Gorizia, mostra sui Borbone di Francia a Palazzo Coronini

A Gorizia, città che nel 2025 condivide con Nova Gorica il prestigioso titolo di Capitale Europea della Cultura, prende vita un progetto culturale di straordinario valore storico ed emozionale: “I Borbone di Francia a Gorizia. Ricordi e immagini dell’esilio”. La mostra, allestita nelle Scuderie del Palazzo Coronini Cronberg, si può visitare dal 29 maggio 2025 al 25 gennaio 2026, per un’immersione autentica nella vita in esilio dell’ultima corte reale francese.

Un’occasione interessante per approfondire non solo le vicende di Carlo X e dei suoi discendenti, ma anche il forte legame che la casata dei Borbone sviluppò con la città isontina, diventata per un decennio teatro di raffinati salotti aristocratici, crocevia culturale e spirituale dell’Europa ottocentesca.

La mostra sui Borbone a Gorizia

Il tema centrale della mostra sui Borbone a Gorizia è l’esilio di Carlo X, ultimo sovrano dei Borbone di Francia, che nel 1830 fu costretto ad abdicare e successivamente trovò rifugio a Gorizia, dove morì nel novembre del 1836, nel Palazzo Coronini Cronberg. Accanto a lui, vissero nel vicino Palazzo Strassoldo il figlio Luigi Antonio, duca d’Angoulême, la nuora Maria Teresa Carlotta – unica sopravvissuta della famiglia reale di Luigi XVI e Maria Antonietta – e i nipoti Enrico, conte di Chambord, e Luisa d’Artois.

La mostra esplora come la piccola corte francese trasformò la vita sociale e culturale di Gorizia. La città divenne un centro aristocratico, meta di pellegrinaggi di esuli e intellettuali, e culla di scambi culturali che lasciarono un’impronta indelebile.

Mostra Borbone Gorizia
Eugène Grandsire, Palazzo Strassoldo, Litografia, 1850, Archivio di Stato di Gorizia, Biblioteca Storica Coronini Cronberg

Tre sale per raccontare un esilio nobile

Il percorso espositivo si sviluppa in tre sale, ognuna dedicata a una diversa fase della vita in esilio della famiglia Borbone.

Prima sala: dedicata a Carlo X, dalla giovinezza alla morte a Gorizia, passando per la sua vita a Versailles, e ai suoi familiari più stretti.
Seconda sala: ripercorre le vicende dei duchi di Berry, con particolare attenzione alla figlia Luisa d’Artois.
Terza sala: approfondisce la figura di Enrico, duca di Bordeaux e conte di Chambord, e la vita quotidiana della corte borbonica nella città mitteleuropea.

Tra i pezzi in mostra, stampe, dipinti, documenti originali e oggetti personali dei Borbone, molti dei quali inediti e provenienti da collezioni private. Spiccano i souvenir borbonici raccolti dal conte Guglielmo Coronini Cronberg, in un dialogo suggestivo tra storia e memoria affettiva.

Gorizia e i luoghi dell’esilio

La mostra si sofferma anche sui luoghi vissuti dai Borbone: oltre al Palazzo Coronini, emerge la centralità di Palazzo Strassoldo, dove la corte si trasferì dopo la morte di Carlo X. Le ricostruzioni documentarie permettono di immaginare le serate aristocratiche, i ricevimenti, ma anche la nuova quotidianità sobria, ben lontana dai fasti di Versailles.

Interessanti sono anche le testimonianze lasciate dai viaggiatori francesi dell’epoca, che raccontano la loro visione di Gorizia: città mitteleuropea che, pur percepita in modi contrastanti, divenne il cuore pulsante dell’esilio borbonico.

Il monastero della Castagnavizza, la “Saint-Denis dell’esilio”

Un focus particolare è dedicato al monastero francescano della Castagnavizza (oggi in Slovenia), che divenne la necropoli borbonica, simbolicamente paragonata alla Saint-Denis di Francia. Qui riposano Carlo X, il duca d’Angoulême e il conte di Chambord, il quale, pur vivendo a Frohsdorf, rimase sempre legato a Gorizia, tanto da scegliere di farsi seppellire qui. L’affetto della città per i Borbone fu evidente durante i funerali solenni, con una partecipazione corale e commossa degli abitanti.

Mostra Borbone Gorizia
Helene Hoffmann, Gorizia, I sarcofagi del conte e della contessa di Chambord e di Louisa d’Artois nella cripta della Castagnavizza, Fotografia

Gorizia capitale di incontri “senza confini”

La mostra è un omaggio alla nobiltà decaduta, ma soprattutto una riflessione sul ruolo europeo di Gorizia come crocevia culturale e simbolico. Come sottolinea il Sindaco Rodolfo Ziberna, oggi presidente della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, questa esposizione restituisce alla città il suo valore “borderless”, da sempre luogo di connessioni tra mondi e popoli, un’identità che si riafferma proprio in occasione del 2025.

Il Direttore Claudio Polverino ricorda come la mostra segua l’apertura del Parco Coronini restaurato, un contesto rinnovato che rende la visita ancora più suggestiva e adatta a un turismo culturale e consapevole, di fascia medio-alta.

Una curatela che trasforma la storia in emozione

Il progetto espositivo porta la firma di Cristina Bragaglia, capace di dare voce ai documenti, agli oggetti e alle immagini con una narrazione coinvolgente e colta. Grazie alla sua direzione, la mostra si trasforma in un racconto umano e storico che restituisce la complessità di un’epoca e la profonda umanità dei suoi protagonisti.

L’iniziativa è resa possibile dalla sinergia tra enti e istituzioni, tra cui la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, l’Archivio di Stato di Gorizia, il Comune di Gorizia, il Goriški Muzej, il monastero francescano di Kostanjevica, Italia Nostra – Gorizia, l’associazione Borc San Roc e Fuselliamo.

Informazioni per la visita

La mostra “I Borbone di Francia a Gorizia” sarà visitabile da mercoledì a venerdì: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00, il sabato, domenica e festivi: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Costo dei Biglietti: Intero: € 6,00, ridotto: € 3,00, gratuito: bambini fino ai 10 anni, persone con disabilità psicootoria, giornalisti e pubblicisti accreditati
Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale: www.coronini.it
Un’occasione per scoprire Gorizia e Nova Gorica

Questa mostra è il perfetto punto di partenza (o di arrivo) per un viaggio culturale a Gorizia e Nova Gorica, un territorio ricco di identità transfrontaliere, paesaggi eleganti e storie dimenticate. Su Veraclasse abbiamo già proposto un itinerario speciale tra le due città capitali europee della cultura, che ti consigliamo di leggere per pianificare un weekend dove arte, memoria e spirito mitteleuropeo si fondono in un’esperienza interessante.

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