata con il sostegno della Regione del Veneto e Gruppo AGSM AIM SpA e Banca delle Terre Venete Credito Cooperativo; con le collaborazioni di Arteven Circuito Regionale Multidisciplinare; il Teatro Quirino di Roma; il Teatro Nazionale della Toscana “Porta d’Europa”- Teatro della Pergola di Firenze, il Nuovo Teatro Parioli di Roma, il Teatro Ghione di Roma.

Gli spettacoli in Cartellone

Il 75° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico “Domani nella battaglia pensa a me” – – si apre al pubblico giovedì 22 settembre 2022 alle 21.00 con “Assassinio nella Cattedrale” il dramma di Thomas Stearns Eliot, mai rappresentato prima al Teatro Olimpico, per la regia di Guglielmo Ferro, una produzione Teatro ABC Produzioni in collaborazione con il Teatro Quirino di Roma, protagonisti Moni Ovadia, nel ruolo dell’Arcivescovo di Canterbury Thomas Becket e Marianella Bargilli che ritorna sul palcoscenico dell’Olimpico dopo essere stata Fedra nella passata edizione. Il dramma è del 1935, ma venne costruito come una tragedia classica, una contrapposizione esemplare tra potere temporale e potere spirituale, con l’accettazione del martirio da parte dell’Arcivescovo a rappresentare una delle pagine più alte della letteratura tragica di tutti i tempi. A Moni Ovadia, grandissimo interprete della tradizione ebraica e massimo rappresentante della cultura yiddish in Italia, attore, scrittore, regista, musicista, è affidato il canto desolato dell’eroe inglese “invaso” dalla fede cristiana, il lamento assoluto di un uomo indeciso tra abnegazione e incarnazione del Cristo, tra smania di potere e fede assoluta in Dio. Sono previste repliche dello spettacolo venerdì 23 e sabato 24 settembre, sempre alle 21.00.

Fa parte integrante del Ciclo dei Classici La Tragedia Innocente, il teatro classico portato in scena dai giovani e giovanissimi attori di Tema Cultura Academy, direzione artistica di Giovanna Cordova, coreografie di Silvia Bennett. Il titolo scelto per l’edizione 2022 dei Classici al Teatro Olimpico è “Romeo e Giulietta” liberamente tratto da William Shakespeare, in programma – in prima nazionale – domenica 25 settembre e domenica 2 ottobre alle 18.00. Il più celebre dramma dell’amore giovane e contrastato, è cristallizzato in un “fermo immagine” di pochi giorni, reso sulla scena da coppie di amanti di età diverse: bambini, adolescenti, giovani uomini e donne per raccontare quello stato d’innamoramento in cui tutto è assoluto, incosciente, straordinario; in uno svolgimento corale dell’azione, come in un caleidoscopio le parole dei vari protagonisti della tragedia rimbalzano da coppia a coppia intrecciandosi, scomponendosi e ricreandosi, in un’affermazione di esistenza attraverso l’amore ma che porta con sé l’idea stessa della fine.

Ancora un grande eroe tragico dominerà nel terzo titolo della rassegna: ”Prometeo” dal testo di Eschilo – ancora una prima nazionale – uno spettacolo di cui regia e drammaturgia sono di Gabriele Vacis, grande regista italiano per la prima volta al Teatro Olimpico, con la collaborazione per scenofonia, luminismi e stile di Roberto Tarasco, protagonisti i giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, il gruppo PEM Potenziali Evocati Multimediali, in programma giovedì 29, venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre alle 21.00, una produzione del Ciclo Classici in coproduzione con CMC/Nidodiragno.
Prometeo è sempre stato il simbolo della ribellione, un personaggio amato dai giovani perché, come loro, non riesce a contenere i suoi sentimenti e la forza dei recinti stabiliti dalle convenzioni, un eroe che fa della sfida all’autorità costituita la sua condizione vitale. Ma è anche l’archetipo della conoscenza tecnologica e scientifica, liberata dalle catene della superstizione e dell’ignoranza. Così i giovani attori – al loro debutto nazionale sulla scena scamozziana – affrontano questo progetto con le parole di Eschilo, parole che attraversano i loro corpi senza mai rinunciare all’azione fisica, per arrivare alla danza e al suono che diventa canto. Canto del coro, come nella tradizione delle tragedie classiche, in cui i personaggi emergono dal coro senza mai separarsene. E in questa storia di un tempo giovane che parla di paura e del coraggio di affrontarla, “il Teatro Olimpico è il luogo ideale per mettere in scena una tragedia fatta di parola, azione e musica, senza nessun tipo di allestimento che non sia l’architettura palladiana, in qualche modo ‘originaria’ come il testo di Eschilo” ci dice Gabriele Vacis nelle sue note di regia.

