Canaletto, Bellotto e Guardi: il Vedutismo veneziano in mostra a Brescia

Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento è la mostra che Palazzo Martinengo a Brescia ospiterà dal 23 gennaio al 12 giugno 2016. L’esposizione, promossa dall’Associazione Culturale Amici di Palazzo Martinengo, è dedicata a Venezia e a una delle correnti pittoriche che meglio hanno rappresentato i suoi molteplici aspetti e il suo splendore: il Vedutismo.

 

Il Settecento a Venezia
La Serenissima, nel Settecento, ha già intrapreso quella strada che la porterà mano a mano a perdere il suo primato politico. Lo Stato investe quindi le sue ultime risorse economiche per permettere alla città di diventare un grande centro di ricerca artistica: nasce qui, infatti, la musica sinfonica, con Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello, e si rinnova anche il teatro, con Carlo Goldoni e il grande scenografo Francesco Algarotti. Il Settecento veneziano è anche il secolo dei libertini, il più grande fenomeno culturale del periodo che trova il suo massimo rappresentante in Giacomo Casanova.

 

Il Vedutismo
Il fenomeno che maggiormente influisce nella pittura veneziana del Settecento è senza dubbio il Grand Tour: una moda diffusa tra i giovani rampolli europei che continuano a vedere nell’Italia il luogo prediletto per l’apprendimento delle arti figurative. Nasce in questo contesto il genere del “ritratto di città” (l’odierna cartolina), che sfocerà poi nel Vedutismo.
Attraverso le loro opere i vedutisti si pongono come intermediari tra Neoclassico e Rococò, poiché per la prima volta il paesaggio cittadino diventa soggetto artistico pur senza caricarsi di significati politici.
Le ricerche scientifiche sull’occhio e l’introduzione della camera ottica, inoltre, permettono ai pittori di studiare il comportamento dello sguardo in relazione alla luce e di concentrare l’attenzione sul ruolo dell’inquadratura. Siamo infatti ancora lontani dalla pittura ein plain air impressionista: i vedutisti non dipingono all’aperto come faranno, un secolo più tardi, i loro colleghi francesi bensì raccolgono con metodo scientifico tutte le informazioni figurative di cui necessitano per poi rielaborarle in studio.

 

Canaletto e Guardi: i due volti del Vedutismo veneziano
Il Canal Grande e la Chiesa della Madonna della Salute, Canaletto, 1730Antonio Canal, detto il Canaletto, figlio di un famoso scenografo, possiede una certa dimestichezza con la prospettiva. Realizza dipinti di grande dimensione, che ritraggono vaste aree e con un punto di vista rialzato e distante (dettagli che dimostrano come egli utilizzi un cavalletto ma, soprattutto, si avvalga della camera ottica per le sue inquadrature). A livello tecnico l’artista applica il principio della messa a fuoco progressiva: il nostro occhio è infatti in grado di mettere a fuoco le immagini in pochissimi istanti ma, quando punta lo sguardo, le aree periferiche sono in realtà sfocate. Pittoricamente, invece, Canaletto costruisce un percorso ottico che va dal basso verso l’alto: richiama l’attenzione nella zona inferiore grazie a una striscia di terra o di acqua, per poi far risalire lo sguardo, bloccandolo all’apice con un’altra striscia di terra.
La Venezia di Canaletto è sospesa temporalmente in un momento di bellezza assoluta, dove i tre elementi primari, cielo, terra e acqua, sono interrotti da poche figure umane, barche o nuvole il cui compito è esclusivamente quello di scandire lo spazio.
Allievo di Canaletto ma molto diverso dal maestro è Francesco Guardi. Se la Venezia di Canaletto è assoluta, eterna, quasi inverosimile, la città che ritrae Guardi mantiene forti i suoi legami con la storia. Guardi non interpreta Venezia con quella selettività del maestro bensì ne vede gli aspetti più decadenti e ripropone una città eterna, sì, ma racchiusa in un ciclo vitale che si ripete: come essa è nata dall’acqua e nell’acqua ha trovato il suo splendore, così nell’acqua trova la sua fine, eternamente, ciclicamente.
I cieli di Guardi sono cupi, plumbei, i colori ingrigiti. Gli edifici si riflettono sull’acqua diventando quasi evanescenti. Questa è la Venezia quotidiana e, in quanto tale, colma di persone e imbarcazioni in movimento.

 

 

Info
Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento
dal 23 gennaio al 12 giugno 2016

 

Brescia, Palazzo Martinengo
Via dei Musei, 30

 

da mercoledì a venerdì: dalle 9:00 alle 18:00
sabato, domenica e festivi: dalle 10:00 alle 20:00
lunedì e martedì chiuso

 

Biglietti: intero 10 €; ridotto 8 €*
*gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, studenti universitari con tesserino, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, insegnanti, militari, forze dell’ordine non in servizio, possessori di tessera Village Card dell’Outlet Franciacorta, Ctg (centro turistico giovanile), Cts (centro turistico studentesco e giovanile),Arci,Acli,Uisp,Aics, Arci Ragazzi
Biglietto gratuito: minori di 6 anni, disabili e un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche, due insegnanti per scolaresca, un accompagnatore per gruppo di adulti.
Gruppi superiori alle 15 unità (prenotazione obbligatoria, sistema di microfonaggio incluso): 8 €
Scuole (prenotazione obbligatoria): 5 €
Prevendita: visitatori singoli 1,50 €; gruppi 1 €; scuole 0,50 €
Circuiti di prevendita
www.ticketone.it

Visite guidate (prenotazione obbligatoria): gruppi 80 €; scuole 50 €

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