Lancia Astura 1000 Miglia del Museo Nicolis alla Mille Miglia 2012

Stampa

La splendida ‘Lancia Astura 1000 Miglia’ facente parte della collezione privata del museo Nicolis partecipa alla Mille Miglia 2012, pilotata da Giordano Mozzi vincitore nel 2011

Giunta alla trentesima edizione, la Mille Miglia fa ancora emozionare gli sportivi e gli appassionati di auto storiche che a migliaia si radunano lungo le strade della “Corsa più bella del Mondo”, così definita non a torto visto che è difficile trovare, in una sola competizione, un tale concentrato di vetture meravigliose, cultura e tradizione, personaggi, miti, passione.
Un appuntamento da non perdere neppure per il Museo Nicolis di Villafranca (uno dei più importanti musei privati italiani che vanta una collezione di oltre 200 auto d’epoca) che per l’edizione 2012 ha deciso di affidare il volante della propria “Lancia Astura 1000 Miglia” a Giordano Mozzi, vincitore dell’edizione 2011, imprenditore mantovano, pilota di provata esperienza e brillante protagonista di tante corse.

La favolosa Lancia Astura 1000 Miglia rossa, grintosa e bellissima, è stata costruita dalla carrozzeria Colli per conto della scuderia Ambrosiana di Milano, per cercare la vittoria nella Mille Miglia del 1940 con Gigi Villoresi, pilota leggendario che Luciano Nicolis ha conosciuto personalmente. Terminata la carriera agonistica, la vettura fu utilizzata per contrabbando di orologi preziosi fra la Svizzera e l’Italia.
E’ unica al mondo ed è, probabilmente, la vettura alla quale Luciano Nicolis è maggiormente affezionato. Il motore, del tutto particolare, é realizzato con due testate Aprilia. Può raggiungere una velocità di 200 Km, ha partecipato anche alla 1000 Miglia del 1949 con l’equipaggio Gordon e Lewis e ha vinto parecchie corse con Cortese, Borelli e altri ancora. 

Della macchina si conoscono non solo caratteristiche tecniche importanti, performance e grande affidabilità, ma anche la sua affascinante storia, bella da raccontare. Era infatti stata abbandonata, poi venduta a contrabbandieri di orologi, quindi sequestrata e venduta all’asta a Ginevra. Luciano Nicolis l’ha recuperata quando era ormai mezza demolita e, con il fiuto che contraddistingue i veri collezionisti, l’ha restaurata e riportata all’antico splendore restituendo all’automobilismo italiano un pezzo di storia che sarebbe andato irrimediabilmente perduto. Dal punto di vista tecnico è sicuramente la vettura che, più di altre, consente di ricollegarsi al mondo dello sport, valorizzando sia le forme aerodinamiche sia le caratteristiche squisitamente meccaniche.

Stampa