Appartiene alla sezione Off, tradizionalmente rappresentata in palcoscenici fuori dal monumento palladiano, il quarto titolo del programma, una produzione del Teatro dei Borgia, compagnia molto apprezzata nelle passate edizioni dei Classici, con i suoi lavori di forte impegno civile e sociale. Da martedì 4 a domenica 9 ottobre alle 21.00, (mercoledì 5, venerdì 7 e domenica 9 ottobre in doppia recita con uno spettacolo anche alle 19.00) sarà in scena al Museo Naturalistico Archeologico di Santa Corona, il terzo titolo della loro trilogia del Trasporto dei Miti, ovvero “Filottete dimenticato” dal testo di Sofocle, parole di Fabrizio Sinisi, con Daniele Nuccetelli, consulenza clinica di Laura Bonanni, progetto e regia di Gianpiero Alighiero Borgia. L’intenso lavoro è costruito sul tabù della malattia, grande rimosso dalla prospettiva del mondo occidentale; e Filottete è il rimosso per eccellenza, l’espulso, il corpo dello scandalo. Il tema affrontato è quello dell’abbandono a causa di una malattia irreversibile come la demenza, e racconta lo strazio, la sopravvenuta inutilità sociale e la messa al bando dal mondo dei “normali”. Il teatro della tragedia non è la vicenda, la trama, ma l’esistenza stessa del personaggio: abbandonato, confinato nel recinto della sua malattia, Filottete non risponde più alle regole comprensibili della vita civile. E qui nasce la tragedia, piccola, domestica, familiare, in cui gli spettatori, come di consueto nelle drammaturgie della compagnia pugliese, partecipano alla vita del personaggio, coinvolti in un percorso esperienziale di rivivificazione del mito per condividere, in presa diretta, tutta la potenza del dramma.

Sarà invece un progetto speciale completamente inedito – inserito nella sezione Off del Ciclo Classici – il quinto titolo, ovvero “Milk Wood” dal testo del grande poeta gallese Dylan Thomas (“Under Milk Wood” Sotto il bosco di latte, è il titolo del radiodramma uscito postumo con la sua voce nel 1954), un reading teatrale e poetico per celebrare l’Olimpico che si apre ad altri mondi, un festeggiamento gioioso progettato per i siti patrimonio dell’Unesco nel Veneto, una co-produzione Ciclo dei Classici e Arteven, che andrà in scena giovedì 6 ottobre in luoghi simbolo della Città, partendo dalla Basilica Palladiana, proseguendo per Palazzo Thiene e il Giardino del Teatro Olimpico, con una recita alle 19.00 e poi alle 20.00. Gli attori Jane Alexander, Giorgio Marchesi ed Emilio Solfrizzi – ciascuno nel suo “bosco” – interpreteranno i versi di Dylan Thomas, artista romantico e assoluto, precursore della Beat Generation, con l’idea di trasformare la Città e il paesaggio naturale in un grande teatro a cielo aperto. “Per fare questo, però, servono un testo e, insieme, un topos capaci di accoglierlo, di esserne, più che la cornice, il luogo, il palcoscenico ‘ideale’ per il suo inscenarsi. Non una maratona teatrale fine a se stessa; ma tramutare, nell’arco delle ore, il posto prescelto nell’esclusiva e unica dimora teatrale di un racconto che solo lì può essere narrato e solo in quel momento”. Di questo progetto di rigenerazione dei luoghi della Città attraverso la performance artistica degli attori, Vicenza sarà la capofila, con il suo patrimonio Unesco di ville e monumenti palladiani di cui il Teatro Olimpico fa parte dal 1994; le altre tappe di “Milk Wood” per i siti veneti della World Heritage List sono previste sabato 22 ottobre nel dolce paesaggio delle colline del Prosecco e sabato 29 ottobre nel panorama delle Dolomiti.

Venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 ottobre al Teatro Olimpico alle 21.00, è in programma un graditissimo ritorno: “Histoire du Soldat” musica di Igor Stravinskij, libretto di Charles Ferdinand Ramuz, nella versione di Giancarlo Marinelli (è sua la regia), con Drusilla Foer, attrice icona di stile e di ironia che proprio dall’Olimpico ha lanciato l’anno passato la sua carriera di divina del palcoscenico, André De La Roche nei panni del Diavolo (e come coreografo) e Beatrice Venezi direttore d’orchestra tra i più acclamati a guidare la musica dal vivo, con la multivisione di Francesco Lopergolo. L’elegante spettacolo, che ha inaugurato il Ciclo dei Classici della scorsa stagione, una produzione del Ciclo Classici in collaborazione con Savà Produzioni Creative, sarà ripresentato al Teatro Olimpico a capienza piena (questo è l’augurio) per tre serate, su richiesta del pubblico; proprio in questi giorni lo spettacolo ripreso all’Olimpico è trasmesso sul canale tematico Sky Arte. L’opera, scritta nel 1918 agli albori dell’epidemia di spagnola, è una storia di guerra che riflette il sentimento di perdita dei riferimenti e rappresenta una ricerca di senso nel tempo e nello spazio; una composizione di impatto fortissimo, “leggera, adatta a viaggiare nelle piazze” nell’idea di Stravinskij, con un’orchestrazione straordinaria e una drammaturgia di profonda introspezione. Da ricordare che il testo e la rappresentazione della favola in musica sono stati l’emblema della Nemesi che ha dato il titolo alla 74a edizione dei Classici all’Olimpico: il Soldato che vende il violino e l’anima al Diavolo, in cambio di una ricchezza che lo priverà di tutto, prima di tutto della possibilità di essere amato (le carezze di cui ogni viso avrà diritto, per riprendere il verso di Paul Eluard, ancora nel titolo del Ciclo Classici 2021).

Una nuovissima produzione sarà proposta invece venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 ottobre al Teatro Olimpico alle 21.00, “La Voix Humaine” di Jean Cocteau con Sophie Duez nel ruolo che è stato di Anna Magnani, Anna Proclemer, Sophia Loren, Tilda Swinton (solo per citare i più iconici), regia di Giancarlo Marinelli, multivisione di Francesco Lopergolo. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Nazionale della Toscana “Porta d’Europa”-Teatro della Pergola di Firenze, il Nuovo Teatro Parioli di Roma, il Teatro Ghione di Roma, sarà presentato al Teatro Olimpico di Vicenza – in prima assoluta – per passare poi ad altri palcoscenici. Recitato in lingua originale, quindi in francese, con i sopratitoli in italiano, è una sorta di opera in prosa sul famosissimo monologo dell’abbandono, tutto al telefono, di una donna che parla per l’ultima volta con il suo amore perduto. Protagonisti la disperazione assoluta, e tutto il dipanarsi delle sue sfumature con lei, un personaggio senza nome, nella sua camera da letto, ed un cane che assume via via le sembianze di un lupo; lei che parla, soffre, scava le trame del suo dolore quasi guardandosi allo specchio, in una messa in scena che parte da quella solitudine per moltiplicarla all’infinito e per giungere ad una ricchezza estetica di elementi teatrali, in una fusione di discipline e modalità espressive che mira ad un risultato unico e irripetibile. “L’eroina di Cocteau diventa qui una creatura del tutto straordinaria: Marilyn che subisce l’abbandono di Kennedy, Afrodite lasciata da Zeus; il testo e la sua musica in presa diretta, (filo diretto si dovrebbe dire pensando al telefono), scavalcano la quarta parete. E in questa battaglia, il pubblico dovrà decidere a chi pensare; se a quella parte di sé che è stata abbandonata o a quella che ha abbandonato” spiega Marinelli nella presentazione del nuovo spettacolo.

