Visitare le Marche percorrendo la Via delle Abbazie

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Avete intenzione di visitare le Marche e non sapete da dove iniziare?
Un itinerario interessante potrebbe essere quello di percorrere la Via delle Abbazie.

Troverete qui qualche indicazione per un percorso che possa soddisfare le persone interessate alla storia, alla cultura e all’architettura sacra. Per gli amanti del cicloturismo, l’ itinerario che descriviamo si può percorrere in bicicletta, lungo le magnifiche ciclovie che collegano un borgo all’altro, ma anche a piedi, se si ama il turismo lento.

Un vasto patrimonio culturale

La Regione Marche è curiosamente l’unica regione italiana ad avere conservato il nome al plurale: nella lingua antica tedesca ‘Mark’ significa regione di confine. Le Marche infatti durante il Sacro Romano Impero divennero zona di confine. I feudi che gli imperatori davano ai nobili da condurre si chiamavano marchesati, da cui presero il nome la Marca di Fano, la Marca di Camerino e la Marca di Ancona.
Trascorrere una vacanza in questa regione dell’Italia centrale può essere un’esperienza al contempo piacevole e interessante, perchè offre molte opportunità turistiche grazie alla pluralità paesaggistica e un patrimonio culturale straordinario, con numerosi siti di interesse storico e artistico sparsi in tutto il territorio.

Le Marche, una regione costellata da Chiese e Abbazie

Nella Regione delle Marche si trovano molte chiese, a testimonianza del grande spirito di devozione che storicamente ha caratterizzato questo territorio.

La provincia di Macerata in particolare, lungo la media Valle del Chienti e quella del Fiume Potenza, è costellata di antiche abbazie, di origine per lo più romanica, in un contesto naturalistico fra i più belli d’Italia. Il suo territorio infatti è caratterizzato da distese di campi coltivati e radure in buona parte ancora incontaminate, per la gioia dei fotografi e degli amanti dei paesaggi rurali.

 La via delle Abbazie nelle Marche

La Via delle Abbazie è un itinerario cicloturistico che coniuga sport e cultura, in un contesto di paesaggi naturalistici di rara bellezza.
Il percorso, interamente segnalato, si snoda lungo le strade secondarie e lontane dal traffico che collegano l’Abbazia di Santa Maria a Pie’ di Chienti a quella di San Claudio.
Un itinerario suggestivo percorrendo il quale si potrà apprezzare una delle più belle espressioni paesaggistiche delle Marche, tra colline, antiche fonti e casali tipici delle campagne marchigiane. Si attraverseranno borghi tra i più belli d’Italia, dove è possibile fermarsi per uno spuntino tipico o sostare per una notte.

 La Basilica di Montecosaro

Il nostro itinerario prende avvio dalla pista ciclabile di Civitanova Marche, per raggiungere come prima tappa il piccolo ma grazioso borgo medioevale di Montecosaro. Un vero gioiello ricco di storia anche grazie alla sua posizione strategica che ne ha fatto in passato un importante punto difensivo. Le prime testimonianze di insediamento in questa città risalgono al 936. Da visitare il centro storico, da cui è ancora oggi chiaramente visibile la struttura fortificata. La piazza principale accoglie alcuni degli edifici più caratteristici dell’intero borgo, come la Chiesa Collegiata, sorta nel ‘700 dalle ceneri dell’antica pieve di San Lorenzo, l’antico Teatro delle Logge, e il palazzo dei Priori. Da non perdere anche il parco del Cassero, che si raggiunge pedalando verso la parte più alta del borgo: si tratta di un’ampia area verde sorta sui resti di un’antica rocca fortificata, da cui è possibile ammirare la vetta del Monte Conero che digrada verso il mare.

Il monumento senza dubbio più interessante è la Basilica romanica di Santa Maria a piè di Chienti, o Santissima Annunziata, che si trova nella frazione di Montecosaro Scalo: vi troverete di fronte ad uno dei più begli esempi di architettura romanica del nostro Paese.

L’edificio è a tre navate e presenta una singolare abside a due piani; custodisce inoltre frammenti di preziosi affreschi del Trecento.

Abbazia di MontecosaroMontecosaro, Santa Maria in Chienti, Ph. Lorenzo Cicconi Massi

Montelupone e l’Abbazia di S. Firmano

La seconda tappa ci porta in uno dei Borghi più Belli d’Italia a Montelupone. La città deve il suo nome alla potente famiglia longobarda dei Luponi, ed ha avuto il riconoscimento della Bandiera Arancione grazie all’offerta turistica di eccellenza e l’accoglienza di qualità.
Il centro storico conserva ancora l’originale pavimentazione in pietra e tutt’intorno le mura castellane. In questo borgo si possono ammirare diversi edifici di interesse storico, come il trecentesco Palazzetto del Podestà con la torre civica, l’ottocentesco palazzo Comunale che custodisce il Teatro Storico Nicola Degli Angeli, in stile neoclassico e con influenze palladiane. Per non dimenticare il Palazzo Emiliani e la Chiesa di S. Chiara, edificata tra i secoli XV e XVIII, sede dell’antico convento delle Clarisse.

