Dal 28 al 31 agosto, Roana e le sue sei frazioni, sull’Altopiano di Asiago, si trasformano in un palcoscenico diffuso immerso nella natura, dove il teatro si fonde con i boschi, i prati e i silenzi delle montagne vicentine. Torna per la sua quindicesima edizione il CucuFestival, uno degli appuntamenti estivi più originali e poetici dedicati all’arte performativa in ambienti naturali.
Organizzato da Carichi Sospesi APS con la direzione artistica di Marco Caldiron, e sostenuto dal Comune di Roana con la collaborazione delle Pro Loco locali, il festival offre quattro giorni di spettacoli che uniscono il linguaggio del corpo alla suggestione del paesaggio.
Un palcoscenico naturale, tra alberi e meraviglia
Per quattro giorni, l’Altopiano dei Sette Comuni diventa un luogo incantato, dove il teatro di strada si libera dai confini della scena tradizionale per fondersi con la natura. Le performance si svolgono nei prati, tra gli alberi, vicino ai laghetti, nei parchi e nei sentieri: ogni angolo del territorio si trasforma in una scenografia a cielo aperto, dove il gesto artistico dialoga con il paesaggio.
Artisti provenienti da ogni parte del mondo portano in scena spettacoli che non conoscono barriere linguistiche. Dalla Cina al Giappone, dall’Argentina alla Francia, fino alla Spagna e ovviamente all’Italia, ogni performance si esprime con un linguaggio universale, fatto di corpo, movimento, emozione e silenzio. Il CucuFestival si conferma così una finestra aperta sul mondo, dove culture e visioni diverse si intrecciano in un dialogo condiviso e profondamente umano.
Emozioni sospese tra cielo e terra
Nel cuore del programma si trovano spettacoli in cui il corpo degli artisti diventa veicolo di narrazione e meraviglia. Il trapezista argentino Adriano Cangemi incanta con Nagual, un assolo visivo che unisce danza contemporanea, acrodanza e rito scenico. Il suo corpo attraversa il vento e le trasformazioni dell’aria come in una danza ancestrale, che cattura ogni sguardo.
A cinque metri d’altezza, Camila Hernandez porta in scena Memories, uno spettacolo intenso e intimo che celebra la memoria femminile attraverso rotazioni, salite e abbandoni al vuoto. Ogni movimento racconta una storia condivisa, in un intreccio di forza e vulnerabilità.
Arriva invece dall’Estremo Oriente Cho Kairin, acrobata di decima generazione, che presenta in anteprima europea il suo Super Acrobat Show. Tra equilibrismo, trasformismo e comicità visiva, Cho fonde tecniche circensi tradizionali con un’estetica raffinata e spettacolare, ispirata al teatro classico cinese.
A Mezzaselva, il collettivo Vertical Waves Project porta il pubblico a guardare verso l’alto con La signoria degli alberi. Qui la verticalità si trasforma in poesia e le fronde diventano compagne di danza, in una performance che richiama l’immaginario letterario de Il barone rampante, dove ogni corda e ogni altalena sospesa è un invito all’equilibrio tra corpo e natura.
Il teatro degli oggetti e dei silenzi
Non servono parole per emozionare. In ECOS (A) del Duo Baires, una sedia, una valigia e una lampada bastano a far riaffiorare ricordi e storie universali. In scena, Carmina e Sergei gestiscono un immaginario Ufficio Oggetti Smarriti, dove ogni oggetto dimenticato custodisce una memoria da riscoprire. Tra acrobazie e clownerie, lo spettacolo accompagna il pubblico in un viaggio delicato tra identità e nostalgia.
Nel frattempo, le figure silenziose del Silence Teatro attraversano gli spazi con Segni Bianchi. Sculture viventi in argilla si muovono tra la gente, rompendo la frenesia del quotidiano con lentezza, ascolto e presenza. Il loro passaggio trasforma il pubblico in parte attiva della scena, invitandolo a rallentare e osservare.
Nel suggestivo scenario del laghetto di Roana, la compagnia francese Cie Bêtes de Rue mette in scena Fragments, una potente danza aerea che mette in tensione la leggerezza dei tessuti e la rudezza delle catene. È una coreografia intensa, dove il corpo esplora lo spazio come se fosse materia da modellare, tra costrizione e libertà.
La leggerezza che fa pensare
La comicità, al CucuFestival, non è mai fine a sé stessa. È un modo per disarmare, creare complicità, parlare con il cuore. Lo spettacolo Talché di Davide Fontana gioca con il non-sense e l’assurdo. Un clown silenzioso, con una valigia troppo grande e un cappello storto, riesce a raccontare la solitudine con una poesia che fa sorridere e commuove allo stesso tempo.
In Per un pelo, i Chalibares combinano musica dal vivo, giocoleria e precisione scenica in una giostra teatrale che coinvolge ogni spettatore, grandi e piccoli, con ritmo e energia contagiosa. Lo spettacolo evolve continuamente, sorprendendo con invenzioni sempre nuove.
Infine, il Duo Lollypop con Vintash! riporta in scena il fascino rétro degli anni Cinquanta. Tra vinili, bicchieri e atmosfere surreali, i due artisti costruiscono un piccolo varietà nonsense che diverte e incanta, chiudendo ogni giornata con una nota di dolcezza e ironia. in montagna diversa dal solito, all’insegna della bellezza, della lentezza e della scoperta.
Per informazioni visitare il sito www.comune.roana.vi.it