L’isola di Mazzorbo, il gioiello nascosto di Venezia

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Un tour tra le isole della laguna di Venezia vi porterà a scoprire anche la piccola e coloratissima isola di Mazzorbo. Una piccola isola tranquilla collegata da un ponte di legno alla coloratissima Burano, che custodisce ancora preziose tradizioni agricole.

Andare a visitare Mazzorbo potrebbe essere un’ottima “scusa” per esplorare la laguna di Venezia in dettaglio. Infatti questa isoletta bisogna andarla a cercare tra le tante terre che il mar Adriatico restituisce lungo questa costa stupenda. Mazzorbo si trova “incastrata” tra Burano, Torcello, Mazzorbetto e l’Isola dei Laghi: un rettangolino di ormeggi e colori che in molti confondono con le più famose vicine. Invece sarebbe il caso di prendersi qualche ora a parte, per venire a scoprire questa piccola isola , un piccolo lembo di paradiso!

Collegata a Burano da un ponte di legno e da un canale a fondo cieco, Mazzorbo è rimasta ancorata ad un passato agricolo sebbene si stia sempre più aprendo anche al turismo. Le sue antiche casette sono restaurate e ridipinte in mille colori vivaci, molte rimesse per barche diventano localini e le stradine ospitano anche negozi pensati apposta per i visitatori. Ma fin qui, anche Burano, Torcello e Murano offrono più o meno le stesse cose. Cosa rende quest’isola “speciale”? Forse paradossalmente la sua normalità. O forse un passato glorioso oggi quasi dimenticato.

Quel che rimane di Mazzorbo antica

Mazzorbo nacque “grazie” alle invasioni barbariche tra il IV e il V secolo dopo Cristo. Le scorrerie dei Longobardi lungo la costa veneta spinsero molte persone a trovare riparo tra le tante isole della laguna, protette dal mare e dal fango. Buona parte della popolazione si insediò presso le attuali Mazzorbo e Mazzorbetto, infatti il nome pare derivi da Maiorbo, Major Urbs, la “città grande”. Incredibile a dirsi, se si guarda la realtà moderna di questi piccoli borghi.

Nei secoli successivi, grazie alla posizione geografica e alle produzioni agricole, Mazzorbo divenne il principale “emporio” della laguna e fino al XII secolo fu un centro molto importante. Man mano che Venezia diventava il gioiello che tutti conosciamo e la potente “Serenissima”, però, Mazzorbo venne dimenticata. E lentamente si svuotò, dato che la popolazione – così come il lavoro – prese a gravitare intorno a Venezia. Riscoperta nel tardo Medioevo come luogo di villeggiatura dei nobili, è anche per questo che è giunta a noi, oggi, molto ben tenuta.

Delle antiche glorie della Major Urbs rimane solo un edificio a testimone: la chiesa dei Santi Pietro e Caterina. Edificata nel secolo XI insieme al monastero benedettino femminile, fu in seguito rimaneggiata (1290) e mantenuta solo come parrocchia quando  il convento venne chiuso, nel  1806. Grazie al restauro eseguito nel 1920 la chiesa è arrivata ai giorni nostri, unico simbolo della bella città che qui sorgeva prima di Venezia.

Monumenti di Mazzorbo

La maggior parte dei turisti che passano da Mazzorbo si fermano ad ammirare la chiesa dei Santi Pietro e Caterina e le viuzze con le casette colorate. Ma esplorando quest’isola con attenzione, in poche ore, si potranno ammirare tante piccole opere preziose.

Una grande villa divenuta una vigna importante, Tenuta Venissa, è circondata da quel che rimane delle antiche mura medievali dell’isola – poi restaurate nel XVIII secolo. Qui si coltiva una antica vigna da cui si ricava un pregiatissimo vino dalla caratteristica salinità.

Bisogna entrare dentro la villa per ammirare, in una parte della tenuta, il vecchio campanile della chiesa di Sant’Angelo. La chiesa non esiste più e la torre medievale si innalza dai prati come uno strano obelisco solitario!

Il Ponte Longo è un lungo ponte di legno – 60 metri – che attraverso la laguna unisce Mazzorbo a Burano. I flussi turistici quindi sono continui tra le due isole, anche se molti pensano che Mazzorbo sia solo un altro quartiere di Burano. Occorre invece la barca per andare ad ammirare le Ville Nobiliari. Si trovano infatti sulla vicina Mazzorbetto, un tempo la “campagna” dove prosperavano le coltivazioni. Oggi si va per ammirare queste abitazioni di rara bellezza, tra cui anche la Villa di Giacomo Casanova.

Mazzorbo conserva anche una delle campane più antiche d’Europa (datata 1318).

Il mistero dei colori

Come la vicina Burano, anche Mazzorbo brilla di colori vivaci, intensi, originali. Arancioni lucenti, azzurri vivissimi, rossi, verdi, gialli … le case di quest’isola abbagliano. E hanno la stessa storia di mistero che caratterizza quelle delle isole vicine. Le case vengono dipinte in modo tanto vivace da secoli. Forse per consentire ai pescatori di trovare subito la propria abitazione, nei lunghi mesi di nebbia, arrivando dal mare.

Secondo un’altra versione, i colori dovevano distinguere le famiglie, dato che i cognomi erano pochi e sempre gli stessi. Ma la versione più interessante è quella secondo la quale le donne dell’isola, lasciate sole per mesi dai mariti pescatori, dovevano badare alle case in tutto e per tutto. Ciò significava anche riparare le crepe o le macchie di umido dei muri. E quando bisognava intonacare lo si faceva con i colori che si trovavano sul momento. Da cui la vivace differenza tra un edificio e l’altro.

Mazzorbo, l’isola fantasma e l’ottima uva

Se andrete alla scoperta della vicina Mazzorbetto, vi capiterà di vedere l’isola Santa Caterina. Si tratta di un lembo di terra emerso come un fantasma durante i lavori di sistemazione del canale – nel 1927 –  che ne drizzarono in parte il corso dirigendolo verso la più lontana isola di Murano. Detta anche “l’isola delle Eremite”, è collegata a Mazzorbo da due ponticelli.

Tutte le terre fertili di questi isolotti sono zona di produzione di ottimi vini. Ciò grazie al vitigno di qualità dell’uva Dorona, tipica della laguna, che anima la tradizione della vendemmia – qui ancora molto sentita. Il buon vino si degusta sopra le castraùre, cime di germogli di carciofo da consumare crude, amarognole, con limoni e gamberetti.

Come arrivare a Mazzorbo

Mazzorbo dista da Venezia 40 minuti di traghetto. Si prendono i battelli che partono dall’attracco di Fondamenta Nove a Venezia e che raggiungono l’isola di Burano. Da qui, anche a piedi tramite il ponte, si arriva facilmente a Mazzorbo. I battelli servono Mazzorbo anche con partenza da Murano.

Naturalmente la stazione ferroviaria di riferimento è quella di Venezia e l’aeroporto più vicino è il Marco Polo. Se vi trovate già a Venezia e volete risparmiare sui prezzi dei battelli, visitate Mazzorbo nell’ambito dei tour organizzati della laguna. Con un solo viaggio e a prezzo conveniente vedrete Murano, Burano, Torcello e i loro dintorni, inclusa Mazzorbo. Il tempo a disposizione per le visite a terra sarà comunque minore.

Per alcune delle foto in articolo, ringraziamo il sito isoladiburano.it 

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