Tra Pub e Cafè, a Praga lo stile è di casa

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Massimo e Veronica, collaboratori di Veraclasse, continuano la loro avventura da Praga, riportandoci spunti interessanti per intraprendere un viaggio nella capitale della Repubblica Ceca.

Se la vostra passione sono i dolci, Praga fa per voi. Se amate la birra, Praga è un must. Sulla base di questi due cardini si muove molto dell’enogastronomia ceca. Il metodo Pilsner per produrre la birra si è allargato a tutto il mondo, ma a Praga le classiche “kavarna”, ovvero le taverne, lo rendono ancora più unico, grazie all’installazione di serbatoi verticali. Questo metodo –che rende i pub nominabili come “tankovna” – non solo garantisce maggior freschezza, ma anche il gusto della tradizionale birra non pastorizzata rimane intatto. Alcune zone di Praga, come il quartiere di Zikzov, vantano il maggior numero di pub al mondo per numero di abitanti! In città potrete trovare addirittura cartine, mappe e piccoli libretti per orientarvi in quello che, soprattutto di sera, è un vero e proprio sport nazionale: un’ora al pub! Anche la zona subito più a sud di Zikzov, ovvero Vinohrady, è ben nutrita di locali per assaporare una birra e mangiare un boccone e, soprattutto nel week-end, è particolarmente affollata. Come a Londra, anche qui i pub hanno la cucina aperta tutto il giorno e non è affatto strano vedere gente, anche del luogo, godersi un buon piatto di gulash a metà pomeriggio, seduto a un bel tavolo imbandito. Oltre alle biergarten, ovvero grandi bar con ampi spazi per accogliere anche centinaia di clienti, abbiamo preferito visitare i pub più storici o quelli la cui atmosfera calda e familiare riflettesse maggiormente le caratteristiche della regale capitale. Non può mancare il pub Pilsner più antico di Praga, ovvero U Pinkasu: su più piani ha graziose sale ristorante con ottima cucina. Segnaliamo anche due pub rivisti nel tempo ma di grandi tradizioni come V Kolkovne e Celnice. Per un piatto veloce a pranzo la nostra preferita rimane U Ferdinanda, a due passi da Piazza Venceslao: interior design semplice, menu economico ma di gran qualità, ottima birra rossa! Se una sera non volete stare in centro, ma conoscere più da vicino i quartieri meridionali, non mancate di assaggiare l’hamburger del bistrò Mozaika: fenomenale, come il locale del resto, posto sotto il livello del marciapiede e dagli interni molto curati: i cuochi cucinano davanti a voi! Se invece cercate un locale dall’atmosfera meno rustica e più moderna, dovreste provare il ristornate posto al settimo piano della famosa “casa danzante”, il Celeste. Ottima scelta per combinare atmosfera, buona cucina e tradizione, è il ristorante Tre Struzzi, cosiddetto per un affresco che raffigura questi simpatici animali sulla parete esterna, a due passi dal Ponte Carlo. Qui Carlo IV aveva una stanza..che ora si può prendere in affitto!

Per la colazione, beh, anche qui la scelta è varia. L’impero austroungarico ha regalato caffè di livello, simili a quelli viennesi, seppur ridotti nel numero. Anche Einstein faceva colazione al Cafè Louvre, in cui la tradizione di dare libero sfogo ai fumatori prosegue se non in una microscopica sala. Altro cafè in stile art nouveau è il cafè Savoy, dall’altra parte del fiume Moldava. Alcuni tavoli alla domenica mattina sono addirittura prenotati! Se ci andate provate la deliziosa cioccolata e, se siete affamati, non mancate la “colazione di Praga”, completa di dolce&salato. Per chi passeggia nella zona ebraica è un must provare “Bakeshop Praha”, che sta raccogliendo molti consensi tra i più giovani anche per la sua formula “take away” molto inglese. Dolci eccezionali e ampia scelta, ma anche la possibilità di un o spuntino a metà giornata, insalate e insaccati. 
Le insegne dei locali colorano la città e osservandole si può cogliere lo spirito vivace e allegro che si riconosce agli abitanti di Praga. Come curiosità, sappiate che a Praga si può trovare l’assenzio e alcuni locali sono proprio definiti “assenzierie”.
Per ulteriori informazioni sulla capitale ceca, vi rimandiamo al sito ufficiale di Praga.

Testi e foto di Massimo Frera e Veronica Del Punta 

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