Viaggio avventura, l’Argentina in 4×4

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Un viaggio nell’Argentina del nord per conoscere le Ande e i suoi deserti: lagune, altipiani e ‘quebradas’. 15 giorni in autostrada fino a 4.800 metri s.l.m., a due passi dal cielo, immersi nella natura e nell’animata accoglienza dei pueblos andini.

Si intitola “Argentina del Nord – Deserti d’alta quota” la proposta di viaggio de I Viaggi di Maurizio Levi, che in 15 giorni propone di attraversare le montagne argentine in autostrada, soggiornando in hotel e rifugi. La partenza è Salta, una delle città coloniali più affascinanti del Sud America per raggiungere alcuni degli scenari naturali più belli delle Ande: la Quebrada de Humahuaca, gli antichi resti di laghi (“salares”), le scenografiche formazioni del “deserto rosso” a oltre 3.500 m. e le lagune d’alta quota ricche di fenicotteri rosa.

Il primo giorno é dedicato al volo intercontinentale fino a Buenos Aires, da dove si parte il secondo giorno per raggiungere Salta (sempre in aereo). Posta a 1200 metri s.l.m., Salta è detta “la bella” e una giornata tra le sue viette renderà piacevole l’attesa del viaggio in autostrada che prende il via il terzo giorno con i primi 280 km in asfalto fino a Tilcara e Purmamarca. Prima della partenza visita al museo Maam per ammirare i corpi perfettamente conservati dal gelo e dall’aria secca di tre bambini Inca, ritrovato nel 1999 da un equipe del National Geographic sulla vetta del vulcano Llullaillaco a 6.790 metri. Dopo la partenza si entra nella prima “yungas”, ovvero una foresta che porta alla Quebrada de Humahuaca. Il clima diventa subtropicale di alta quota e con un clima caldo-umido. Il paesaggio è meraviglioso con spettacolari montagne colorate dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. A Tilcara dove si trovano i resti di una antica roccaforte degli indios Omahacas dell’epoca precoloniale, mentre il punto di arrivo, Purmamarca, è un “pueblo” disteso alle falde dello scenico Cerro dei Sette Colori.

Il giorno successivo si raggiunge un passo a 4.200 metri tra montagne innevate e brulle per ammirare il bianco specchio di Salinas Grandes, un deserto di sale circondato da un paesaggio surreale. E poi via verso il Cile per raggiungere l’antica capitale locale, Susques che ospita la più antica chiesa del nord e forse dell’attuale Argentina, costruita nel 1598. Si corre a lato del vulcano Tuzgle di 5500 m con le sue colate laviche per arrivare al Viaducto de la Polvorilla dove sta l’ardito ponte della ferrovia che collega l’Argentina al Cile, attualmente non più utilizzato. Si dorma al San Antonio de Los Cobres per poi il giorno successivo raggiungere il Deserto del Labirinto, nel cuore della puna, la regione dell’altopiano andino: qui sono centinaia le “cupole” rocciose rosse che si attraversano con un percorso tortuoso e scenografico. Ecco poi il Tolar Grande con i suoi deserti salati e alcuni dei vulcani più alti al mondo. Qui si cena con una famiglia del piccolo centro di Tolar Grande e si dorma in rifugio. 

Nei giorni successivi si visitano la Laguna Santa Maria, il Salar di Arizaro, la zona de “la Casualidad” e la miniera “Julia”. La Laguna Santa Maria è un punto di osservazione di fenicotteri rosa, mentre “la Casualidad” è una città fantasma viina al terzo più grande lago salato del mondo, il Salar di Arizaro, al confine con il Cile. L’ottavo giorno si potrà ammirare il “Cono di Arita”, una montagna sacra che non può essere scalata e il salar di Antofalla per raggiungere la piccola oasi di Antofallita nel bel  mezzo alle Ande. Il giorno nove si raggiunge una serie di curiose pozze di acqua colorata e una serie di formazioni saline multicolori spettacolari fino ad addentrarsi tra montagne, vallate e coni vulcanici, in un percorso selvaggio e sempre diverso a ogni curva. Ci attende la piana di Antofagasta, ricca di vigogne e lama in un paesaggio desertico e delimitato dalle catene andine orientali e occidentali, ricco di ambienti mozzafiato. 

Il giorno dieci ci attende la meraviglia naturale dell’area di pietra pomice (“Campo de Piedra Pomes”) di oltre 80 chilometri quadrati, solidificata in curiose formazioni rocciose alte sino a 10 metri. Si prosegue in un bellissimo paesaggio desertico fino alle pendici del vulcano Carachi Pampa dove sta la bella Laguna Grande. Nell’undicesimo giorno si scende, sempre con i fuoristrada lungo la valle Calchaqui, per congiungersi con la mitica Ruta 40, che costeggia le Ande dal confine con la Bolivia fino alla Terra del Fuoco per oltre 4000 km e salire verso nord. Si raggiungono le rovine preincaiche di Quilmes, le meglio conservate di tutta l’Argentina e si rientra nella provincia di Salta, tra i verdi vigneti di Cafayate, terra di vino e folklore. Dopo un’ultima giornata in zona si rientra a Buenos Aires e volo per l’Italia. Ma i colori resteranno con noi!

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Testi a cura di Massimo Frera e Veronica Del Punta
Fonte fotografica | Pinterest

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