Otranto, in Puglia, viaggio nel punto più orientale d’Italia

Il punto più orientale della penisola italiana si chiama Capo d’Otranto e come dice il nome stesso ricade nel territorio comunale di Otranto. Siamo in Puglia, precisamente in provincia di Lecce, dove domina il bianco candido di monumenti di pietra in contrasto con il blu intenso del mare e del cielo. Quale luogo migliore per una vacanza? Natura incontaminata, storia, arte e anche il privilegio di aver toccato la punta più orientale in assoluto del nostro Paese. Tutto questo è Otranto, e adesso vi raccontiamo perché è così speciale.

Otranto città d’acqua

Otranto ha un nome e una storia legate profondamente all’acqua. Anticamente, infatti, era chiamata Hydruntum per via della sua posizione sul fiume Hydrus che i greci e i romani sfruttarono per la navigazione e il trasporto di merci dall’entroterra al mare. Il mare, la grande acqua, è l’altro legame profondo di Otranto, forse da tempo immemore. Infatti anche nella lingua dei Messapi, l’antica popolazione locale pre ellenica, torna il termine acqua (Hodra) e anche in questo idioma la somiglianza col nome attuale della città si sente tutta. Oggi Otranto è il sogno di molti turisti che vengono fin qui per godere delle spiagge e del mare pulitissimo e trasparente di queste coste, e dunque ancora una volta è l’acqua ad essere il simbolo della bellezza e della ricchezza di questo comune. Ed è l’acqua di un magico lago qui vicino che rende Otranto anche così particolare. Otranto ha una storia antica, testimoniata da molti monumenti. Possiamo conoscere alcuni tra i più belli tramite due percorsi ben precisi.

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Otranto: itinerario religioso

Per iniziare questo itinerario bisogna partire dalle chiese più antiche di Otranto, le cappelle rupestri. Risalenti quasi tutte al X secolo, o anche prima, le chiese scavate nelle pareti di tufo delle colline nei pressi della città sono un affascinante salto nel passato: la Cripta di San Nicola, nella Valle delle Memorie; la Cripta del Padreterno, scavata nel Colle Minerva; Madonna della Serra, situata fuori città nella zona delle Serre Salentine; le Catacombe di San Giovanni, nel colle omonimo, usate come necropoli.

Si prosegue, poi, con l’impressionante Ipogeo di Torre Pinta, un profondo pozzo scavato sotto Valle delle Memorie con decine di nicchie che lo fanno sembrare una sorta di “Colosseo” sotterraneo e che fu luogo di culto per i monaci Basiliani; e ancora le rovine del Monastero di San Nicola di Casole (anno 1098) di cui resta solo la pianta rettangolare, resti di pareti e qualche affresco.

Altre chiese del percorso religioso di Otranto sono ovviamente l’antichissima cattedrale dell’Annunziata, consacrata già nel 1088 e ricostruita nel XV secolo dopo la devastazione dei Turchi; la semplicità della facciata bianca, su cui spicca il bellissimo rosone, contrasta con la ricchezza di mosaici dell’interno, forse risalenti al XII secolo. La chiesa bizantina di San Pietro risale all’anno 968 ed è stata la primissima chiesa di Otranto. La chiesa della Madonna dell’Altomare è stata costruita sulla cima di un grosso faraglione che si immerge direttamente in mare a ridosso della Spiaggia degli Scaloni e custodisce al suo interno decorazioni e simboli della tradizione marinara. La chiesa di Santa Maria dei Martiri fu costruita nel XVII secolo per ricordare la tragica strage della popolazione avvenuta in questo luogo ad opera dei Turchi. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, tra i tanti luoghi di culto otrantini, ma se preferite invece il fascino dell’avventura storica e delle leggende, l’itinerario da seguire è un altro.

