Campo Ligure: il borgo della filigrana tra arte, natura e tradizione

È uno dei Borghi più belli d’Italia, incastonato a 342 metri d’altezza tra il verde del GeoParco del Beigua, l’area protetta più vasta della Liguria, e le sponde del torrente Stura, a una trentina di chilometri da Genova e a pochi chilometri dalla rinomata Riviera.
Le sue origini sono antiche, si parla del III secolo, quando le legioni romane lo elessero a luogo ideale per costruirvi un accampamento – di qui il nome Campo – per difendersi dalle prime invasioni germaniche.
Ma a parte la bellezza naturalistica delle aree che lo circondano (oltre al Beigua, il borgo confina a est con il Parco piemontese delle Capanne di Marcarolo) e quella delle vestigia rimaste dopo le dominazioni più importanti (la famiglia Spinola dal Trecento, la più odiata dai campesi, la Repubblica di Genova, l’Impero Austriaco a metà Settecento, quello più amato), Campo Ligure è un punto di riferimento internazionale per la filigrana, cioè la tecnica di lavorazione del filo d’argento, sia dal punto di vista produttivo, sia dal punto di vista storico-culturale.
Un’arte orafa, quella della filigrana, che affonda le sue radici nella notte dei tempi e in tutti i Continenti.

L’arte di “lavorare il filo” nel mondo e in Liguria: un po’ di storia…

Campo Ligure Liguria
Opera genovese in filigrana Museo civico della filigrana Pietro Carlo Bosio

Come si diceva, la tecnica della filigrana ha origini antichissime e risale a civiltà come quelle egizie, greche ed etrusche, che l’hanno utilizzata per creare gioielli e oggetti decorativi.
A iniziare a lavorarla in Liguria furono nel Settecento i fraveghi, gli orefici specializzati nella lavorazione dell’oro e dell’argento, per richiamare nelle loro creazioni, grazie agli arabeschi creati con la filigrana, lo stile orientale in voga all’epoca in Europa in seguito ai commerci delle Compagnie delle Indie.
Nell’Ottocento nacquero i primi laboratori genovesi specializzati in questa tecnica, meno costosa rispetto alla produzione dei gioielli, e usata per ornare dapprima l’oggettistica religiosa (croci, reliquiari e calici) e poi soprammobili e ornamenti di costumi popolari.
Nel 1884, il campese Antonio Olivieri, che aveva lavorato nelle oreficerie genovesi, aprì il primo laboratorio di filigrana a Campo Ligure.
In breve tempo, nel borgo sorsero 30 laboratori.
Nel dopoguerra, le botteghe divennero micro aziende a conduzione familiare e, nel XX secolo, Campo Ligure si afferma come centro nazionale della lavorazione della filigrana, primato che conserva tutt’oggi grazie alla maestria dei suoi laboratori specializzati.
Attualmente, infatti, la filigrana sopravvive in Sardegna, Trentino e in Abruzzo, ma il vero cuore della produzione italiana è rimasto a Campo Ligure, dove gli artigiani rimangono i detentori di un antico sapere tramandato di generazione in generazione.

… e un po’ di tecnica

Campo Ligure Liguria
Lavorazione filigrana, credits Visit Campo Ligure

La filigrana è una lavorazione di oreficeria ottenuta curvando e intrecciando sottili filamenti d’argento (meno frequentemente l’oro).
Quattro le fasi di lavorazione: fusione, trafilatura, torcitura e lavorazione finale.
L’argento, fuso e trasformato in verghe, viene trafilato in fili sottili, poi intrecciati nella torcitura per formare il filo granato.
Quindi, l’artigiano, con semplici attrezzi manuali, spesso realizzati su misura da loro stessi, sagoma il filo a sezione maggiore per lo scafo (parola che deriva dal gergo marinaresco genovese e che definisce la struttura portante) e sottile come un capello per le forme di riempitura.
Alla base, sempre un disegno dell’oggetto da realizzare.
Le trame di filo devono poi essere saldate tra loro.
Un lavoro di estrema destrezza che si affina via via con la pratica, e che dà vita a meravigliosi lavori d’intreccio.

