Imparare a dire no: le cose che esasperano gli italiani

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La cifra è importante, 6 italiani su 10 vorrebbero più attributi per dire no. Ecco qui l’elenco delle cose che non si sopportano più… siete d’accordo con la lista?

Dallo stress da condivisione della vita privata altrui, sui mezzi pubblici, alle interminabili attese al telefono: ci sono tantissimi validi motivi per dire no. Gli italiani, considerati da sempre un popolo di santi e poeti, iniziano a stancarsi della loro eccessiva cortesia e vorrebbero più coraggio per dire no.
JUST EAT, leader della consegna a domicilio, in occasione del superamento dei 1.000 ristoranti affiliati nel nostro Paese, ha deciso di indagare a fondo sulle cose che infastidiscono gli italiani.

Due le classifiche stilate: i No nella quotidianità e i No in cucina. Noi ci siamo divertiti tantissimo a leggere queste liste, che riportiamo qui di seguito…

A COSA VORRESTI DIRE DI NO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
1. Al cameriere insistente che è tutta la mattina che aspetta la tua pausa pranzo per stordirti di battute che non fanno ridere.
2. Alla centralinista del call center che ti chiama e poi ti lascia in attesa.
3. Al capo che ti fa lavorare anche quando non serve.
4. All’ennesimo matrimonio dell’ennesima migliore amica prima dell’unico ponte dell’anno.
5. Alle avances del fidanzato che ti stressa sempre nei momenti sbagliati. / Alle scenate di gelosia della fidanzata che vuole sempre sapere dove sei.
6. Ai tuoi genitori che ti chiamano cinque volte al giorno per sapere quando metterai la testa a posto.
7. Alla mamma che ti chiede tutte le mattine cosa deve cucinare per cena.

A COSA VORRESTI DIRE DI NO IN CUCINA?
1. All’interminabile coda alla cassa del supermercato il sabato mattina con la sempre presente vecchietta che ti passa davanti con la scusa che deve pagare solo le mollette o il dado vegetale.
2. Al dover passare tutta la serata a pulire fornelli, forno, lavello, etc. mentre gli altri si divertono.
3. All’odore di pesce che non se ne va neanche con il più avveniristico antidoto.
4. Al tuttologo della cucina che ti ammorba con il manuale della ricetta perfetta e trova sempre qualche appunto da farti anche se sei riuscito a cucinare “l’uovo alla Cracco”.
5. All’ingente apporto calorico dovuto all’assaggio durante la preparazione dei piatti.
6. Alla pretesa che alle 20:00 tu abbia già preparato antipasto, primo, contorno, secondo, dolce e frutta, dopo un’estenuante giornata di lavoro.
7. Al clichè che se sei italiano DEVI saper cucinare.
8. All’ansia da prestazione per l’ennesima cena da preparare in 15 minuti, neanche fossi il genio della lampada.

Voi cosa ne pensate? Vi ritrovate in questa lista? Commentate le aggiunte che vorreste fare alle classifiche qui sopra!

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