A Malta, sulle tracce della Voragine Divina

Stampa

In un angolo poco conosciuto di Malta sorge uno dei più grandi misteri della sua storia: una misteriosa voragine a cui sono legate numerose leggende e … una riserva naturale.

La chiamano la Voragine Divina e si vede anche dalle riprese satellitari, come una macchia scura in un angolo della regione Malta Scirocco, la parte meridionale della piccola isola del Mediterraneo. Per trovarla, però, bisogna inoltrarsi 12 km verso l’entroterra lasciandosi alle spalle l’agglomerato urbano della capitale, La Valletta.

Si arriva quasi sulla sponda opposta, a poca distanza dalla città di Zurrieq, incontrando un paesaggio brullo, quasi piatto, costellato da villaggi di casette candide. Pochi alberi davvero, come se fossero morti tutti. O se li avessero espiantati. O come se la terra li avesse inghiottiti. E se vi affacciate sull’orlo della Voragine Divina, forse crederete che è successo davvero questo.

Tal-Maqluba, le leggende della Voragine Divina

Nel villaggio di Misrah Tal-Maqluba, nel territorio del comune di Qrendi, si apre improvvisamente una enorme voragine ovale. Un segno sulla terra che non ha spiegazioni valide. Si sa soltanto che non esisteva prima del 1343 e che comparve nel novembre di quell’anno. Ma nessuno sa come o perché.

Anche per questo motivo proliferano le leggende legate a questo strano e profondissimo buco, dentro il quale è cresciuto un bosco, oggi area protetta per legge. Secondo alcuni, a causa del comportamento peccaminoso degli abitanti, l’ira divina si scatenò sull’antico nucleo del villaggio. La terra si aprì e vennero inghiottite case e strade. La distruzione si fermò solo davanti a una cappella – che oggi è diventata la chiesa di San Matteo.

Secondo un’altra leggenda, un uomo saggio tentava da anni di convertire i propri compaesani che si erano dati al vizio e al peccato. Rimasto inascoltato, pregò Dio perché intervenisse. Durante la notte, gli angeli scesero dal paradiso e sradicarono tutto il villaggio – tranne la casa dell’uomo saggio – gettandolo in mare dove oggi sorge l’isoletta di Fifla. Un’altra versione racconta che fu il diavolo in persona a sradicare il villaggio per portarlo con sé all’inferno.

Tal-Maqluba tra leggenda e realtà

Una ennesima leggenda si avvicina più di ogni altra alla realtà scientifica dei fatti. Narra di una suora che si recava al villaggio in una notte di tempesta. Sentito un gran rumore, come un boato, si inginocchiò a pregare Dio in preda alla paura. L’indomani vide, con stupore, che si era aperta una enorme voragine nel terreno e che la spaccatura si era fermata solo a pochi metri da dove lei, in ginocchio, pregava.

In effetti le cronache raccontano che la Voragine Divina si aprì nella notte del 23 novembre 1343. Quella notte su Malta imperversava una terribile tempesta di pioggia e vento. Ma forse ci fu anche una scossa di terremoto. Perché la terra a Qrendi sprofondò di colpo abbassandosi di 15 metri. Per questo oggi la località si chiama Tal-Maqluba, che significa “capovolto, sottosopra”. La zona è anche conosciuta come “l’Uovo Divino” per via della forma della voragine.

Non si sa, però, cosa sia successo esattamente. La forma del fosso è troppo perfetta per essere una spaccatura sismica. E se la causa è stata l’infiltrazione di acqua, come mai nei secoli successivi il fenomeno non si è più ripetuto? E come mai l’isola di Fifla, al largo della costa di Tal-Maqluba, si è formata più o meno nello stesso periodo? Un mistero intrigante che continua ad affascinare tutt’oggi.

La riserva naturale della Voragine Divina

La voragine di Tal-Maqluba è una grande dolina profonda 15 metri, con un diametro irregolare di 50 metri. Per percorrere il suo perimetro si deve camminare per 300 metri. Formata da pareti di roccia calcarea miste ad argilla, assorbe le acque piovane che formano, con l’erosione, caverne di varie dimensioni. Il motivo dello sprofondamento, su queste basi, potrebbe essere stato il crollo di una grossa caverna interna.

Sul fondo cresce una piccola foresta di canna egiziana, fichi, melograni, carrubi, edera e rovi di varia specie. Sono presenti però anche piante rarissime, che non esistono altrove a Malta: l’alloro e l’albero della gomma. In questa macchia, preziosissima per un’isola con pochissimo verde, vivono pipistrelli, lumache, scarafaggi endemici tipici di Malta e anche molti volatili. Il più importante è il famoso “uccellino blu” che è simbolo nazionale dell’isola, il Monticola Solitarius.

Per queste ragioni e per la bellezza particolare del sito, dal 2000 la Voragine Divina di Tal-Maqluba è un’area naturale protetta. Visitabile e aperta al pubblico, ma con una serie di regole di rispetto per l’ambiente a cui tutti devono attenersi. L’accesso è dalla scala posta nei pressi della chiesa di San Matteo.

Cosa vedere intorno a Tal-Maqluba

Il villaggio intorno alla Voragine Divina è un piccolo centro di campagna che, oltre alla chiesa di San Matteo e alla riserva naturale, offre pochissimo. Più interessante il comune a cui fa capo, Qrendi. Nato come proprietà feudale tra il XIV e il XV secolo, oggi è abbellito da monumenti risalenti a quell’epoca: la splendida chiesa dell’Assunta, le torri difensive (Torre del Cavaliere, Torre di Wied Iz-Zurrieq), il palazzo feudale.

A soli 3 km da Qrendi sorge la cittadina di Zurrieq, già più grande e ricca. Qui si può visitare la chiesa di Santa Caterina, la Caverna Azzurra dove sgorga una sorgente di acqua dolce, il grande Mulino a Vento, il sito archeologico delle Catacombe. Ma a proposito di siti archeologici, si deve tornare verso Qrendi per ammirare alcuni dei più antichi ritrovamenti della storia dell’umanità.

I due templi neolitici di contrada Mnajdra e di Phagar Qim risalirebbero al 3800 avanti Cristo e sono stati ritrovati con tutti i corredi sacri e funerari del periodo, oggi custoditi nei musei locali. Segno che Malta era abitata dall’inizio dei tempi e che il terreno calcareo ha protetto quelle testimonianze per secoli.

Informazioni utili

Per visitare le bellezze di Qrendi, Zurrieq e Tal-Maqluba si atterra all’aeroporto internazionale di Valletta. Dalla capitale di Malta ci si sposta con un ottimo servizio di autobus che ogni mezz’ora circa copre i 12 km che separano il centro della Valletta da Qrendi e dalla sua misteriosa voragine.

Stampa