Il Museo della filigrana di Campo Ligure…

Campo Ligure Liguria
Portagioie indiano Museo civico della filigrana Pietro Carlo Bosio

Moltissimi di questi lavori locali, italiani e internazionali sono custoditi dal 1984, cent’anni dopo la nascita della prima bottega campese dedicata a quest’arte orafa, nel Museo civico della Filigrana Pietro Carlo Bosio, che si trova nel centro storico del borgo, nell’ex Palazzo di Giustizia.
Pietro Carlo Bosio era lui stesso un filigranista che, da grande appassionato del settore, unì alla produzione la ricerca e la raccolta di oggetti di grande pregio, poi donati all’amministrazione locale.
Nei tre piani di esposizione, di cui l’ultimo dotato di percorso multimediale, il visitatore può ammirare una collezione unica nel suo genere per numero (oltre 350 opere in filigrana, ciascuna rappresentativa delle caratteristiche delle diverse aree di lavorazione), per ampiezza di territorio (le opere provengono da 5 Continenti) e per ricchezza di documentazione (ulteriori informazioni www.museofiligrana.org).

… e le sue storiche botteghe

Campo Ligure Liguria
AnelloRosaFiligrana_foto Marina Meneguzzi

Nel cuore del borgo ci sono una decina tra aziende e botteghe di maestri filigranisti in cui si possono acquistare i capolavori da loro creati (collane, braccialetti, anelli, ecc.).
Per riconoscere l’originalità e la qualità del manufatto, è necessario verificare che la bottega in questione esibisca il marchio “Artigiani in Liguria”.
Da pochi mesi è inoltre attivo a Campo Ligure il Centro di Formazione dedicato alla lavorazione della filigrana, ubicato nell’ex refettorio del Convento dei frati Girolimini, di recente restaurato, rivolto soprattutto a studenti, ma in cui, in determinati periodi, c’è la possibilità di sperimentare la lavorazione della filigrana guidati da un artigiano filigranista locale associato a “Intrecci preziosi” e realizzare con le proprie mani un piccolo gioiello da portarsi a casa (per informazioni museofiligrana.org).

Il centro storico

Principale punto di ritrovo di Campo Ligure è la piazza, che ospita nel corso dell’anno, e soprattutto nel periodo estivo, molte feste tradizionali, tra cui quella patronale di S. Maria Maddalena il prossimo 27 luglio e a settembre la sagra della revzora (la tipica focaccia locale cotta in teglia a base di farina di mais e olio).

Campo Ligure Liguria
RevzoraCampoLigure foto Marina Meneguzzi

Sulla piazza si affacciano la chiesa parrocchiale, i bei palazzi affrescati e decorati, tra cui Palazzo Spinola, e il porticato della “Logia”.
Il paese è dominato dal maestoso Castello Spinola con la torre alta 22 metri (XII-XIII secolo) che domina le vallate circostanti, e che si può visitare anche in notturna.
Molto bello anche il ponte medievale che scavalca lo Stura.

Campo Ligure Liguria
Castello Spinola CampoLigure foto Marina Meneguzzi

Nel periodo natalizio, da non perdere la visita al presepe meccanizzato allestito all’interno dell’Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco (1647), con oltre 150 statuine animate.

Luogo di prelibate leccornie

Passeggiando lungo i caratteristici caruggi, i tipici vicoli dei centri storici liguri, oltre a quelle dei filigranisti s’incontrano diverse botteghe in cui si può fare incetta di prelibatezze locali, che riflettono la tradizione culinaria tipica delle comunità rurali, attenta a valorizzare ogni risorsa senza sprechi.

