Dal 26 ottobre 2025 al 30 marzo 2026, il Centro Culturale Candiani di Mestre – Venezia ospita la mostra “Edvard Munch, oltre Munch. La rivoluzione espressionista”, un grande progetto ideato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE).
Un percorso intenso e appassionante che racconta non solo l’artista norvegese, ma l’uomo del suo tempo, le sue relazioni, le influenze e l’eredità che ha lasciato alla cultura europea e contemporanea.
Un artista universale e inquieto
Introspettivo, ma tutt’altro che isolato, Edvard Munch (1863–1944) fu specchio di un’epoca in ebollizione. L’artista norvegese, celebre per L’Urlo, attraversa la fine dell’Ottocento tra Oslo, Parigi, Berlino e l’Italia, portando in Europa la profondità dello spirito nordico.
La mostra al Candiani su Munch presenta l’artista non solo come genio tormentato, ma come uomo inserito nel suo tempo, legato a scrittori e artisti come Henrik Ibsen, di cui illustrò le opere teatrali, e influenzato da Goya, Redon, Van Gogh, Toulouse-Lautrec e Gauguin.
Il suo linguaggio segnico, vibrante e psicologico, è il punto d’origine di quella rivoluzione espressionista che ha cambiato per sempre il modo di rappresentare l’animo umano.

Sette sezioni per raccontare un’epoca
L’esposizione, allestita al terzo piano del Centro Candiani, si sviluppa in sette sezioni tematiche che collegano Munch ai movimenti artistici europei, dalle radici simboliste alle avanguardie del primo Novecento.
Il percorso si apre con il dialogo tra Munch e il connazionale Aksel Waldemar Johannessen, artista potente e poco conosciuto, che condivide con lui l’indagine sull’interiorità ma la traduce in un linguaggio più realistico e sociale.
Le Secessioni e la nascita di una nuova estetica
Due capitoli fondamentali sono dedicati alle Secessioni di Monaco (1892), Vienna (1897) e Berlino (1898).
Munch è qui protagonista e simbolo della rottura: nel 1892 la sua mostra al Verein Bildender Künstler di Berlino viene chiusa dopo solo una settimana, scatenando un dibattito che segna la nascita della Secessione di Berlino.
La sua influenza è riconoscibile nei lavori di Franz von Stuck, Liebermann, Klinger, Egger-Lienz, e anche in artisti italiani come Arturo Martini e Alberto Martini, che da queste esperienze trassero stimoli decisivi per la propria ricerca.
Simbolismo e tensione visionaria
Superando l’Impressionismo, Munch abbraccia il Simbolismo e i suoi codici misteriosi.
Il suo universo dialoga con Redon, Sérusier, Bonnard, ma anche con i belgi Félicien Rops e James Ensor, interpreti di un’arte carica di satira sociale e inquietudine.
In Italia, il Simbolismo assume tratti originali con Adolfo Wildt, Cesare Laurenti e Ugo Valeri, i cui lavori in mostra evidenziano una sensibilità visionaria e drammatica, diversa ma affine allo spirito di Munch.
Munch incisore: la nascita dell’Espressionismo grafico
Fulcro dell’esposizione è la sezione dedicata alle opere grafiche di Edvard Munch provenienti dalle collezioni di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna: Angoscia, L’Urna, La fanciulla e la morte e Ceneri.
Da queste incisioni emerge la matrice profonda dell’Espressionismo tedesco.
Artisti come Erich Heckel, Otto Dix e Max Beckmann raccolgono il testimone di Munch, riscoprendo la xilografia e le tecniche incisorie come mezzo diretto e primitivo per raccontare la crisi della modernità.
L’urlo che attraversa il Novecento
Il percorso si conclude con L’urlo contemporaneo, un capitolo che esplora l’eredità di Munch nel XX e XXI secolo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, il suo linguaggio emotivo si riflette nelle opere di Renato Guttuso, Zoran Musi?, Emilio Vedova, Ennio Finzi, fino alle performance di Marina Abramovi? e alle installazioni di Mike Nelson, Brad Kahlhamer, Tony Oursler e Shirin Neshat, in cui il dolore e la memoria si fanno corpo, segno e denuncia.
Il nuovo Candiani: la casa della contemporaneità
La mostra “Edvard Munch, oltre Munch” segna anche l’inizio di una nuova stagione per il Centro Culturale Candiani, che si prepara a diventare una Casa delle Contemporaneità, museo permanente dedicato all’arte dal 1948 a oggi.
Un progetto firmato MUVE che amplia la missione di Ca’ Pesaro nel raccontare il presente attraverso i linguaggi dell’arte moderna e contemporanea.
Informazioni utili
Mostra: Edvard Munch, oltre Munch. La rivoluzione espressionista
Luogo: Centro Culturale Candiani, Piazzale Candiani 7 – Venezia Mestre
Date: 26 ottobre 2025 – 30 marzo 2026
Orari: dal martedì alla domenica 10.00 – 19.00
Organizzazione: Fondazione Musei Civici di Venezia
Info e biglietti: www.visitmuve.it.