Madonna della Corona, il Santuario sulla roccia in Veneto

Stampa

Il Santuario Madonna della Corona è una spettacolare chiesa costruita letteralmente dentro la montagna, dalla quale si gode uno splendido panorama sulla Valle dell’Adige. Si trova sul Monte Bondone, sopra il Lago di Garda, ed accoglie ogni anno migliaia di pellegrini in particolare per l’anno giubilare, che celebra i 500 anni del Santuario. La chiesa aggrappata alla roccia si può raggiungere sia attraverso un sentiero sia con l’automobile.

Il Santuario Madonna della Coronasi trova a 774 metri di altezza a Spiazzi, tra le montagne che dominano la valle dell’Adige, in provincia di Verona. E quando diciamo “tra le montagne” si intende davvero “dentro” le loro pareti di roccia e per questo detta anche Madonna della Roccia. Questa chiesa infatti è nata da una antica grotta di eremiti e la sua facciata è proprio a strapiombo sulla vallata. Essa è parte della stessa montagna, non qualcosa che vi viene ospitata sopra. Salire fin quassù è come arrivare fino in Paradiso! Un vero “itinerario celeste” che esalta la devozione, ma anche la voglia di bellezza di chi vuole fare dell’ottimo trekking.

Storia della Madonna della Corona

Fin dall’anno Mille, sulle montagne intorno a Ferrara di Monte Baldo, in provincia di Verona, venivano a cercar riparo e meditazione monaci eremiti un po’ da tutta Europa. Nei sotterranei sono ancora conservati i resti dei corpi di questi uomini che cercavano la pace nel silenzio e la preghiera. Si dice che la devozione particolare per la grotta in cui sorge il santuario derivi dalla miracolosa apparizione della statua della Madonna di Rodi “portata fin qui dagli angeli” nel 1522. Ma storicamente, già trecento anni prima del ritrovamento della statua qui sorgevano una chiesetta e un piccolo convento. Vi si arrivava tramite uno stretto e pericoloso sentiero scavato nella roccia e dunque non accessibile a tutti.

Con il passaggio di proprietà della chiesa ai Cavalieri Templari, nel XV secolo, venne migliorata e resa più sicura la via di accesso con l’aggiunta di due scalinate protette da parapetti. Sempre grazie ai Templari furono aggiunte il gruppo scultoreo della Pietà, una nuova facciata, e la parte superiore della chiesa che di fatto inglobava quella originaria più piccolina. Il santuario fu completato nel 1921 con l’aggiunta della guglia in cima al campanile.

Tra il 1975 e il 1978, per motivi di sicurezza, venne demolita gran parte della struttura antica mantenendo solo alcune parti storicamente importanti. Quello che si vede oggi, in cima alla bella scalinata panoramica, è dunque un rifacimento moderno, molto più ampio, ma perfettamente in sintonia con il ricordo storico dell’edificio. E con la natura intorno, di cui esso è parte integrante.

Cosa vedere alla Madonna della Roccia

Il santuario della Madonna della Corona in sé è già un monumento di rara bellezza. Vederlo comparire dopo la dura salita è davvero come arrivare in Paradiso. Ammirarne la struttura che sembra stare in equilibrio precario sulla roccia è come assistere a un prodigio. E il panorama intorno è uno spettacolo assoluto. Oltre a ciò, però, dentro la chiesa c’è ancora tanto da vedere.

Le opere di scultura del veronese Ugo Zannoni (XX secolo) sia sulla facciata che all’interno; le lavorazioni in bronzo di Raffaele Bonente, tra cui la più spettacolare è quella che sull’altare maggiore incornicia il gruppo scultoreo della Pietà, addossato alla parete di roccia naturale. E ancora: il palliotto d’altare con le formelle bronzee; l’Annunciazione che decora l’ambone; il tabernacolo e il battistero;  la Via Crucis che dalla chiesa porta alle residenze per i pellegrini sorte negli anni Ottanta tutto intorno.

Sulla parete destra della navata fanno mostra 167 ex voto, di cui il più antico risale al 1547, a testimonianza del potere miracoloso e della fede che aleggia intorno a questa chiesa.

