Isola di Poveglia, itinerario tra i fantasmi di Venezia

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Nessuno vuole vivere a Poveglia, isoletta all’imbocco della laguna di Venezia, ma tutti vogliono portarvi i turisti a scoprire misteriose presenze e panorami mozzafiato, tra le nebbie di un mare Adriatico insolitamente inquietante ma dal fascino attraente..

Si dice che la maggior parte del suolo di Poveglia sia costituito da ceneri umane. Dicono che qui visse e morì un medico pazzo, rapito da oscure nebbie infernali mentre stava per gettarsi da un campanile. Pare che qui, di notte e di giorno, vaghino ancora centinaia di anime in pena. Ci vuole coraggio per affrontare un itinerario tra i fantasmi di quest’isola, una delle più misteriose e inquietanti della laguna di Venezia.

Nonostante la presenza di ben undici edifici, l’isola di Poveglia è disabitata. Ogni tanto la popolano i turisti, condotti qui dalle guide che sfidano il destino e le superstizioni, perchè la gente del posto si tiene ben lontana da questo luogo. E dire che Poveglia è il “biglietto di ingresso” alla laguna più famosa del mondo. Si trova infatti all’imbocco centrale di questo grande specchio d’acqua dominato da Venezia e dalle sue luci. Ma qui la luce non brilla. Qui aleggiano ricordi oscuri e oscure presenze.

Poveglia, isola di pioppi e di fantasmi

Poveglia deve il suo nome ai pioppi (Popilia) che un tempo ricoprivano i suoi 7,25 ettari di territorio. Tra il IX secolo, quando i primi abitanti si trasferirono qui per godere della sicurezza del castello contro gli attacchi dei Franchi, fino al XIV secolo questo fu un centro molto fiorente. l’isola di Poveglia era ricca di commerci e di concessioni di proprietà nobiliari. Nonostante le tante battaglie, contro i pirati, contro le armate genovesi, l’isoletta godeva del favore dei dogi.

Dopo la cruenta guerra per il dominio su Chioggia, che vide fronteggiarsi la Repubblica di Venezia e quella di Genova, l’isola venne occupata militarmente e la popolazione fu costretta a fuggire sulla terraferma. Tra il XV e il XVIII secolo solo i soldati e i marinai sbarcavano ogni tanto a Poveglia, per sbrigare affari non per forza onesti. Nel 1722 Venezia decise di usare l’isola come località per la quarantena, ricoverandovi i malati di peste. Purtroppo, spesso, insieme ai malati gravi venivano lasciati lì a morire persone povere o fragili, anche prive di sintomi, che non potevano essere mantenute dalla Repubblica. Ed è proprio la voce di quelle morti ingiuste che grida, insieme ai fantasmi, nella notte.

Tra l’Ottocento e il XX secolo, a Poveglia venne edificato anche un manicomio dove pare che un medico disonesto  praticasse esperimenti chirurgici sui malati mentali. Fu questo medico il primo a sentire e vedere “i fantasmi”. Arrivò al punto di impazzire e di gettarsi dal campanile della chiesa per suicidarsi. Ma chi assistette a quel gesto testimoniò che il corpo dell’uomo non si schiantò mai a terra. Mentre era in aria venne avvolto da una nebbia misteriosa che gli penetrò nelle narici e lo uccise, facendolo sparire per sempre!

Perchè nessuno vuole vivere a Poveglia

Negli anni Sessanta del secolo scorso, Poveglia venne usata come ricovero per anziani e possedeva anche un ospedale geriatrico, ma ben presto venne abbandonato anche questo progetto. Da allora sono stati tanti i tentativi di recuperare l’isola. Negli anni Novanta si è proposta la costruzione di un Ostello della Gioventù, tra il 2003 e il 2014 sono stati varati diversi progetti turistici … ma tutto è finito in fumo o è stato bloccato senza un motivo.

Sembra davvero che questa isola di Venzia respinga chiunque e nessuno, d’altra parte, vuole vivere a Poveglia. Le presenze oscure, o i ricordi drammatici, sono ancora troppo potenti su questo territorio. Eppure i tour operator veneziani sfruttano proprio il mistero dell’isola per invogliare i forestieri a venire a conoscerla. E ad ammirare le sue bellezze naturali.

