Mantova, città della cultura 2016, un museo all’aperto patrimonio UNESCO

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Grazie agli antichi fasti dei marchesi Gonzaga molti sono i palazzi e gli edifici di interesse storico da visitare e da apprezzare come anche la cucina locale

Mantova, la città degli antichi fasti dei Gonzaga è stata dichiarata per il 2016 la Capitale della Cultura italiana. Ma certamente questa città è famosa per tutto il suo patrimonio architettonico ed artistico che l’hanno fatta entrare di diritto nei patrimoni dell’umanità sotto tutela UNESCO.

Quali sono le cose da non perdere a Mantova? Ecco le nostre indicazioni

Palazzi ed edifici

Il Castello di San Giorgio, riconoscibile con le quattro torri ed in una di esse vi è la Camera degli Sposi del Mantegna recentemente restaurata.
Palazzo Ducale, dimora dei Gonzaga per diversi anni che racchiude numerose opere tra quadri, statue e vari suppellettili in mostra.
Il Palazzo Te, edificato per volere di uno dei marchesi Gonzaga più famosi, Francesco II, fu la dimora delle amanti che all’epoca era anche circondato da boschi e un lago ora non più esistente. Di grande bellezza e pieno di simbologie e miti ha al suo interno affreschi di inestimabile valore che decorano diverse sale come la Sala dei Giganti, quella di Amore e Psiche e quella dei cavalli.
Tra le innumerevoli torri, bellissima è la Torre dell’Orologio, un orologio ancora funzionante dal 1472 con anche la statua della Madonna posta a metà del ‘600.

Chiese

Il Duomo detto anche Cattedrale di San Pietro è in stile gotico-romanico della fine del ‘300 ma ristrutturato nel corso degli anni.
La Basilica di Sant’Andrea edificata alla fine del ‘400 che custodisce la reliquia dei vasi con il sangue di Cristo ed in cui vi è il monumento funebre di Andrea Mantegna.

La cucina

Da assaggiare assolutamente è la cucina mantovana che vive tra l’Emilia e la Lombardia annoverando così materie prime di entrambe le regioni. I salumi mantovani tra cui il salame con l’aglio, i ravioli di zucca dove si mescola all’ortaggio anche gli amaretti, gli agnolini in brodo ed il risotto con le rane. E poi le carni stracotte e la sbrisolona, il dolce tipico.

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