Percorso delle Torri di Otranto

Sei torri difensive e un castello a protezione della città sono quel che rimane del sistema di fortificazione di Otranto. Sono affascinanti questi edifici militari che racchiudono storie di coraggio e di mistero. Come non parlare del Castello Aragonese, che ha ispirato lo scrittore britannico Horace Walpole per il suo romanzo “The Castle of Otranto” (1764), il primo caso di letteratura gotica della storia d’Europa? Costruito nel XV secolo, fu ampliato nei secoli successivi divenendo bastione di difesa pressoché impenetrabile. Col tempo il suo fossato fu interrato ma sono rimaste le tre grosse torri al cui interno sono custodite collezioni storiche e ambienti medievali visitabili con un biglietto a pagamento. Dal castello partono le mura antiche della vecchia città di Otranto che culminano, sul mare, con la Torre Alfonsina (1481).

Altre torri ancora oggi visibili sono: Torre Fiumicelli, situata sulla spiaggia a nord della Riserva dei Laghetti Alimini; Torre Santo Stefano, parzialmente diroccata e inglobata oggi dentro un villaggio turistico; Torre dell’Orte, edificio massiccio e squadrato oggi compreso nella proprietà di un agriturismo; Torre Sant’Emiliano, quasi in rovina, situata a 50 metri sul livello del mare tra Punta Palascia e Punta Badisco.

Torre del Serpe, di epoca romana, era forse usata già allora come faro e fu riutilizzata da Federico II per scopi militari. A questa torre è legata la leggenda di un mostro che di notte usciva dal mare per bere l’olio della lanterna, spegnendola; la gente del posto lo scoprì e lo uccise e allora la compagna del mostro, un gigantesco serpente, per vendetta si attorcigliò intorno alla torre e ne distrusse la cima su cui stava il faro.

Un lago speciale: Lago Bauxite

A meno di dieci minuti d’auto dal centro di Otranto si trova una vecchia cava di bauxite. Questo minerale importante per l’industria tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso – vi si ricavava l’alluminio – venne estratto qui per circa vent’anni, dopo di che la cava fu abbandonata per la crisi dei costi di questo lavoro. Nel corso degli anni successivi è stata allagata da una falda freatica giunta in superficie e oggi al posto della miniera sorge il Lago Bauxite che assume colori straordinari grazie al minerale ancora presente nelle sabbie e nelle rocce tutto intorno. Se vi trovate da queste parti non perdetevi lo spettacolo dell’acqua verde del lago che contrasta con le rive rosso vivo o giallo dorato e sullo sfondo il mare azzurrissimo di Puglia! Al tramonto e all’alba, poi, questi colori cambiano ancora con sfumature uniche.

Informazioni utili

Come arrivare a Otranto: l’aeroporto più vicino a Otranto è quello di Brindisi, da dove poi dovrete noleggiare un mezzo per raggiungere la provincia di Lecce e la cittadina costiera. In estate, Otranto è raggiungibile anche più rapidamente grazie alle navette messe a disposizione dal servizio Salento in Bus.
Più complesso il viaggio in treno: si arriva prima a Lecce, poi da qui si prendono i trenini regionali (Ferrovie del Sud Est) fino a Otranto; paesaggi da sogno, ma tempi un po’ troppo lunghi.
In macchina: dovrete seguire l’autostrada A16 fino a Bari Nord, da qui poi seguire le indicazioni per Brindisi, prima, e poi per Lecce. Prima di arrivare in città, deviate sulla tangenziale Est verso Otranto, Santa Maria di Leuca oppure verso Maglie.

Come arrivare al Lago Bauxite: una volta a Otranto cercate la strada che conduce a Santa Cesarea e da qui le indicazioni verso la Cava di Bauxite. Quando la strada si fa sterrata dovrete lasciare la macchina e proseguire a piedi perché è vietato usare i mezzi in prossimità del laghetto. Per chi ama le escursioni e non ha paura di camminare, dal Porto di Otranto si cammina fino alla rotonda di Madonna del Passo e si prende in direzione Orte, quindi alla rotatoria successiva girate a destra fino alla croce rossa. Qui dovrete imboccare la prima via a sinistra e camminare per altri 5 o 7 minuti circa.

Castello Aragonese, orari e biglietti: aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20; biglietto di ingresso 3 Euro, gratis per minori e disabili accompagnati e giornalisti. Per visitare castello più sotterranei si paga invece un totale di 5 Euro.

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