L’importanza dei Templari per il santuario

I Cavalieri Templari per il santuario della Madonna della Corona non sono stati solo un nome di passaggio. C’è molto della loro storia e della loro opera tra queste mura ma non solo … . Ancora oggi, durante alcune domeniche dell’anno, sono i Templari a gestire e animare le messe che si svolgono nella chiesa “tra le nuvole”. D’altro canto a Verona e dintorni le antiche tracce dei Cavalieri Templari sono presenti in molte località, come Borghetto sul Mincio e San Giorgio in Valpolicella, di cui abbiamo già scritto.

Il gruppo scultoreo della Pietà che si venera proprio sopra l’altare maggiore fu voluto dai Cavalieri. Secondo la leggenda fu portato qui “dagli angeli”, ma la storia ci insegna che spesso questi “angeli” misteriosi erano proprio i cavalieri crociati! Sono stati sempre loro a costruire le scalinate che ancora oggi si usano per salire in pellegrinaggio lungo questo “itinerario celeste”. Sono simboli Templari i due santi patroni dell’ordine rappresentati in forma di statua, Santa Toscana e San Giovanni Battista.

Ma soprattutto, senza la cura dei Cavalieri oggi nessuno potrebbe godere di questo santuario straordinario. Furono loro a mantenerlo vivo e attivo nei secoli, con la sola interruzione tra il 1806 e il 1899 dovuta alla soppressione degli ordini religiosi.

Il sentiero della Speranza

I pellegrinaggi verso il santuario della Madonna della Corona partono da Spiazzi, nel comune di Ferrara di Monte Baldo, lungo un itinerario chiamato “Sentiero della Speranza” o “Sentiero dei Pellegrini“.  Si può salire anche dal vicino comune di Brentino Belluno. Entrambi i paesi sono l’accesso a sentieri faticosi ma straordinariamente panoramici per gli amanti del trekking e coprono distanze relativamente brevi: meno di 1 km da Spiazzi e 2,5 km da Brentino.

Prima di incamminarsi verso “il Paradiso”, con le vedute mozzafiato della Valle dell’Adige ai vostri piedi, ammirerete la piazzetta della fonte di Spiazzi oppure le tante chiesine di campagna del comune di Brentino Belluno. I due percorsi si unificano proprio all’altezza di Spiazzi, tramite un ponte chiamato “del Tiglio” perchè costruito sopra un grande albero di tiglio cresciuto di traverso sul burrone (e già usato come ponte in tempi antichi)!

madonna della coronaAnche la scalinata antica che porta al santuario, scavata direttamente nel corpo della montagna, è un monumento da ammirare mentre lo si sale. Per chi ama la tradizione, l’itinerario continua  dentro il santuario, con la Scala della Passione: i 28 gradini che portano in cima si percorrono lentamente, inginocchiandosi ad ogni scalino per pregare.

Come arrivare al santuario della Madonna della Corona

Per arrivare al santuario si deve prima raggiungere il comune di Ferrara di Monte Baldo. Potete farlo con il treno, scendendo alle stazioni di Verona Porta Nuova o Peschiera del Garda, proseguendo poi con l’autobus della linea Caprino-Spiazzi.

Alla Madonna della Roccia, che è uno dei santuari più interessanti del Veneto, potete arrivare direttamente in macchina, tramite autostrada A4 uscendo a Peschiera del Garda e proseguendo direzione Spiazzi (38 km) oppure con la A22, uscita Affi, seguendo le indicazioni per 20 km verso Ferrara di Monte Baldo e Spiazzi. Da Spiazzi di solito si sale a piedi verso la chiesa, anche se alcuni bus navetta comunali vi consentono di accorciare le distanze e facilitano l’accesso a disabili e famiglie con carrozzine e passeggini.

L’aeroporto più vicino è quello di Verona ma si può atterrare anche a Venezia che dista poco più di un’ora dal santuario.

Per alloggiare nei pressi della chiesa: il posto più vicino è Residenza Stella Alpina, di proprietà del santuario stesso, a Spiazzi. Altri comuni ben attrezzati con B&B e agriturismi a poca distanza sono Caprino Veronese e Brentino Belluno.

Arrivati al Santuario troverete un bar dove ristorarvi e prendere uno snack, i bagni pubblici e l’immancabile negozio di souvenir e cartoline.

Informazioni su accesso e prenotazioni: telefono 045 7220014 – email: info@madonnadellacorona.it .

Foto di @ivana Gabriella Cenci

Stampa