Viaggio in Africa alla scoperta del Lago Natron che dà la vita e che la toglie
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In Tanzania vicino al confine keniota si trova un lago la cui arte di mummificazione è pari a quella dei sacerdoti egizi. Molti sono gli animali di ogni specie che donano la loro eternità a queste acque.
Il lago Natron nell’Africa occidentale, oltre che essere alcalino, è ricco di minerali. Della sua storia si è diversamente discusso e molti sono gli avventurosi che superando la steppa desertica hanno scattato alcuni tra gli aspetti più funebri.
A causa dell’alto contenuto di sale, del bicarbonato di sodio e dell’alto livello di acidità del PH contenuti nel lago, i suoi fondali sono popolati da microrganismi e batteri, mentre i fenicotteri rosa costruiscono i loro nidi sulla superficie.
Ma il lago Natron si comporta come una divinità: dà la vita e la toglie.
Alzando lo sguardo verso la Rift Valley, però, si ha la risposta a questo mistero: il vulcano ‘Oldoinyo Lenga. La particolarità di questo stratovulcano è quella di emettere lava a nastro carbonatitica. Questa lava sgorga fino alle rive del lago salino donandogli un bel colorito rosato e portando la morte.
In alcune stagioni dell’anno, quando l’unione si compie, la temperatura del lago si alza raggiungendo i 41° diffondendosi velocemente a causa della bassa profondità.
Le forti temperature colgono di sorpresa molti uccelli e vari animali che cercano refrigerio sulle sponde del lago ma vanno invece incontro a una morte per ustione. La pelle brucia e così anche le pupille mentre il bicarbonato di sodio insieme al sale creano una corazza sulla pelle nuda dell’animale. Una volta arrivata la notte le temperature si abbassano e tutto diventa “pietra“.
La tranquillità e le acque del lago sono terminali anche per chi lo visita.