Travelux: intervista a Elisabetta Neri, la signora del turismo del lusso

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Intervista a Elisabetta Neri, fondatrice di NeBe, azienda leader in Italia nella promozione e comunicazione BtoB per l’ospitalità, i viaggi e gli eventi di alta gamma a livello internazionale e ideatrice di Travelux.

Sull’Isola delle Rose, nella splendida cornice del JW Marriott Venice Resort & Spa di Venezia, anche quest’anno si sono dati appuntamento i protagonisti del turismo del lusso.
La sesta edizione di
Travelux, il workshop organizzato da NeBe dall’11 al 14 aprile scorso, si è rivelata un vero successo. Rigorosamente su invito, l’evento-workshop è stato ideato per fare incontrare domanda e offerta nei segmenti del Luxury Travel e Mice Excellence. Un appuntamento che prevede una serie di convegni, incontri e eventi per favorire la conoscenza interpersonale tra gli operatori del settore del turismo del lusso e rendere piacevole l’esperienza del soggiorno.

Il programma dell’edizione 2023 ha aperto il sipario nella cornice sontuosa del Gran Teatro La Fenice nel segno dell’inclusività, con una tavola rotonda dal tema “Accessibility & Inclusion: breaking the barriers in luxury travel”. Rompere le barriere nel turismo di lusso. Sembra stano, ma per la prima volta in questo ambito è stato affrontato il tema dell’ inclusività sia di genere sia per i diversamente abili.

In un mondo dove tutto ruota attorno alla virtualità digitale, Travelux è diventato un appuntamento imperdibile e molto apprezzato a livello internazionale, soprattutto quando si svolge nella cornice magica della città di Venezia.

Fondatrice e anima della realtà di NeBe è Elisabetta Neri, che del turismo di lusso è una vera protagonista. Donna raffinata e dai modi gentili, Elisabetta è emiliana di nascita e veneziana d’adozione. Dopo due decenni nel mondo dell’hotellerie in Italia e all’estero ha fondato nel 2008, assieme a Fulvio Bettini l’azienda leader italiana nella promozione e comunicazione BtoB per l’ospitalità, i viaggi e gli eventi di alta gamma a livello internazionale.

Ho avuto il piacere di incontrarla durante la pausa pranzo al panoramico Sagra Rooftop Restaurant del Marriot.

Favorita da una conversazione cordiale e spontanea con Elisabetta, inizio l’intervista dall’ultima domanda prevista in scaletta.

… Il turismo è donna?
Turismo è una parola maschile ma è anche vero che accoglienza è un termine femminile. E accogliere è una caratteristica tipicamente della sfera femminile.
Il turismo così come lo concepiamo oggi è nato a fine ‘800 e allora era considerato un affare per soli uomini. Le donne erano solitamente al loro seguito e potevano al massimo aspirare a diventare capo-governante. D’altro canto nell’hotellerie c’è sempre stata una tradizione prevalentemente maschile. Ancora oggi negli alberghi sono pochi i direttori donna, e lo stesso avviene per i ristoranti.
Oggi fortunatamente abbiamo una nuova generazione di proprietari e manager con formazione tecnica e visioni più aperte, e sono quindi in atto importanti cambiamenti. Si parla finalmente anche di inclusività, di abbattimento delle barriere e in un certo senso l’hotellerie assume una connotazione “gender fluid”. 

Com’è cambiato il turismo del lusso dopo il Covid?
Dal mio osservatorio noto che le persone sono molto cambiate. Hanno capito l’importanza di dedicare meno tempo al lavoro concedendo maggiore spazio alle opportunità di arricchimento della propria vita. E viaggiare è uno dei modi migliori per farlo.
Dopo la pandemia molte persone hanno cambiato gli stili di vita, non tendono a viaggiare di più, piuttosto scelgono dei soggiorni che consentono di conoscere meglio il territorio nella sua autenticità. E’ come se ci fosse un grande desiderio di fuga verso luoghi meno frequentati dal turismo di massa, privilegiando spesso il contatto con la natura. Questo non vuol dire che nelle grandi città non ci sarà il turismo del lusso, perché qui c’è anche la componente bellezza con la sua forte valenza terapeutica.

La parola experience, in passato molto usata, tende ad assumere la connotazione di personalizzazione. E’ questa la parola chiave del turismo di lusso. Personalizzare un soggiorno significa accogliere gli ospiti per un’esperienza disegnata attorno alle loro esigenze personali e ai loro ritmi individuali, con attenzioni particolari dedicate e esclusive. Anche per i più giovani la dimensione del viaggio è cambiata, tendono ad essere più attenti alla sostenibilità e a tutto quello che riguarda l’ambiente.

Il viaggiatore alto spendente, dove trova ispirazione per destinazioni e soggiorni?
ll cliente finale trova ispirazione sempre attraverso i media, sia quelli classici sia i nuovi media. Trovo invece molto interessante a questo proposito la cinematografia. Cito l’esempio della serie televisiva statunitense White Lotus, creata e diretta da Mike White. E’ stata girata in Sicilia e da quando è andata in onda negli Stati Uniti questa nostra regione ha riscontrato un enorme successo tra il pubblico americano.


Quali progetti particolari avete per la prossima edizione di Travelux?
Il mio auspicio è quello di potere continuare a darci appuntamento nella meravigliosa cornice di Venezia, con il supporto di tutti i partner e gli operatori che hanno contribuito alla buona riuscita di questo evento.
Per quanto riguarda gli argomenti da trattare sinceramente ancora non lo so. Ma di certo lavoreremo per proporre anche per la prossima edizione un tema importante su cui riflettere. Perchè lo scopo di Travelux non è solo di fare incontrare ma anche quello di arricchire le persone che partecipano al nostro evento-workshop con riflessioni di spessore e di valore, affinchè i partecipanti possano rientrare a casa arricchiti anche interiormente.

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