Campo Ligure Liguria


Oltre alla revzora, destinata a diventare prodotto De.Co. (Denominazione Comunale), c’è la “testa in cassetta”, tipico insaccato locale preparato con gli scarti della lavorazione del maiale, cotta in appositi calderoni e messa in forma dentro stampi in acciaio sagomati a bauletto.
I più golosi possono assaggiare il revzötto, delizioso biscotto a base di farina di mais e dalla forma esagonale ricavata da uno stampo disegnato da un fabbro gioielliere ispirato alla torre esagonale del Castello Spinola.
Lo si può trovare da Pasticci Amo Bistro (www.pasticciamobistro.it), che oltre a essere una pasticceria, è anche panetteria, caffetteria, gelateria.
Un buon indirizzo per la cena è l’osteria “Caccia ca bugge” (Butta che bolle, in dialetto locale), in via Trieste 32, tel. 010-920999, che offre in un ambiente intimo di pochi coperti (obbligatoria la prenotazione), una cucina all’insegna della tradizione ligure-piemontese e un’ottima carta dei vini.

Campo Ligure Liguria
Andrea Seggi osteria Caccia ca bugge

Lontano dal centro, le strade di campagna conducono ad aziende agricole (come ad esempio l’agriturismo Lavagè, https://lavage.it) che offrono prodotti freschi come il latte, formaggi e miele.

Attività all’aperto, in un Parco con i piedi nel mare

Campo Ligure è immerso in una natura ricca di biodiversità.
Nel circondario ci sono oltre cento chilometri di percorsi per trekking e mountain bike e il borgo è base di partenza per il Cammino dei Santuari del mare, itinerario che collega la costa ligure all’entroterra attraverso monumenti religiosi.
Inoltre, il Giardino Botanico di Pratorondanino, con oltre 400 specie vegetali, arricchisce l’esperienza rendendo il borgo un luogo dove natura, cultura e spiritualità si intrecciano in modo unico e affascinante.

Dormire tra bonsai e peonie

Campo Ligure Liguria
Esterno Agriturismo La Buscarella

Se volete godere appieno la vita rurale del borgo potete dormire all’agriturismo La Buscarella (www.labuscarella.it), gestito da Annalisa e Biancamaria Puppo.
Quest’ultima è una globetrotter che, dopo tante esperienze nel settore turistico all’estero e in Italia, ha riscoperto le potenzialità offerte dal borgo, e oggi accoglie nella sua cascina gli ospiti per farli sentire come a casa propria.

Campo Ligure Liguria
Bonsai agriturismo La Buscarella

Una curiosità: l’agriturismo, raggiungibile in auto (la strada di campagna però non è asfaltata), oltre a due asinelli, ospita decine di bonsai, passione del padre di Bianca, e ha una fiorente produzione di peonie (per ammirarle, d’obbligo in questo caso soggiornare nel periodo di fioritura, tra maggio e inizio giugno, a seconda della stagione).

Un borgo in filigrana tutto da scoprire

Campo Ligure è un borgo di 2.800 anime che vive ancora lo spirito della provincia italiana degli anni Sessanta del secolo scorso, quando la domenica ci si metteva il vestito della festa.
Nel borgo ci sono una trentina di associazioni di volontariato funzionanti, e da poco è sorta anche una cooperativa di comunità (Cooperativa Futura) animata dai giovani del luogo, preparati a fornire servizi turistici e sociali all’intera Valle Stura, e nata da una costola di Dafne.
Quest’ultima è una delle prime cooperative liguri di guide ambientali e turistiche certificate che organizza tour ed esperienze in Liguria e a Campo Ligure con workshop sulla lavorazione della filigrana, escursioni geologiche nel parco del Beigua (ulteriori informazioni https://dafneviaggi.com oppure Tour Campo Ligure oppure Tour assaggi di Campo).

Come arrivare

  • In auto: autostrada A26 Genova-Gravellona Toce, uscita Masone o Strada Provinciale 456 del Turchino. Una volta arrivati, conviene parcheggiare vicino all’Oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco e passeggiare a piedi per le vie del centro per godere appieno degli scorci del borgo.
  • In treno: stazione ferroviaria di Campo Ligure, linea Genova Brignole–Acqui Terme–Asti.
  • In aereo: aeroporto Cristoforo Colombo Genova Sestri Ponente.

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