Venezia, una visita al Ghetto Ebraico più antico del mondo

Si celebrano i 500 anni dell’istituzione del Ghetto Ebraico a Venezia. La Serenssima decretò a fine marzo del 1516 che gli ebrei italiani e tedeschi dovessero risiedere in una delimitata zona di Venezia sede di una fonderia, il “geto” in dialetto che “gettare o gettata”, una delle procedure della lavorazione. Da qui il nome che divenne univoco per indicare le zone abitate dalle comunità ebraiche in tutto il mondo.

Ma parlando dei giorni nostri molte sono le iniziative per far conoscere questa zona di Venezia che ha anche una cultura culinaria particolare da valorizzare come edifici e musei con reperti storici e culturali importantissimi.

Oltre al Museo del Ghetto Ebraico con oggetti di grande pregio e valore che spiegano la storia, la cultura e le celebrazioni religiose ebraiche, esistono ben 5 sinagoghe da vedere e visitare: nel Campo del Ghetto Nuovo vi sono la Scuola Grande Tedesca, la Scuola del Canton e la Scuola Italiana (la sinagoga prese il nome di Scuola) e sono le più antiche del 500. Nel Ghetto Vecchio vi sono invece la Scuola Levantina e la Scuola Spagnola con il portone a vetrate recentemente restaurato, che vennero però rimaneggiate aumentandone la sfarzosità nel 600.

Altro luogo altamente suggestivo è il cimitero ebraico al Lido. Un luogo sacro ma che racchiude in sè un altro esempio di cultura e di storia di un pezzo della città e non solo.

Per meglio apprezzare questi luoghi è possibile scegliere fra tre pacchetti base messi a disposizione dall’Associazione Albergatori Veneziani che includono il soggiorno e le visite al museo, alle sinagoghe e al cimitero in combinazioni a preferenza e anche la possibilità di imparare la cucina ebraico-veneziana con un corso specifico.
È però possibile richiedere dei pacchetti specifici da confezionare a richiesta dei visitatori.

Per ulteriori informazioni | www.avanews.it, www.veniceghetto500.org e www.jvenice.org

 

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