Via Francisca del Lucomagno, il cammino sacro attraverso la Lombardia

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La Lombardia riscopre uno dei più bei percorsi sacri del suo territorio: la via Francisca del Lucomagno.

La Lombardia è una regione che va riscoperta e non c’è niente di meglio di un itinerario storico-naturalistico come la Via Francisca per farlo.

Un percorso lungo la Via Francisca del Lucomagno potrebbe essere la soluzione perfetta. Sia per i residenti stessi che per i turisti che cominceranno a tornare sul territorio. Un percorso tra le montagne, le valli, i fiumi e i monasteri, solleticando il confine svizzero fino a raggiungere Pavia.

Storia di un cammino sacro

La Via Francisca del Lucomagno è stata da sempre un cammino storico, nato per motivi religiosi, e dunque sacro. Risale ai primissimi tempi della Cristianità, utilizzando un collaudatissimo percorso Romano-Longobardo che attraversava le Alpi proprio dal Passo di Lucomagno.

Partendo dalla città tedesca di Costanza, tagliava la Svizzera e terminava a Pavia. Da qui, chi voleva proseguire verso Roma si immetteva nella Via Francigena, altrimenti si intratteneva in Lombardia. Dal 1846 in poi, con la deviazione dei traffici sul Gottardo e su Como, la via di Lucomagno cadde in disuso e venne del tutto abbandonata. Soltanto i residenti e i frontalieri la usavano di tanto in tanto per lavoro.

Riscoperta di recente, grazie al ritorno di moda dei percorsi di trekking, la Via Francisca del Lucomagno è oggi un itinerario turistico diverso, che permette di scoprire il volto romantico, selvaggio e bellissimo di una Lombardia conosciuta da pochi. L’Associazione Internazionale della Via Francigena, con l’aiuto di 50 enti e della Regione, con il sostegno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale di Regione Lombardia – POR FESR 2014-2020 ha mappato e attrezzato l’intero tracciato.

L’itinerario della Via Francisca del Lucomagno

Ancora oggi, la storica Via Francisca parte dalla città di Costanza, in Germania. Prosegue dentro la Svizzera, tagliando il cantone San Gallo e passando poi per Lucomagno, Bellinzona, Agno e Varese per raggiungere Pavia e la sua provincia.

Tralasciando la parte europea del percorso, per invitare i turisti a riscoprire la Lombardia nel momento della sua rinascita alla vita segnaliamo solo le tappe dell’itinerario italiano, ovvero quello che da Lavena Ponte Tresa (Varese) – a ridosso del confine con la Svizzera – arriva a Pavia, per un totale di 135 km.

Le bellezze storiche e naturali da ammirare, lungo il cammino, sono tante. I punti di riferimento principali sono il Lago Ceresio, l’Abbazia di Morimondo, il borgo di Castiglione Olona e la Tomba di Sant’Agostino, infine, a Pavia. E, nel mezzo, decine di altre località da non perdere e da non dimenticare mai.

Cosa vedere lungo la via italiana

Si parte appunto da Lavena Ponte Tresa, sul Lago Ceresio. Il Lago Ceresio non è altro che il Lago di Lugano come viene chiamato al di qua del confine. Il piccolo paese di Lavena si affaccia sulle sue sponde regalando panorami bellissimi. Il percorso si snoda da qui fino a Valganna dove si potrà visitare la Badia di San Gemolo, costruita nel 1095 sulla più antica chiesa romanica.

La tappa successiva si trova a Varese città, ed è il famoso Sacro Monte. Il percorso che conduce al santuario omonimo, dedicato alla Madonna, sale in cima a una collina immersa nel verde. È costituito da 14 cappelle collegate ai misteri del Rosario. Fu costruito nei primi venti anni del XVII secolo e per lungo tempo fu un “degno sostituto” del pellegrinaggio francigeno che non tutti i pellegrini lombardi potevano affrontare, fino a Roma.

Ci si potrà fermare a visitare le bellezze di Varese per poi proseguire alla scoperta del delizioso borgo medievale di Castiglione Olona. Qui tra chiese romaniche e un bellissimo castello si assaporerà la vita tranquilla del passato, recuperando energie per proseguire. Da non perdere il monastero di Torba, complesso archeologico dell’antico luogo di culto risalente al V secolo dopo Cristo. Il Monastero di Cairate, le vecchie fabbriche di Castellanza, le chiese e i ponti di Castelletto di Cuggiono sono le bellezze da ammirare subito dopo.

Il percorso conduce man mano verso Abbiategrasso e Motta Visconti. Ad Abbiategrasso si potranno ammirare il Castello Visconteo, le chiese e le ville signorili. Poco prima di arrivare in provincia di Pavia, ecco l’Abbazia di Morimondo, spettacolare monastero gotico risalente al XII secolo ancora oggi centro di meditazione e di consacrazione monastica. Il percorso si conclude a Pavia, presso la basilica romanica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove è conservata la maestosa opera funeraria di Sant’Agostino. Le spoglie del santo sono custodite in un’arca marmorea trecentesca, intagliata finemente con decine di bassorilievi e ricca di fastose decorazioni gotiche.

Come partecipare al cammino della Via Francisca

In teoria chiunque può liberamente prendere parte al cammino sacro della Via Francisca, ma un vero pellegrino ha delle “credenziali” che gli facilitano il percorso. Lo rendono riconoscibile e gli aprono le porte anche di alcune strutture ricettive particolari, lungo il cammino.

Per ottenere queste “credenziali” prima di partire, informatevi presso questa pagina apposita del sito laviafrancisca.org.  Tramite lo stesso sito si potrà organizzare il proprio cammino, conoscere le strutture convenzionate con gli itinerari e scegliere il percorso più adatto alle proprie possibilità o energie.

Per percorrere l’itinerario dovrete arrivare prima al punto di inizio a Lavena Ponte Tresa – tramite autobus regionali, dal centro di Varese – oppure, all’inverso, a Pavia. Per raggiungere Pavia si può percorrere l’autostrada A4 per Milano (uscendo a Broni-Stradella oppure a Tangenziale Milano Ovest per immettersi sulla A7, uscita Bereguardo).Collegamenti diretti dal vicino aeroporto Milano-Linate.

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