Visitare Aci Trezza in Sicilia, il borgo marinaro dei Malavoglia

Stampa

Un viaggio ad Aci Trezza, in Sicilia, significa non soltanto seguire le orme letterarie del Verga o quelle cinematografiche di Visconti, ma anche scoprire misteri geologici, un mare stupendo e un luogo dove ancora si fabbricano barche a mano.

“Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza; ce n’erano persino ad Ognina, e ad Aci Castello, tutti buona e brava gente di mare, proprio all’opposto di quel che sembrava dal nomignolo, come dev’essere.”

Questo è l’inizio di uno dei romanzi più famosi della letteratura italiana moderna, I MALAVOGLIA, del catanese Giovanni Verga. Ambientato nel borgo marinaro di Trezza, lo ha reso meta di pellegrinaggio turistico per un secolo. All’interesse letterario, nel tempo, si è unita anche la fama delle spiagge locali e dell’ottima cucina a base di pesce. Oggi infatti molti turisti scelgono Aci Trezza come meta e come base per le loro vacanze in Sicilia. Da qui, le principali bellezze della parte orientale dell’isola sono facilmente raggiungibili. Eccovi alcune informazioni sulla sua storia e alcuni consigli sulle cose più belle e importanti da vedere.

Aci Trezza, il borgo di argilla

Il territorio appena a nord di Catania discende da un antico feudo chiamato Aquis, o Akis, che nei secoli si è poi suddiviso in diverse municipalità. Oggi, tra comuni autonomi e frazioni, esistono ben nove centri abitati con il nome “Aci”. Il più grande e famoso è Acireale, subito dopo segue Aci Trezza. Anche se non è un comune autonomo.

Aci Trezza è una delle tre frazioni del comune di Aci Castello, e dal centro della municipalità la separa soltanto uno stabilimento balneare che interrompe, per circa 50 metri, il lungomare comune ai due paesi. Se Aci Castello deve il suo nome al castello di lava che ne abbellisce la piazza principale, Aci Trezza ha origini più umili ma non meno orgogliose. “Trezza” deriva da “laterizio”, ovvero argilla. In effetti l’intero territorio del borgo è formato da rocce argillose. Alcune formano le colline che fanno da corona al paese, altre rocce furono invece portate a galla da eruzioni sottomarine e oggi sono i famosi “faraglioni”.

Se in passato questa argilla fu usata e lavorata per produrre anfore e oggettistica (non lontano sorgono le antiche fornaci di epoca romana), questa arte non ebbe seguito nei secoli successivi. Aci Trezza piuttosto si votò totalmente al mare, alla pesca, che ancora oggi è il primo motore economico del paese.

Aci Trezza culla dell’Etna

Quando ammirerete la costa orientale della Sicilia dall’alto del maestoso vulcano Etna, posate lo sguardo in particolare su Aci Trezza. Perchè, anche se adesso sembra impossibile, è proprio qui che è nato l’Etna!

I geologi spiegano che il grande vulcano emerse, ormai diversi millenni fa, proprio dal mare antistante Aci Trezza. Con una serie di eruzioni sottomarine – le cui testimonianze evidenti sono i faraglioni e l’isola Lachea, di fronte al molo – iniziò l’attività che avrebbe costruito il “gigante” che oggi domina il Mediterraneo dall’alto dei suoi 3300 metri.

Nel tempo, i condotti eruttivi dell’Etna si sono spostati sempre più verso nord-ovest, elevandosi man mano che gli strati di lava si solidificavano l’uno sull’altro fino al luogo in cui si trova oggi. Ad Aci Trezza però rimane “la culla” del vulcano: quelle spettacolari lave a corda e a colonna che abbelliscono le sue spiagge e le sue isole.

Cosa vedere e cosa fare ad Aci Trezza

Tanto per cominciare, ad Aci Trezza si viene in estate per fare il bagno in uno dei mari più belli della Sicilia orientale. I lidi sono formati da scogliere, qui non esiste la sabbia. Ma chi non è abituato alle rocce non avrà comunque problemi a muoversi, perché gli stabilimenti sono costruiti su palafitte con comode scale che si immergono in acqua.

