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Harbour Island è una piccola e meravigliosa isoletta delle Bahamas, accessibile solo in barca e situata a nord della grande isola di Eleuthera, una delle cosiddette Out Islands.
Famosa per il suo aspetto paradisiaco, è però decisamente esclusiva, da visitare soltanto per un breve soggiorno.

Harbour Island è un luogo estremamente tranquillo ed isolato, adatto ai viaggi di coppia o per le famiglie con i bambini alla ricerca del relax e della pace dei sensi.
L’atmosfera è quella delle piccole isole dei Caraibi anglosassoni, senza fracasso e confusione e con poca – per non dire pochissima – vita notturna.
Di promozioni speciali e occasioni last minute non se ne vedono mai ma è una destinazione che va considerata da chi ha un budget un po’ più elevato e tanta voglia di evadere dalla realtà.

Come arrivare ad Harbour Island

L’aeroporto di accesso ad Harbour Island è il North Eleuthera Airport, uno dei 3 aeroporti dell’isola di Eleuthera. Esso è a sua volta collegato con Miami e Fort Lauderdale, in Florida,  con un volo di circa 1 ora mentre dista 25 minuti di aereo da Nassau, la capitale delle Bahamas.
L’alternativa è quella di utilizzare il Ferry salpando da Nassau. Si tratta di un catamarano veloce che parte al mattino per attraccare ad Harbour Island dopo circa 3 ore, dopo un breve scalo a Spanish Wells.

Spostarsi ad Harbour Island

Harbour Island è contenuta e raccolta. Lunga poco più di 3 miglia, non è larga più di mezzo miglio ed è occupata soprattutto da ville private e pochissimi alberghi, generalmente di lusso.
Noleggiare un auto è praticamente impossibile e assolutamente inutile in quanto di macchine quasi non ce ne sono, lungo le pochissime strade dell’isola.
L’idea migliore è invece quella di muoversi a piedi o, al limite, di procurarsi una bicicletta per spostarsi più velocemente.
Ad Harbour Island circolano anche una manciata di taxi, ideali per raggiungere l’albergo con i bagagli al momento dell’arrivo.

Cosa vedere ad Harbour Island

Chi raggiunge Harbour Island lo fa soprattutto per godersi la vita da spiaggia e il riposo.
Il litorale più incredibile nonché famoso è Pink Sand Beach, sul lato orientale dell’isola.
Ciò che lo caratterizza è senz’altro il colore della sabbia che, come si intuisce dal nome, assume una splendida sfumatura rosata, ancor più evidente nelle belle giornate di sole.
Essa è costituita da un misto di coralli, frammenti di conchiglie, minuscoli pezzi di roccia e carbonato di calcio. La particolare tinta viene dal carapace di un minuscolo animaletto, la Foraminifera, che vive al di sotto del reef e che viene successivamente portato a riva dalle onde.
Qui l’oceano è generalmente calmo. L’acqua è limpida, di tutte le tonalità dell’azzurro ed il posto giusto per nuotare e giocare anche i bambini.
Gli ombrelloni sono poco più di una decina su oltre 3 miglia di spiaggia e solitamente sono di proprietà dei pochi ed esclusivi resort che vi si affacciano.

Per chi non volesse soggiornare qui – causa prezzi decisamente elevati  – una buona scelta è la cittadina di Dunmore Town, il più vecchio insediamento delle Bahamas nonché la prima capitale del Paese.
Ha l’aspetto di un villaggio inglese del Seicento trapiantato ai tropici ed è un villaggio sonnolento, con poche vie tranquille e soleggiate.
Nella parte meridionale si trova il molo dove approdano le barche ed il catamarano proveniente da Nassau.
Risalendo, ecco che spuntano tante case fascinose, coloratissime, in stile vittoriano ed elegante. Quasi tutte sono dotate di un ampio giardino, che le separa le une dalle altre, dove abbondano piante, fiori e curatissime aiuole.
A Dunmore Town si trovano alcuni negozietti qua e là, la chiesa, due/tre piccoli alberghi tutti bianchi e poco altro.
Un posto quasi al di fuori del tempo, come un tuffo in un universo parallelo.

Quando visitare Harbour Island

Il periodo migliore per visitare Harbour Island va da marzo a maggio: in questi mesi le temperature non vanno mai al di sotto della media, il mare è generalmente calmo, e c’è sempre tanto sole, con poche nubi e poco vento.
L’estate è invece il periodo degli uragani, più probabili sul finire della stagione (settembre/ottobre) rispetto che agli inizi (giugno/luglio).

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