Zeroombra al Salone del Mobile 2009

L’azienda di Piombino Dese propone lampade dalle forme dinamiche, armoniose, innovative, e tiene un occhio sempre puntato sul risparmio energetico

Zeroombra è una giovane e fresca azienda fondata qualche anno fa a Piombino Dese, nel Veneto più attivo e dinamico. Una realtà nuova ma che, investendo con grande energia in nome della nuova imprenditoria italiana, è riuscita a generare nuovi prodotti per il mercato internazionale, con un approccio industriale sensibile al risparmio energetico.
Al Salone del Mobile 2009 Zeroombra presenta una serie di novità: Sogni Belli è il progetto firmato dallo studio Gumdesign. Si tratta di una lampada da parete che ricorda la forma archetipa dell’abat-jour adagiata su un ricamo stilizzato: i vecchi comodini che portavano il centrino in ricamo fatto dalla nonna e la lampada con cappello telato si ritrovano adesso in un apparecchio luminoso dotato di luce led che continua ad assolvere alle funzioni primarie e si affianca ai nostri ricordi. Realizzato in lastra di metallo tagliata al laser e verniciato con pitture epossidiche, dotata di luce led.
Bad Alice, progetto di Gianpietro Gai, è una lampada a sospensione “omnidirezionale” che riesce a distribuire una luce diffusa e morbida, partendo da singoli punti luminosi a led. Nasce un nastro, spigoloso ed affascinante, che si avvolge su se stesso ed orienta le sue molteplici facce nelle tre dimensioni. Realizzata in lastra di metallo tagliata al laser e piegata, verniciata con pitture epossidiche, dotata di luce led.
Exoblip, di Jim Hannon Tan, è invece una lampada da tavolo formalmente “vicina” alla classica abatjour, ma che rende evidente la sua duplice funzione, mentre Mantarei, di Alessandro Masturzo, è una collezione di lampade (piantana, sospensione ed applique) in cui l’aspetto predominante è il rapporto tra linee e direttrici che evocano la natura e la forza innovativa della tecnologia led a luce calda.
Paolo Sadocco ha firmato il progetto Exs: caratterizzata da un portamento sinuoso ed aggraziato e da un fluttuante vedo/non vedo, la lampada presenta una corona di luci per un effetto scenografico ed una luce d’ambiente riflessa.
Infine, Medea è un classico reinterpretato da Davide Boschiggia su forme più moderne che gioca con la parte superiore, risolta con una serie di fonti luminose guidate da tondini metallici sagomati; il motivo decorativo genera un’innovativa luminosità d’ambiente; e Tulip è la piantana di Enrico Maraldo che riporta alla memoria un elemento naturale, fiore di campo, che con leggerezza presenta e sostiene una teoria di raggi metallici luminosi.

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