Nuova Jaguar XJ – Test Drive

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Provata su strada la nuova Jaguar XJ: per decenni fedele allo stesso look ora è tutta nuova, divisa tra stilemi antichi e tratti ultramoderni

Prova su strada

Il nostro test drive ha avuto luogo da Versailles a Parigi, con un giro di 360° toccando Chantilly. Dalla reggia alla crema quindi, passando sotto la torre Eiffel, la Jaguar XJ ha sfoggiato tutta la sua eleganza e la bellezza delle sue linee, attirando l’attenzione di tutti gli automobilisti e passanti che la incrociavano. La
nuova ammiraglia del giaguaro è un compendio davvero ben riuscito di tecnologia, eleganza e sportività. Se dal lato estetico e del lusso non ha uguali, la nuova XJ è pure impareggiabile per quanto riguarda il piacere di guida. Possiede una coppia davvero eccezionale e uno scatto da centometrista olimpico. L’abbiamo sperimentato a più riprese lungo gli oltre 350 chilometri del test-drive parigino, su ogni tipo di strada, con allunghi da brivido al temine dei limiti di velocità, nell’attraversamento dei paesi, che fornivano delle soddisfazioni impagabili. Da un’andatura di crociera tranquilla e rilassante, senza rumori né vibrazioni, in un vero e proprio salotto viaggiante, la nuova XJ partiva a razzo con una progressione incredibile, mettendo a nudo in pochi secondi il suo vero carattere sportivo. Il cambio automatico poi è di una performance a dir poco stupefacente, ma è pure molto piacevole anche quello manuale con le alette al volante. Alette utilizzate soprattutto nei tratti misti delle lievi colline francesi, percorse da ottime strade piene di curve e, ahimè, di dossi. Soprattutto quella di sinistra per scalare e usare il freno motore, per non usurare molto i freni nelle forti decelerate in prossimità delle mille rotatorie incontrate sul percorso. Se nella versione diesel diventa un puro atto meccanico, nella versione Supersport 5.0 da 510 cavalli il
risucchio creato dallo scalare sequenziale delle marce, crea un rombo motore molto soddisfacente. Un sound da supersportiva che contraddistingue le vetture di pura razza velocistica, che sono davvero poche nel panorama automobilistico europeo. Tutte le performance sono abbinate a una tenuta di strada da competizione, con le ruote incollate all’asfalto anche in condizioni estreme, tipo una curva a 90° a 140 all’ora. A questa vettura è davvero difficile trovare un difetto: l’unico piccolo neo (solo sul 3.0 diesel) è lo sterzo che sarebbe auspicabile più diretto. Ma anche a quello, dopo alcune centinaia di chilometri, ci si fa la mano. Il voto più alto va sicuramente al reparto sicurezza, con dei freni che inchiodano a velocità elevate, senza alcun disagio per gli occupanti.

C.S.

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