Viaggio all’isola di Vulcano con trekking

L’isola di Vulcano, in Sicilia, fa parte dell’arcipelago delle isole Eolie. Una piccola cittadina caratteristica, abitata da circa 750 persone, chiamate vulcanari. L’isola di Vulcano viene nominata anche Therasia (Θηρασ?α), poi Hiera (?ερ?), perché sacra al dio Vulcano. L'isola deve la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande è il Vulcano della Fossa, più a nord c'è invece Vulcanello, collegato al resto dell'isola tramite un istmo. Nel sec. XII erano separati dalle acque; di questa congiunzione si ha notizia solo nel secolo XVI. Forse Vulcano e Vulcanello sono due focolari parziali dello stesso gran focolare vulcanico; il meridionale Monte Aria, completamente inattivo, che forma un vasto altopiano costituito da lave, tufo e depositi alluvionali olocenici e il Monte Saraceno.

Il principale vulcano sembra essersi formato dopo l'estinzione del vulcano meridionale; con lave molto acide, ha generato il monte detto Vulcano della Fossa (o Gran Cratere o Cono di Vulcano), con pendici molto ripide, con a nord un cratere spento, detto Forgia Vecchia. 

In poche parole, l’Isola di Vulcano è perfetta per una vacanza unica nel suo genere in Sicilia: la visita, poi, non può definirsi completa se non si prova l’emozione del trekking sul cratere.

Trekking al Gran Cratere di Vulcano

Coloro che hanno in programma di visitare l’isola di Vulcano non possono esimersi dal provare il brivido di affacciarsi alla voragine del Gran Cratere, in un’atmosfera di verdi ginestre profumate che fanno da contrasto a fumarole. 

Dal sentiero che parte dal Porto di Levante si raggiungono i quasi 400 metri di quota del cratere. La salita è gradevole ma, avanzando verso l’alto, lo scenario si fa sempre più selvaggio: al giallo profumato delle ginestre si sostituisce progressivamente un giallo più acre e pungente dei fiori di zolfo che si cristallizzano intorno alle fumarole e la macchia mediterranea lascia il posto a pietre, rocce nere, distese di ceneri, lapilli, soffioni, vapori di zolfo che fuoriescono dalle fumarole. In questo spettacolare scenario si abbracciano con un solo colpo d’occhio tutte le sette isole Eolie. Completando il giro del Cratere con un trekking, si possono osservare gli enormi massi a “crosta di pane”, dette “bombe”: sono blocchi di lava di svariate tonnellate, scagliati in aria durante l’ultima eruzione. 

Fonte | www.giuffridabragadin.com

Per informazioni scrivere a viaggi@veraclasse.it

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