Bruno Barbieri, intervista a uno chef viaggiatore

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Intervista allo Chef Bruno Barbieri, grande viaggiatore e esploratore di sapori. La voglia di spingersi oltre i confini, conoscere realtà diverse, incontrare altre culture è stata determinante nella scelta degli ingredienti dei suoi piatti e nel modo originale di porsi nel mondo della ristorazione. Un mondo aperto a nuovi sapori e nuove contaminazioni culturali, dove ogni piatto è un viaggio nei sapori.

Ho avuto il piacere di intervistare lo Chef Bruno Barbieri a bordo di Costa Smeralda in occasione della Crociera-evento del Festival di Sanremo 2024.
Come è stato l’incontro con Bruno Barbieri? L’ho trovato una persona splendida, aperta e molto comunicativa. E’ stata davvero emozionante sapere che abbiamo una grande passione in comune, quella per i viaggi e per l’esplorazione delle culture dei paesi del mondo.

Maestro, abbiamo una cosa in comune, la passione per i viaggi …

Certo, viaggiare è una delle cose più belle della vita, sono i soldi meglio spesi.
Viaggiare vuol dire acculturarsi, vedere il mondo in un modo diverso. Se si parla con delle persone che sono sempre rimaste in città e non sono mai state in giro c’è una differenza abissale. Viaggiare ti apre la mente, la voglia di comunicare stare con le persone.

Nella sua biografia lei racconta che nel 1979 si imbarcò su una nave da crociera come terzo cuoco. Grazie a quell’esperienza iniziarono i suoi viaggi di scoperta di nuovi sapori e materie prime attorno al mondo e le piace definirsi un “Esploratore del gusto”. ci sono alcuni luoghi e sapori che non ha ancora esplorato e che le piacerebbe approfondire?

Di posti che non ho ancora visitato ce ne sono ancora tanti. Uno in particolare gastronomicamente importante dove vorrei andare è l’India. Perché in quel Paese c’è tutto il mondo delle spezie, un mondo molto forte e pieno di profumi intensi. Il problema è che l’India è un territorio molto grande e non puoi fare un viaggio per sole due settimane. Bisogna stare almeno un paio di mesi se vuoi veramente dedicarti e capire.
Quando ho fatto dei viaggi per interessi anche gastronomici sono andato in quei luoghi più di una volta e per più tempo perché il mordi e fuggi non funziona. Devi entrare dentro, devi entrare nell’anima della cultura e delle persone. E’ fondamentale per fare un buon lavoro e per arricchirsi personalmente di esperienze che sono meravigliose. Il cibo, lo sappiamo tutti, racconta la storia delle persone, del territorio e quindi per me questo è fondamentale.

 A distanza di anni si ritrova su una nave da crociera, la Costa Smeralda, con un ruolo da Superstar. Quale messaggio vuole lasciare a tutte le persone che la seguono?

Credo che la nave sia una grande scuola per imparare il mio mestiere, anche tecnologicamente. È comodo e facile fare da mangiare in un ristorante per 15 /20 persone. E’ interessante fare da mangiare bene, benissimo quando ci sono più di 6mila persone a bordo di una nave. Cambiano i parametri, l’organizzazione del lavoro, le tecnologie, cambiano tutti i meccanismi che un cuoco deve conoscere per fare bene il proprio mestiere. Infatti io consiglio sempre a tutti di approcciarsi a questo mondo, per uno – due imbarchi per imparare tutto questo interessante meccanismo.

costa SmeraldaAlle persone che mi seguono dico che la nave ti bypassa le fatiche che hai quanto quando vai a fare un viaggio. Qui ti portano nei posti più belli, vedi le cose belle, non hai problemi di organizzazione perché è tutto perfetto. Schiacci un bottone con il tuo pensiero e ce l’hai. E’ un modo nuovo, anche giovane di viaggiare perché qui ci si diverte, si conosce gente. Ancora oggi c’è chi pensa che fare un viaggio in crociera sia un po’ come stare rinchiusi dentro in una scatola, ma non è così. Si vede l’orizzonte, il mare blu… una cosa meravigliosa.

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