Segno Spazio e Forma mostra personale di Achille Perilli

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Dal 21 Ottobre sino al 20 novembre, presso la Galleria Accademia di Torino, una mostra celebra la pittura creativa e autogenerante

Segno spazio e forma” è il titolo della mostra che celebra Achille Perilli, fondatore del movimento internazionale “Forma”.
La mostra, curata da Achille Perilli stesso e Luca Barsi, presenta ventidue opere, dagli anni cinquanta all’inizio degli anni  novanta: un percorso che attraversa tutte le fasi più significative della ricerca dell’artista, dalle prime frammentazioni geometriche alle “instabili” geometrie.
Achille Perilli (Roma, 1927) viene considerato uno dei più grandi protagonisti italiani della pittura contemporanea ed è noto per le composizioni di forme che, somiglianti alla proiezione sul piano di parallelepipedi, risultano alla fine inverosimili e irregolari.
Perilli compie le sue opere attraverso un utilizzo del colore forte – gradevole e rigoroso insieme – e supporta il proprio lavoro con una voluta “imprecisione” che va a vantaggio dell’espressività.
Partito dalla tradizione europea, che considerava realmente moderna, quella di Cezanne e delle esperienze dei Fauves e che arriva al cubismo di Matisse e Picasso e alla lezione – tutta italiana – del futurismo astratto, Perilli ha saputo coniare un linguaggio tutto suo, dove la forma e lo spazio ne sono protagonisti.

La forma, infatti, è al centro del pensiero di Perilli: aborra la lezione espressionista, perché la forma stessa è alienata dall’ambientazione, quindi priva di problemi spaziali-luministici ed esalta la posizione dei “formalisti” dove la forma – per la sua appartenenza alla realtà – è considerata nel suo ambiente, quindi suscita un interesse plastico per lo spazio e la luce.
Quello dello spazio era un tema molto dibattuto in campo artistico e Perilli si pone di fronte a questo tema non già con delle soluzioni, ma con la ricerca e il gusto dell’euristica.
Studia, viaggia e conosce, assimila la lezione astratta del futurismo, che nel segno ha un’accesa forza emotiva e procreativa e apprende parallelamente la declinazione dello spazio espressa da Magnelli.
La sua pittura diventa procreativa, autogenerandosi da un piccolo nucleo iniziale (dapprima una linea, poi un quadrato o un parallelepipedo posto ai lati della tela). Le forme stesse che vengono generandosi concorrono alla definizione dello spazio, cosicché quest’ultimo, anziché esaurirsi sulla tela, ne viene generato.

Orario: 10,30-12,30/16,00-19,30
Chiuso il Lunedì e festivi.

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