La Malesia, terra situata nel pieno del sud-est asiatico, rappresenta un’area ancora trascurata dal turismo e per questo offre un soggiorno perfetto per gli appassionati di natura e della vita selvaggia. La Malaysia è stata per lungo tempo la terra sognata e descritta da Salgari che, senza esserci mai stato, era innamorato di questo Paese grande poco più dell’Italia, ma con metà abitanti. Questa nazione dell’Asia del sud è divisa in due parti: quella continentale ed orientale con la penisola di Malacca, confinante a nord con Thailandia e a sud con Singapore, quella insulare che occupa il nord del Borneo appartenente per tutto il resto all’Indonesia. A separare queste due aree della Malesia troviamo ben 700 km del Mar Cinese meridionale.
La zona malesiana è governata da un tipo di clima tropicale e monsonico, caldo umido e con ingenti piogge: questo rende quest’area prevalentemente montuosa (in Borneo le montagne superano i 4.000 metri) un paradiso verdeggiante e florido. Questo Eden vegetale ospita una ricca fauna, con tigri, tapiri, rinoceronti, elefanti pigmei, maiali barbuti, leopardi e pantere nere, gatti selvatici, orangutan e gibboni, macachi e scimmie nasiche, bue selvatico, zibetti, orsi malesi, scoiattoli volanti e una stragrande varietà di uccelli.
Il Borneo della Malesia, diviso in due dal sultanato autonomo del Brunei, è composto da Sarawak ad ovest e Sabah ad est; si tratta di una terra montuosa tra le più selvagge e ricche di biodiversità del mondo, una terra ricoperta da foreste fitte ed impenetrabili a cui si accede risalendo i fiumi.
Sono tantissime le aree da vedere in questa parte così verdeggiante della Malesia. Si inizia l’itinerario di viaggio in Sarawak con il Gunung Mulu n.p., una delle mete più suggestive del Sudest asiatico, un’enorme area carsica con grotte immense, fenomeni geologici come Pinnacoli, antiche foreste con diversi tipo di vegetazione. Dopo aver attraversato il Brunei, con la sua suggestiva capitale basata su palafitte, si passa all’Ulu Temburong n.p., dove passerelle portano a camminare tra le cime degli alberi assieme a farfalle, felci e orchidee. Ci si sposta quindi in Sarah dove si risale il fiume Garama alla ricerca delle curiose scimmie nasica. La vicinanza all’isola di Mantanani invoglia al relax sulla spiaggia incontaminata e la visita ad un villaggio di pescatori bajau, gli zingari del mare. E’ poi la volta del parco nazionale del Monte Kinabalu, ubicato attorno alla più alta cima del Sud-est asiatico (4.095 m), interessante per le sue piante carnivore, del Sepilok Orang-Utan Rehabilitation Centre, di una riserva dedicata all’endemica scimmia nasica, e infine al Kinabatangan Wildlife Sanctuary per concludere con la Danum Valley, il meglio della vegetazione del Sabah.
Cari lettori quella che vi proponiamo è un’esperienza unica, un viaggio che vi resterà impresso per tutta la vita e di cui conserverete bellissimi ricordi e sensazioni, che valgono molto di più delle meravigliose foto che potrete scattare.
Buon viaggio e… aspettiamo i vostri resoconti e le foto!