La Rocca di Lonato del Garda: un castello animato dagli eventi culturali
La Rocca di Lonato del Garda domina silenziosa i tramonti di questo angolo di Lombardia e crea uno spettacolo turistico unico. Tra i tanti comuni che costellano il Garda, Lonato sembra quello meno “visibile”. Solo una piccola parte del suo territorio, infatti, si affaccia sul grande specchio d’acqua – che qui va in provincia di Brescia – ma proprio da qui parte la magia di questo luogo. Un paese di 17.000 abitanti che si snoda tra chiese e castelli, tra rovine archeologiche e sponde lacustri.
Come detto, la Rocca è il suo monumento principale. Ma le tante chiese e i santuari che caratterizzano il paese ricordano a tutti l’importanza che Lonato ebbe fin dai tempi dei priorati cristiani di epoca Longobarda. E le memorie ancor più antiche di un abitato Romano e per giunta preistorico sonnecchiano tra i boschi, sulle rive del grande lago. Come mai tanta storia passa quasi inosservata, oggi? Forse per la discrezione della gente del posto. Che però al momento giusto sa come far divertire i visitatori. Senza eccessi, con sana allegria. Lonato e la sua Rocca sono sempre sede di eventi emozionanti.
Alla scoperta della Rocca di Lonato
“Il Castello che di sopra è cinto è più alto di la terra et è in triangolo con molti toresini,et signoriza la terra; et ben che la terra fusse persa, tamen la Rocha poria haver socorso de la banda di Sallò” . Con queste parole si viene per la prima volta “ufficialmente” a conoscenza della Rocca di Lonato nel 1483, dalle cronache del veneziano Marin Sanuto. Ma il castello detto “la Rocca” , a Lonato, esiste da tempo immemore.
Sicuramente costruito su un antico insediamento preistorico, il primo nucleo fu innalzato nel X secolo sebbene bisogna attendere l’arrivo dei Visconti (1376) perchè la Rocca assuma la forma che vediamo oggi. Un grande castello fortificato che estende le proprie mura a difendere anche il centro abitato ai suoi piedi. Tra il XIV e il XVII secolo viene conquistato più volte e passa dai Visconti agli Este, alla Repubblica di Venezia ai Gonzaga. Dopo un periodo di abbandono viene recuperato a metà del XVIII secolo e diviene monumento nazionale dopo l’Unità d’Italia.
La struttura è lunga 180 metri e larga circa 45. Si compone di due costruzioni: quella più alta, la Rocchetta, e quella al livello più basso detta Quartiere Principale. Qui sorge la Casa del Podestà che oggi è adibita a museo storico gestito dalla Fondazione Ugo Da Como. Un altro museo è ospitato nella Rocchetta, presso la Casa del Capitano (Museo Ornitologico Gustavo Adolfo Carlotto). Si accede alla Rocca dall’ingresso sud, che immette nel Quartiere Principale. Sulla sinistra si apre l’accesso al quartiere militare detto “di Tramontana”, mentre sulla destra si arriva alla torre del mastio, o quartiere Monizione.
La Casa del Podestà nella Rocca
L’edificio che domina il Quartiere Principale fu costruito nel XV secolo, dopo il passaggio di Lonato al dominio veneziano. Il delegato della Serenissima doveva avere il comando e quale posto migliore della Rocca per tenere tutto sotto controllo?
Dopo l’Unità d’Italia, la casa divenne proprietà comunale ma cadde in abbandono finché nel 1906 l’avvocato e politico Ugo Da Como non la recuperò e la fece restaurare. Decise di abbellirla con mobili e oggetti d’epoca. Da Como ne mantenne la proprietà fino alla morte, dopo di che il museo fu gestito dalla Fondazione che porta il suo nome.
Oggi la Casa del Podestà è un museo storico che ospita anche una biblioteca da 50.000 volumi. Esprime la cultura di Lonato e il ricordo delle ricchezze e del benessere di un tempo, raccontato dalle stanze di questo incredibile edificio.
Lonato del Garda, non solo Rocca
La Rocca di Lonato del Garda viene usata, dai cittadini ma non solo, per organizzare eventi emozionanti. La maggior parte ha luogo in estate, come ad esempio Lonato in Festival che, tra luglio e agosto, propone spettacoli circensi e di artisti di strada negli eventi dedicati al Circo Contemporaneo. O ancora, il Cinema in Giardino, oltre alle presentazioni, alle tradizionali visite guidate e agli eventi che vengono organizzati di tanto in tanto dai musei stessi.
Oltre la Rocca, però, Lonato del Garda paese è anche esso un delizioso angolo da scoprire. Come detto è ricchissimo di monumenti, specialmente religiosi. Da visitare: la settecentesca Basilica di S.Giovanni Battista edificata sui resti di ben due chiese più antiche; l’Abbazia di Maguzzano; la Pieve di San Zeno; i santuari della Madonna di San Martino e della Madonna della Scoperta (così chiamata per via della riscoperta di un antico quadro della Vergine in un campo). Tra gli edifici non religiosi, al di là della Rocca, si possono ammirare il Municipio, la Torre dell’Orologio e – fuori paese- il castello di Drugolo che ospita al suo interno la chiesa di San Michele.
I resti archeologici di Lonato mostrano il luogo di lavorazione delle Antiche Fornaci Romane e – in frazione Centenaro – il sito palafitticolo di Lavagnone. Se poi volete esplorare la bellezza del Lago di Garda, nei dintorni del comune, potrete spingervi fino alla vicina Sirmione (famosa per le sue terme), a soli 20 minuti di strada. Guidando per mezz’ora si raggiunge invece la festosa Gardaland! Meno di un quarto d’ora di strada separa Lonato da Castiglione delle Stiviere, verso sud.
Informazioni utili
Per accedere alla Rocca di Lonato e ai suoi musei, gli orari sono:
- in estate, tutti i giorni dalle 10 alle 18;
- da ottobre ad aprile solo domenica, ore 10-12:30 e dalle 14 alle 17 circa.
Per entrare si paga un biglietto cumulativo da 10 Euro (oppure separatamente solo 5 Euro per visitare il castello o solo 8 per visitare il Museo), ridotto a 7 Euro per gli over 65 e a 6 Euro per i minori di 14 anni. Le informazioni sulle variazioni dovute agli eventi straordinari, vanno verificate contattando la Fondazione Ugo Da Como : 0309130060 – info@fondazioneugodacomo.it .
Per arrivare a Lonato: in autostrada, tramite A4, si esce a Desenzano e si segue la cartellonistica; in treno, la stazione più vicina è sempre Desenzano; in aereo, si può atterrare sia a Brescia che a Bergamo o a Venezia (tutti gli aeroporti sono distanti meno di 50 km).
Si ringrazia Studio Agorà per le foto a corredo dell’articolo.