Un titolo che ritorna, ma in veste inedita, per l’ultimo spettacolo del Ciclo Classici edizione 2022: è “Assassinio nella Cattedrale a Vicenza. Oratorio per Cacciafronte” una conferenza-spettacolo (una produzione Tema Cultura), inserita nella Tragedia Innocente, condotta da Antonio Stefani, giornalista e memoria storica del teatro vicentino e non solo, autore della ricostruzione storica, in programma sabato 15 ottobre alle 21.00 e domenica 16 ottobre alle 15.30 e alle 18.30 a Palazzo Thiene. L’Oratorio, testo di Antonio Stefani, riprende la vicenda, ambientata nella Vicenza medievale delle lotte per le investiture, dell’assassinio avvenuto nel 1184 nella Cattedrale della Città del vescovo-conte Giovanni Cacciafronte. Nato a Cremona nel 1125, divenuto monaco, il vescovo sostenne strenuamente la fedeltà al Papato e per questo fu esiliato dall’imperatore; nel 1179 fu inviato a Vicenza dove venne ucciso da un feudatario scomunicato per aver abusato dei beni messigli a disposizione dalla Chiesa. E anche qui, come nel dramma di T.S.Eliot, il testo e la sua resa drammaturgica diventano l’occasione per affrontare quello che è il tema di fondo che ha guidato il protagonista, fino al tragico epilogo: la fede intesa come “testimonianza di vita”.

Evento speciale – Dialoghi sul Teatro e la Città – a cura dell’Accademia Olimpica

Un incontro sul ruolo del teatro come centro ideale di nascita della civitas, le sue diverse stratificazioni e i livelli di lettura che consentono di comprenderla, oltre che sul rapporto che il teatro, luogo e monumento, intrattiene con la struttura urbana della Città, è in programma sabato 1 ottobre alle 10.00, ad ingresso libero, in Basilica Palladiana. L’evento, realizzato dall’Accademia Olimpica con la partecipazione della Biblioteca Civica Bertoliana, sarà moderato da Lorenzo Parolin, giornalista de Il Giornale di Vicenza e vedrà la presenza come contributors di alcuni rappresentanti tra i più significativi della cultura architettonica, filosofica e teatrale italiana degli ultimi decenni.

La Bertoliana per i Classici all’Olimpico

La Biblioteca Civica Bertoliana organizza una serie di Incontri sui temi del percorso drammaturgico del Ciclo Classici 2022, di cui sono protagonisti studiosi, interpreti e registi teatrali, introdotti da giornalisti; sarà inoltre allestita una piccola mostra di documenti sulla tragedia di “Romeo e Giulietta” e su Luigi Da Porto. Gli appuntamenti tardo pomeridiani, gratuiti e aperti al pubblico, si svolgeranno tutti a Palazzo Cordellina.

Sabato 24 settembre alle 18.30 in relazione al tema del conflitto tra i poteri su cui si fonda “Assassinio nella Cattedrale”, ne discutono Massimo Cacciari e Gabriele Pedullà, moderati da Marino Smiderle (Il Giornale di Vicenza). Filosofo, professore emerito all’Università San Raffaele di Milano, di cui è stato tra i fondatori, profondo conoscitore dell’opera di Thomas Stearns Eliot, Cacciari si confronterà con Pedullà, critico letterario e docente di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Roma Tre e di Princeton, tra i massimi studiosi di Beppe Fenoglio che fu il primo traduttore, ancora giovanissimo, di “Assassinio nella Cattedrale”.

Venerdì 30 settembre alle 18.30 sarà Gabriele Vacis, che firma la regia e la drammaturgia di “Prometeo” in scena all’Olimpico, a parlare di Prometeo attraverso William Golding, scrittore britannico, Premio Nobel nel 1983, amato e tradotto da Luigi Meneghello, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita. Nell’Incontro, condotto da Stefano Girlanda (Il Giornale di Vicenza), Vacis parlerà del terzo romanzo di Golding “La Folgore Nera” (Pincher Martin è il titolo dell’edizione originale del 1956) in cui lo scrittore mette a confronto la figura mitologica di Prometeo con il protagonista, il naufrago Christopher Martin. E di Prometeo Meneghello ha scritto anche nel 1957, sulla rivista di Adriano Olivetti Comunità

Sabato 8 ottobre alle 18.30 sarà la volta dei Classici Contro con gli ideatori della rassegna, Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani, a discutere il significato dei miti per il nostro tempo; la conduzione dell’Incontro sarà affidata a Francesco Bettin, giornalista e critico teatrale di Sipario.

