Mostra dedicata a Steve Jobs al Museo regionale di Scienze naturali di Torino

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Prima mostra dedicata a Steve Jobs in Italia: genio visionario fondatore della Apple, ha avuto una forte influenza economica e culturale a livello globale

Steve Jobs è senza ombra di dubbio una delle figure più rappresentative degli ultimi anni, non solo a livello di information technology. E’ stata inaugurata lo scorso 1 dicembre 2011, nelle sale del Museo regionale di Scienze naturali, la prima mostra dedicata a Steve Jobs, fondatore della Apple. Questa mostra ripercorre le tappe più importanti della vita professionale e umana di Steven Paul Jobs (1955-2011), conosciuto come Steve Jobs, innovatore e imprenditore tra i più influenti della storia contemporanea. Proprio come Henry Ford o Thomas Alva Edison, le imprese di questo originale e straordinario personaggio non si possono circoscrivere solo in ambito tecnico. Infatti, le sue innovazioni, dal personal computer all’iPad, passando attraverso iTunes e Pixar, hanno trasformato completamente il nostro modo di comunicare, lavorare, informarci e svagarci, segnando irreversibilmente il nostro tempo e quello delle generazioni future.

Nella biografia ufficiale di Steve Jobs, pubblicata in Italia a ottobre da Mondadori, abbiamo scoperto che Jobs ha visitato Torino e che così si esprimeva quando ne parlava: «Passai due settimane meravigliose. Torino è una città industriale piena di vita». Anche per questo motivo Torino è lieta di dedicare questa mostra a Steve Jobs, sperando che la vitalità di questa «città industriale» possa trasmettere quella passione per la tecnologia e per la vita che ha contraddistinto l’imprenditore e innovatore statunitense.

L’esposizione vanta una delle più grandi collezioni al mondo di personal computer arricchita dalla storia umana e imprenditoriale del genio del computer e attraverso ricostruzioni di ambienti, propone percorsi interattivi e archivi multimediali. In esposizione anche il rarissimo Apple-1, il primo computer creato da Steve Jobs e Steve Wozniak nel 1976 nel garage della propria abitazione, ricostruito in scala 1:1.

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