Per fare il giro turistico del paese basta appena una mattinata. I luoghi più belli da vedere ad Aci Trezza sono la piazza principale, dove si innalza la chiesa madre dedicata a San Giovanni Battista (XVII secolo); il porto, formato da due moli a tenaglia dalle estremità dei quali si gode la bella vista del paese da un lato e dei faraglioni dall’altro; il lungomare, che si estende dal confine con Aci Castello fino al mercato ittico. Passeggiando per il lungomare potrete ammirare, e a volte anche visitare, l’antico Cantiere Rodolico. Si tratta dell’ultima testimonianza di costruttori di barche, “maestri d’ascia”, artigianali. Il cantiere ha una storia importante, infatti prima dell’Unità d’Italia forniva barche da pesca a quasi tutto il Sud Italia e anche a Malta.

Da vedere ancora ad Aci Trezza: Casa Marra, una delle abitazioni più antiche del paese a due passi dal porto; il Museo Casa del Nespolo, situato nei pressi della chiesa madre, una casetta di pescatori trasformata in museo verghiano ma anche in archivio del cinema (con foto e testimonianze del film di Luchino Visconti, “La Terra Trema”). Molto bella anche la Torre di Avvistamento, bastione medievale in pietra lavica, costruito su basi antico romane e nascosto tra i vicoli e le casette  del borgo.

In estate è possibile fare dei giri in barca per ammirare da vicino i grandi faraglioni e l’isola Lachea (questa oggi sede di una riserva naturale e marina protetta e di un centro studi dell’Università di Catania).

La festa del Pesce a Mare

Se potete, fate in modo di trovarvi ad Aci Trezza il 24 giugno pomeriggio. In questa data, festa di San Giovanni Battista, prima delle funzioni religiose il paese si raccoglie intorno al porto. Qui, alcuni abitanti e pescatori del posto, mettono in scena la battuta di pesca al pesce spada  potete vedere il video qui. Dato che è impossibile “addomesticare” un pesce spada vero, il pesce viene interpretato da un giovane uomo del posto.

Impressionanti le fasi dell’inseguimento, tramite barche bellissime dipinte a mano. Il “pesce” viene catturato più volte e il capo barca finge anche di affettarlo (vedrete schizzare anche il sangue, ma niente paura, è tutto un trucco!). Il finale è a sorpresa, dovrete andare a vederlo per sapere. Ma state tranquilli:  il “pesce” avrà la sua giusta vendetta!

Cosa vedere nei dintorni …

Facendo base ad Aci Trezza potrete facilmente ammirare molte destinazioni famose, nei dintorni. Aci Castello e il suo maniero normanno sono a due minuti di macchina (10 minuti di passeggiata). Catania si trova a 11 km e si raggiunge in meno di mezz’ora di macchina, o con i mezzi pubblici. Acireale è ad appena 10 minuti di viaggio.

Si può andare anche sull’Etna in un’ora appena di macchina, oppure guidando per 50 minuti si arriva a Giardini Naxos e alla vicina Taormina. Siracusa è la meta più lontana, se così si può dire: dista 85 km, appena più di un’ora in autostrada.

Come arrivare e dove alloggiare

Raggiungere Aci Trezza è facile. Sia dall’aeroporto di Catania che dagli imbarchi di Messina si percorre l’autostrada A18 con uscita Acireale, per poi proseguire sulla Statale 114 verso sud. La SS 114 si può prendere anche da Catania, ad esempio dalla stazione centrale, percorrendo poi in direzione nord direttamente il lungomare della città che si fonde più avanti con quello di Aci Castello e di Aci Trezza.

Per l’alloggio ad Aci Trezza c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sono tanti gli hotel e i B&B che si possono trovare, dentro e nei dintorni del paese, semplicemente cercando il nome “Aci Trezza” sui principali motori di ricerca.

Stampa