L’ultimo Incontro a Palazzo Cordellina è in programma sabato 15 ottobre alle 18.30, profondamente legato allo spettacolo “La Voix Humaine”: il protagonista sarà infatti Edoardo Ponti, introdotto da Nicoletta Martelletto (Il Giornale di Vicenza), regista e co-sceneggiatore della trasposizione in napoletano del testo teatrale di Jean Cocteau fatta da Erri De Luca; il cortometraggio “Voce Umana” protagonista la madre Sophia Loren che ha ricevuto per questa interpretazione il premio speciale David di Donatello nel 2014, è un film intenso e poetico, presentato anche al Tribeca Film Festival e al Festival di Cannes.

Prospettive

Sarà sempre Cesare Galla a curare il volume olimpico che accompagna abitualmente il Ciclo dei Classici, dal titolo Prospettive, realizzato in collaborazione con l’Accademia Olimpica: un ulteriore strumento di approfondimento sulla rassegna teatrale 2022 che contiene, oltre alla presentazione degli spettacoli, contributi critici e interpretazioni dei miti e delle drammaturgie curate da autorevoli studiosi (Andrea Rodighiero, Dino Piovan, Antonio Stefani e Giancarlo Marinelli, Direttore del Ciclo Classici, sono solo alcuni degli autori della nuova edizione).

Evento ad inviti

Una sorta di prologo musicale aprirà il 75° Ciclo Classici, domenica 18 settembre alle 19.00 al Teatro Olimpico: è l’Ouverture delle Muse, un concerto ad invito che affida alla world music e al patrimonio popolare il ruolo di protagonisti assoluti. Il programma si ispira e si collega agli spettacoli del Ciclo Classici, seguendo le ambientazioni del programma, guidando gli ospiti in un percorso inatteso che va dalla musica inglese a quella greca, dalle canzoni francesi alle melodie dell’Europa dell’Est. Artefici e “conduttori” saranno quattro interpreti di talento riuniti in un’inedita formazione per presentare la musica delle tradizioni: Ilaria Fantin all’arciliuto, Hersi Matmuja, canto e percussioni, Maurizio Camardi al sassofono e duduk e Jacob Conoci al violoncello.

Sede degli spettacoli e dell’evento speciale

Teatro Olimpico e Giardino del Teatro – Stradella del Teatro Olimpico, 8

Museo Naturalistico Archeologico di Santa Corona – Contrà Santa Corona, 4

Basilica Palladiana – Piazza dei Signori

Palazzo Thiene – Contrà S. Gaetano Thiene, 11

Sede degli Incontri La Bertoliana per i Classici all’Olimpico

Palazzo Cordellina – Contrà Riale, 12

Informazioni sugli spettacoli e prevendita biglietti

I biglietti saranno in vendita online su www.classiciolimpicovicenza.it e alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (Viale Mazzini 39 – tel. 0444 324442), appuntamento obbligatorio, a partire da martedì 10 maggio; fino al 26 maggio la biglietteria è aperta dal martedì, al sabato dalle 15.00 alle 18.15 e al telefono negli stessi giorni dalle 16 alle 18.

I prezzi dei biglietti sono 25 euro (intero), 20 euro (over 65), 18 euro (under 30); per Histoire du Soldat costano invece 28 euro (intero), 24 euro (over 65), 18 euro (under 30).

Per gli spettacoli de La Tragedia Innocente: Romeo e Giulietta del 25 settembre e 2 ottobre i biglietti costano 15 euro (intero), 12 euro (over 65) e 10 euro (under 20), mentre per Assassinio nella Cattedrale di Vicenza, Oratorio per Cacciafronte è previsto un biglietto unico a 10 euro

Per gli spettacoli della sezione Off: per Filottete dimenticato il biglietto unico costa 15 euro, mentre per Milk Wood il biglietto per spettacolo e aperitivo, compreso nel prezzo, è di 20 euro.

Per le scuole biglietto è previsto un biglietto unico a 10 euro, con prenotazione obbligatoria e verifica della disponibilità dei posti.

Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza

Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale: www.classiciolimpicovicenza.it

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