Rocca di Montefiore e i romantici fantasmi di Romagna

A giusto merito inserito tra i Borghi Più Belli d’Italia, Montefiore Conca e la sua rocca, in Romagna, raccontano storie di tempi e di bellezze del passato. Un passato che però non rimane relegato nei libri di storia, ma si fa sentire … eccome. Non sono pochi, infatti, gli eventi soprannaturali e inspiegabili che avvengono alla Rocca di Montefiore. E gli avvistamenti di fantasmi – due in particolare – sono ormai tradizione e si susseguono fin dal XIV secolo.

Se però le apparizioni paranormali vi fanno rabbrividire, forse vi consolerete con quel che sta alla base di esse: una grande storia d’amore. E tra romantici spettri e bellezze artistiche, si può andare alla scoperta di questo magico angolo di Romagna, tra Rimini e San Marino, che ha molto da offrire ai visitatori.

La storia d’amore della Rocca di Montefiore

Il castello di Montefiore Conca esiste, negli atti pubblici, fin dal 1136 quando viene citato in una bolla papale del tempo che lo pone sotto la protezione apostolica vaticana. La costruzione che si ammira oggi, però, è frutto di una riedificazione del XIV secolo. Nel 1320 papa Giovanni XXII cedette la rocca alla nobile famiglia Malatesta che la resse per ben due secoli, prima che nel 1500 divenisse proprietà dei Borgia. Passò quindi alla Repubblica di Venezia, a quella Cisalpina e infine al regno dell’Italia unificata, nel 1863. Ma gli eventi più emozionanti, gloriosi e fastosi della sua storia, la Rocca li visse durante l’epoca dei Malatesta.

Nel 1363, Costanza Malatesta figlia di Malatesta Ungaro venne data in sposa giovanissima a Ugo d’Este, il quale morì pochi anni dopo lasciandola vedova a soli vent’anni. Rimasta unica signora del castello, ed erede di una immensa fortuna, Costanza dovette difendersi più volte dalle mire dello zio, Galeotto, il quale voleva impossessarsi dell’intero patrimonio.

Un giorno, la  Rocca ospitò un esercito proveniente dalla Germania guidato dal duca Ormanno, alleato dei Malatesta, e tra il nobile comandante e Costanza nacque una tenera storia d’amore. Ma lo zio di lei, Galeotto Malatesta, fece di tutto per sorprendere i due amanti insieme così da avere una scusa valida per ucciderli. L’omicidio avvenne per mano di un sicario il 15 ottobre 1378. Su questa data però per qualche tempo vi fu incertezza, a causa di documenti notarili poco attendibili che dichiaravano Costanza ancora viva sei anni dopo.  Oggi si sa che non era vero, anche se per anni proprio questo disguido ha alimentato la leggenda dei fantasmi.

Rocca di Montefiore e i suoi romantici fantasmi

Nel corso dei secoli, più volte sono stati avvistati dei fantasmi alla Rocca di Montefiore. Ma in modo discontinuo e poco documentato, per cui il ricordo si è perso nel tempo. Fino ad una sera di agosto del 2014. Durante un evento aperto al pubblico, il fotografo che aveva realizzato gli scatti della serata notò una misteriosa figura. Essa compariva in diverse immagini e sembrava un uomo, un cavaliere in armatura, con la mano posata sull’elsa della spada.

Un esame più approfondito, accompagnato da un video della Associazione Culturale Compagnia di Ricerca, ha evidenziato che alla mano mancavano alcune dita. E questo combacia con la tragica storia della morte dei due amanti. Sorpresi in camera di lei, infatti, vennero attaccati dal sicario che si lanciò su Costanza. Ma il duca Ormanno si frappose tra la spada e la sua donna e venne colpito prima alla mano – dalla quale saltarono via due dita – e poi mortalmente al cuore. Lei venne uccisa comunque poco dopo, mentre tentava di fuggire dall’omicida.

Il fantasma di Costanza viene spesso “sentito” mentre piange, un’eco inquietante tra le stanze del castello. Accusata per anni, vigliaccamente, dallo zio di essere una poco di buono, ancora oggi urla la sua disperazione pretendendo giustizia per sé e per il suo amato Ormanno! A Rocca di Montefiore esiste anche … un “tesoro fantasma”. Pare che i Malatesta, prima di andar via, abbiano lasciato un enorme tesoro nascosto tra le mura della rocca. Finora nessuno è mai riuscito a trovarlo.

Visita a Montefiore Conca e alla Rocca

La Rocca di Montefiore, o Rocca Malatestana, è sicuramente il monumento più importante del comune di Montefiore Conca. Oggi viene usata per eventi pubblici, cerimonie e ovviamente per le visite storico-artistiche che conducono i turisti alla scoperta di leggende e panorami.

Oltre al castello però merita sicuramente la vostra attenzione anche il borgo di Montefiore Conca, la parte vecchia di Montefiore, sulle cui mura medievali è possibile camminare. In paese potrete ammirare soprattutto le chiese. San Paolo, è un edificio trecentesco costruito sulle basi di una chiesa molto più antica (come si vede dal portale e dalle decorazioni del Duecento), anche se oggi l’interno è in prevalenza neogotico del XX secolo. Molto bella la chiesa dell’Ospedale della Misericordia, che custorisce un prezioso ciclo di affreschi del XV secolo. Il Santuario della Madonna di Bonora, infine, è il luogo sacro che celebra una devozione che coinvolge tutta l’Emilia-Romagna.

Nei dintorni di Montefiore Conca si possono esplorare itinerari naturalistici nella valle del fiume Conca. I calanchi di argilla di Gemmano, ad esempio, oppure le grotte carsiche di Onferno popolata da miriadi di pipistrelli. Oppure si può risalire il corso del Conca fino alle sorgenti su monte Carpegna. Alcuni tra i più bei sentieri naturalistici si trovano dentro il perimetro del Parco Naturale San Bartolo.

Come raggiungere la Rocca di Montefiore

Per raggiungere la Rocca di Montefiore: tramite autostrada A14 uscendo a Cattolica, o a Riccione, si prosegue verso Morciano e Montefiore Conca. Arrivando da Rimini si raggiunge la rocca seguendo le Provinciali 31, direzione Coriano, e 42. In treno, fa riferimento la stazione di Riccione, più vicina di quella di Rimini. Gli aeroporti più prossimi sono Rimini e Ancona.

Per informazioni su orari di visita alla Rocca di Montefiore: tel. 0541 980179 – cel. 349 4449144 – e.mail: roccadimontefioreconca@gmail.com.

Dove alloggiare: una pagina molto utile per valutare le migliori strutture ricettive della zona è quella del sito comunale di Montefiore  a questo link.

PER LE FOTO RINGRAZIAMO: Associazione Culturale Compagnia di Ricerca, nello specifico Camillo Balossini e – per le panoramiche dall’alto – Domenico Germani.

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