Sapete che il comune più a sud d’Italia è un’isola? Anzi, due. Sapete che è diviso tra Europa e Africa? Per capire meglio questo mistero dovete venire a scoprire con i vostri occhi la bellezza di Lampedusa e di Linosa

Sapete che il comune più a sud d’Italia è un’isola? Anzi, due. Sapete che è diviso tra Europa e Africa? Per capire meglio questo mistero dovete venire a scoprire con i vostri occhi la bellezza di Lampedusa e di Linosa
In tanti ancora oggi credono che il comune più a sud d’Italia sia Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. In effetti, Portopalo è il comune più meridionale della “massa” di terra principale del nostro Paese, cioè la parte più visibile delle mappe. Ma il vero primato non è suo.
Esistono due minuscoli lembi di Italia situati ancora più a sud della costa di Portopalo, ma non solo: più a sud di Malta e di Pantelleria, talmente lontani dalla mappa generale italiana da essere quasi considerati territorio africano. Sono le isole di Lampedusa e Linosa che, insieme, formano un’unica municipalità in provincia di Agrigento.
Le isole Pelagie – formate da Lampedusa, Linosa e dallo scoglio di Lampione – sono da sempre state mira delle tante popolazioni che si sono spostate sulle rotte del Mediterraneo. Greci, Romani, ma anche Cartaginesi, Arabi, cavalieri Crociati e perfino gli inglesi le hanno sfruttate, prima dell’Unità d’Italia, come punti strategici per le battaglie o rifugi durante le tempeste. Oggi sono uno degli itinerari più amati del turismo nazionale e internazionale.
La popolazione di queste isole, un misto secolare di europei e africani, è da sempre abituata ad accogliere. Accoglie oggi i migranti stranieri e i turisti con lo stesso slancio, offrendo a tutti la bellezza selvaggia della propria terra.
Per secoli le Pelagie sono state una dipendenza territoriale di Porto Empedocle e di Agrigento, ma dal 1978 Lampedusa è stata elevataa comune indipendente e recentemente anche Linosa è stata aggiunta a questo privilegio. Di fatto insieme creano la municipalità sparsa di Lampedusa e Linosa, il comune più a sud d’Italia.
Lampedusa è l’isola più estesa dell’arcipelago e anche la sede fisica del comune di Lampedusa e Linosa. Il suo territorio è poco elevato, il punto più alto è colle Albero Sole che non supera i 133 metri, ma è ricchissimo di spiagge, calette e scogliere che si immergono in un mare cristallino e ricercatissimo. I nomi di queste località sono romantici – Cala Greca, Cala Croce, Cala Galera, Punta Alàimo, Capo Grecale – e alcune nascondono segreti e misteri d’altri tempi. Un percorso tutto da scoprire.
Un esempio è la grotta di Punta Parise: vi si arriva solo dal mare, tramite una stretta apertura, ma dentro vi accoglierà uno scenario da sogno: una pozza d’acqua circondata da una spiaggetta di sabbia finissima. Se amate le immersioni subacquee, andate a esplorare i fondali del Mare Morto, una piccola baia situata a poca distanza dal faro di Capo Grecale e tutt’altro che “morta”!
Passeggiando lungo la costa meridionale dell’isola, in direzione ovest, incontrerete la Spiaggia dei Conigli sita di fronte alla più famosa Isola dei Conigli che si raggiunge anche a nuoto coprendo pochi metri di distanza. Domina su tutto il panorama la villa di Domenico Modugno, dove il cantante trascorreva le sue vacanze estive e dove morì il 6 agosto 1994. D’altronde, come lui stesso amava dire, la Spiaggia dei Conigli è la Piscina di Dio.
Se amate cercare testimonianze storiche o architettoniche, Lampedusa offre molto poco. Ma il suo porto, costruito su tre insenature naturali, è da solo una bellezza da ammirare. Andate anche a visitare il Dammuso Casa Teresa, una tipica fattoria lampedusana oggi divenuta museo civico, che raccoglie non soltanto collezioni di oggetti d’uso quotidiano antico ma anche testimonianze delle migrazioni recenti e dei naufragi. Da qui parte un bellissimo sentiero panoramico che vi porterà di nuovo al mare, alla spiaggia di Cala Pulcino.
Due curiosità su Lampedusa: la prima riguarda il Santuario della Madonna di Porto Salvo, costruito intorno alla grotta dove pare vivesse un tempo un eremita che praticava, indistintamente, la religione cattolica e quella islamica; oggi questo personaggio è il simbolo del popolo di Lampedusa e della Sicilia intera, in grado di adattarsi alle dominazioni e alle culture che l’hanno sempre conquistata. L’antico detto “fare come l’eremita di Lampedusa” significa appunto saper essere diplomatici e pronti ad adattarsi a tutto. La seconda curiosità riguarda il dialetto locale, che è sempre siciliano ma con particolarità che lo rendono unico al punto da essere noto come “lingua lampedusana”.
Non si può vedere Lampedusa senza fare almeno un’escursione di mezza giornata a Linosa. Impossibile non sentirsi attirati da quel grosso cratere spento la cui roccia assume colori incredibili a seconda della luce del giorno! E se guardando Monte Nero vi sentirete già presi dal potere del vulcano sappiate che su questa minuscola isoletta esistono altri tre crateri: Monte Vulcano, Monte Rosso e Fossa del Cappellano. Quest’ultimo cratere non lo vedrete perché ormai ricoperto da campi, vigneti e case e di fatto costituisce il centro stesso dell’isola. Vi ritroverete, insomma, a camminare proprio dentro un vulcano ma nessuna paura. I crateri sono in quiete, quindi spenti, da duemila anni.
A Linosa si va per scoprire, uno per uno, questi picchi vulcanici e i panorami che offrono dalla cima, ma si va anche per immergersi sotto il mare e ammirare le bellezze uniche dei fondali. Oppure per osservare le tartarughe CarettaCaretta nel loro habitat, ovvero la sabbia nera di Cala Pozzolana. Animale tipico linosano che potreste incontrare per strada è la lucertola locale, detta Lucertola di Malta.
Una curiosità su Linosa: si tratta dell’ultimo lembo emerso del continente europeo; Lampedusa e Lampione sono già parte della placca continentale africana.
Per arrivare a Lampedusa e Linosa si deve affrontare un viaggio in più tappe e avere molta pazienza. Lampedusa possiede un aeroporto, ma vi atterrano per lo più voli charter o low cost e quasi soltanto in estate. Per chi preferisce fare le cose con calma, la soluzione migliore è atterrare a Catania o Palermo e arrivare a Porto Empedocle con l’auto a noleggio oppure con gli autobus regionali (Sais, Etna Trasporti, AST). Da Porto Empedocle si prende il traghetto per Lampedusa e la traversata dura otto ore per cui potreste anche dover pernottare a bordo. E’ possibile arrivare alle isole con il veloce aliscafo, che impiega la metà del tempo e ferma anche a Linosa. Altrimenti, Linosa si raggiunge con i traghetti che partono da Lampedusa ogni giorno. Sulle isole ci si sposta senza problemi grazie alle strade, quasi tutte asfaltate, e alla possibilità di noleggiare mezzi – scooter, biciclette, auto elettriche – sul posto.
Per informazioni sul museo Dammuso Casa Teresa chiamate la Soprintendenza Beni Culturali di Agrigento allo 0922/552661 o 552616 oppure ai cellulari 335/1861832, 338/7348103, 349/5603912.