Un itinerario sull’isola dei fantasmi

Quando si sbarca a Poveglia si ammira il panorama della laguna, come “assaggio” iniziale. Poi però ci si addentra nel mistero. Si vanno a visitare gli edifici dove hanno vissuto gli appestati, i malati mentali e gli anziani abbandonati nel corso dei secoli. Si ammira la chiesa, pieve San Vitale, o quel che ne resta: il campanile, cioè, oggi usato come faro.

Le opere custodite nella chiesa antica sono state trafugate o, come il bel crocifisso quattrocentesco, trasferite nelle chiese del comune di Malamocco, sull’isola di Lido. Quel che rimane da ammirare sull’isola sono: vecchi imbarcaderi ormai diroccati, relitti di barche che emergono dai canali, specchi di acqua stagnante seminascosti dalla fitta vegetazione.

Nonostante i detti popolari, nessuno era mai rimasto sull’isola tanto a lungo da vedere o sentire davvero i famosi fantasmi. Ma nel 2016 un gruppo di coraggiosi reporter americani ha deciso di provare. E l’esperienza è rimasta, per loro, assolutamente sconvolgente.

Cacciatori di fantasmi e la tomba di Giorgione

Nel 2016, nel corso delle riprese per la trasmissione della TV americana “Ghost Adventures”, una troupe di cinque persone sbarcò sull’isola di Poveglia con l’intenzione di provare l’esistenza degli spiriti. Avrebbero effettuato riprese e audio e mandato tutto in onda per confermare – o smentire – i fatti.

Poche ore dopo, durante la notte, una imbarcazione che passava per caso davanti all’isola sentì delle urla e dei pianti, accompagnati dalle parole in inglese “Ghosts! Ghosts!” , cioè “fantasmi”. L’imbarcazione soccorse i cinque giornalisti americani in preda a uno shock talmente forte da farli finire ricoverati in ospedale per due giorni. Non avevano registrato nulla perchè qualcosa di terribile li aveva sconvolti. Ma non riuscirono mai nemmeno a raccontare l’evento che li aveva costretti a fuggire.

Bisogna dire per dovere di cronaca che nessuno degli esperti di tradizioni e folklore veneziano riconosce a Poveglia questo “record” di presenze macabre. Ci sono altre isole (come l’ossario di Sant’Ariano vicino Torcello, o Cannaregio) sulle quali le storie di fantasmi sono più numerose e credibili. Ma Poveglia mette paura per quel suo aspetto derelitto e triste. E per un mistero – questo sì, autentico – che ancora la caratterizza. Pare che qui, non si sa bene dove, sia sepolto il grande pittore Giorgione. Una tomba che nessuno è riuscito ancora a trovare.

Come arrivare a Poveglia

Nessuno vuole andare a Poveglia e se può chiunque la evita. Per raggiungerla quindi occorre affittare una barca a Venezia, a Mestre o a Chioggia. O pagare profumatamente qualche privato per farsi portare fin laggiù.

Per visitare Poveglia dovrete comunque arrivare prima a Venezia, ben servita sia dalle ferrovie (Stazione Santa Lucia, in pieno centro) sia dall’aeroporto internazionale Marco Polo, collegato con molti mezzi diretti alla città.

Dove alloggiare

Se siete coraggiosi potete provare a montare una tenda da campeggio e dormire sull’isola di Poveglia, ma lo sconsigliamo. Perchè la suggestione potrebbe far male al cuore più che i veri (o finti) fantasmi! Certamente nemmeno i medium più famosi hanno mai voluto fermarsi per la notte su quest’isola.

Quindi è bene cercare un alloggio a Venezia, dove non mancano le soluzioni per turisti. Se volete qualcosa di meno costoso, invece, provate a Chioggia (B&B Mansarda Settimo Cielo, Casa Padoan, Dimora 421, Hotel Grande Italia); o in alternativa a Mestre (Campanile Venice, Hotel Plaza, Hotel Venezia, B&B Colombo, Hotel Garibaldi).

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