Il nostro itinerario lungo “La via delle Abbazie” ci porta a 4 km dal centro di Montelupone, dove si trova l’Abbazia benedettina di S. Firmano. Costruita nel IX secolo per volere di una pia signora della famiglia Grimaldi di Montelupone, è in stile romanico a tre navate. All’interno, sotto l’alta scalinata, si trova l’incantevole cripta con le reliquie e la statua del Santo.

Corridonia e l’Abbazia di San Claudio al Chienti

La terza tappa del nostro itinerario ci conduce lungo lo spartiacque tra le valli del Chienti e del Cremone, fino ad arrivare a Corridonia. In passato questa antica città ebbe altre denominazioni: dapprima Montolmo, poi Pausula per identificazione con la città romana di Pausulae. Assunse il nome attuale nel 1931, in onore del sindacalista Filippo Corridoni, che nacque in questa città.
Il centro storico di Corridonia, che si trova in provincia di Macerata, è ricco di molti esempi di architettura sacra. La chiesa di San Francesco, edificata verso l’anno Mille e acquistata dai Francescani nel 1225, conserva resti architettonici del periodo romanico-gotico e un campanile quattrocentesco. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, antecedente al XIII secolo e ricostruita nel Settecento da Giuseppe Valadier, presenta una interessante forma circolare e le linee gotiche. La chiesa-convento di Sant’Agostino, eretta nel 1346, custodisce pregevoli dipinti.

In posizione isolata rispetto al centro abitato di Corridonia, sorge l’Abbazia di San Claudio al Chienti. Costruita nel VI o VII secolo sulle rovine di una villa romana, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. Pare infatti che vi siano i resti della tomba di Carlo Magno.

L’attuale chiesa è stata identificata come la cappella palatina della reggia imperiale di Aquisgrana ai tempi di Carlo Magno. Si ritiene sia stata la sede della corte carolingia ed epicentro del rinato impero Romano. La ricerca, che ormai prosegue da ben quindici anni, ha suscitato l’interesse di molti e le è riconosciuta una certa “fondatezza”.

L’edificio mantiene il suo aspetto originario in maniera quasi intatta, con la sua particolare struttura composta da due chiese sovrapposte. La facciata è incorniciata da due torri cilindriche, con un portale gotico in pietra d’Istria che orna l’ingresso.

Abside san Claudio al Chienti
Abside di San Claudio al Chienti

Verso i monti Sibillini

Con la terza tappa si conclude “La via delle Abbazie”, ma restano ancora moltissime altre costruzioni di architettura sacra da poter visitare nel territorio.

Procedento verso I monti Sibillini in bicicletta o anche in automobile, nei pressi di Pollenza è interessante da visitare l’Abbazia di Rambona, edificata nel IX secolo per volere dell’imperatrice dei longobardi Ageltrude e una delle poche testimonianze rimaste in Europa dell’architettura carolingia.

E poi L’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, una delle abbazie cistercensi meglio conservate in Italia. Con lo scopo di proteggere l’ambiente circostante, nel 1984 è nata la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra che abbraccia un’area di 1.800 ettari: un territorio ricco di campi coltivati, di vegetazione e di fauna protetta, con due corsi d’acqua e un lago. Un vero paradiso da percorrere in bici o a piedi con tranquillità per godere appieno della natura circostante.

Raggiungendo il lago di Fiastra e proseguendo più A Sud, si può facilmente arrivare all’Abbazia di Santa Maria in Rio Sacro, la cui costruzione si fa risalire al 985. All’interno si può ammirare una statua lignea della Madonna con Bambino risalente al XV secolo; inoltre, scavi effettuati in questi ultimi anni hanno portato alla luce un bellissimo percorso sotterraneo con tre piccole navate che ci riconducono al secolo XI.

 All’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si trova il piccolo borgo di Valfornace. Qui potrete visitare la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, di struttura romanica ma rifatta all’interno in stile neoclassico, che conserva una preziosa cripta recuperata nel 1930. Di grande interesse anche la Chiesa di San Giusto in San Maroto con la sua particolare struttura a pianta circolare, sormontata da una cupola costruita senza centine di sostegno. Nel vano terreno della torre campanaria, aggiunta in seguito, sono visibili degli affreschi della fine del Trecento.

L’Abbadia di Fiastra

Sempre all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si può raggiungere il borgo medioevale di Piave Torina, dove si trova l’Eremo di Sant’Angelo in Prefoglio detto ‘Eremo dei Santi’: in passato abitato da numerosi eremiti laici, nel secolo XVIII fu ridedicato ai “Santi” perché la tradizione voleva il passaggio dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ai quali si attribuisce la prima evangelizzazione della zona.

Marche Abbazia di Fiastra

Il santuario è frequentato principalmente per scopi taumaturgici, come testimoniano i numerosi ex-voto e scritte alle pareti, infatti fino a qualche anno fa la chiesa custodiva numerose stampelle ed ex voto lasciati in devozione per grazia ricevuta.
Attraverso uno stretto e basso passaggio ( che obbliga ad inchinarsi ) si può accedere, ad una sorgente d’acqua miracolosa, benefica per i dolori reumatici e nervo sciatico.

Per ulteriori informazioni,  visitare il sito Marche via delle Abbazie

 

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