Siti UNESCO del Trentino e dell’Alto Adige

Stampa

I siti UNESCO del Trentino e dell’Alto Adige sono gioielli incastonati nel cuore delle Alpi, dove la maestosità delle Dolomiti si fonde con ricchezze culturali uniche. Queste regioni ospitano paesaggi di straordinaria bellezza naturale e siti archeologici che narrano millenni di storia umana, offrendo un viaggio indimenticabile tra natura, cultura e tradizioni antiche. Dal fascino senza tempo delle vette che si ergono maestose sotto il cielo, ai castelli e agli antichi borghi, ogni sito UNESCO qui è una porta aperta su un mondo di scoperte.

I siti UNESCO del Trentino e dell’Alto Adige rappresentano una finestra spalancata sulla grandezza naturale e culturale che l’Italia ha da offrire. Queste terre incastonate tra le vette imponenti delle Alpi, oltre alle montagne e alle terme, sono custodi di un patrimonio che va oltre la semplice bellezza paesaggistica, racchiudendo storie, tradizioni e testimonianze di un passato che ha saputo intrecciarsi con il presente. Dal maestoso scenario delle Dolomiti, riconosciute dall’UNESCO per la loro straordinaria bellezza paesaggistica e la loro importanza geologica, alle antiche testimonianze dei luoghi di battaglia della Prima Guerra Mondiale che narrano di storie di coraggio e di riscatto, il Trentino e l’Alto Adige sono scenari di un viaggio attraverso il tempo.

La loro inclusione nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare questi luoghi unici, non solo per la loro indiscutibile bellezza ma anche per il loro significato storico e culturale. Attraverso questo articolo, vi guideremo in un viaggio alla scoperta di questi tesori nascosti, esplorando l’incanto delle loro montagne, la ricchezza della loro cultura e l’unicità delle loro tradizioni.
La regione Trentino-Alto Adige che conta quattro siti Unesco riconosciuti, condivisi con altre regioni (ad esempio le Dolomiti, che condivide con il Veneto) e con altre nazioni (le palafitte rientrano in un circuito di monumenti simili che si trovano nel nord Italia e in Europa). Il fatto che siano condivisi, ovviamente, non toglie nulla al loro valore individuale e alla loro bellezza. Se vi trovate in vacanza in Trentino o nell’Alto Adige e volete visitare i suoi più bei siti UNESCO, ecco qui un elenco di quali sono e dove si trovano.

I siti UNESCO del Trentino Alto Adige

Quali sono i siti UNESCO del Trentino Alto Adige? La regione registra solo tre siti patrimonio dell’umanità, ufficialmente (Dolomiti, Monti di Odle e Palafitte), ma all’interno di questi siti le località promosse dall’UNESCO sono molte di più. Sono cinque i percorsi naturali e culturali riconosciuti per la loro importanza.  Si tratta nello specifico:

  • delle Dolomiti di Brenta, Catinaccio e Latemar (Trento e Bolzano),
  • le Dolomiti di Odle e Bletterbach (Bolzano)
  • Pale San Martino (Trento)
  • Marmolada

per quanto riguarda le montagne. Come opera umana rientrano nel patrimonio mondiale i resti preistorici delle palafitte di Ledro e Fiavé (Trento), incredibili ritrovamenti che raccontano pagine importanti della vita umana dell’arco alpino.

Dolomiti patrimonio UNESCO

Le Dolomiti sono patrimonio UNESCO in quasi tutte le regioni italiane e straniere che le ospitano. Inutile dire che in Trentino e in Alto Adige queste montagne assumono alcune delle forme più spettacolari che, con i colori del sole e delle stagioni, diventano veri e propri quadri.

Le Dolomiti di Brenta si estendono per 40km da nord a sud con una larghezza di 12 km e ospitano almeno otto cime che superano i 3000 metri di altezza. Cima Tosa e Cima Brenta sono le più alte in assoluto. Tra i luoghi più famosi ricordiamo Madonna di Campiglio, Dimaro, Cles, lago di Molveno e lago di Tovel. In estate queste montagne offrono decine di itinerari di escursionismo interessante, mentre in inverno diventano automaticamente piste da sci per tutti.

La Marmolada è divenuta anche essa patrimonio UNESCO per il prezioso ghiacciaio perenne che ne orna la cima (e a cui si deve il nome, dall’antico termine “marmar” cioè scintillare). Importante centro turistico, raccoglie intorno al massiccio centrale omonimo diverse cime minori che innescano itinerari alpini straordinari.

Occupano oltre 9000 ettari, divisi tra le province di Trento e Bolzano, i sistemi montuosi di Latemar e Catinaccio (detti anche Sciliar-Latemar-Catinaccio). Sono in totale due alte cime, lo Sciliar e il Catinaccio, collegate a un massiccio (gruppo Latemar) che chiude l’intero arco. L’importanza vitale di questo insieme di montagne risiede nelle malghe, nei laghetti alpini e nei paesaggi antichi che conserva ancora oggi. Anche la fauna è importante e tra fagiani, caprioli e aquile reali sono diverse le specie da tutelare.

Le Odle di Val di Funes sono “le cime più belle delle Dolomiti” e rappresentano la provincia di Bolzano in molte immagini, con i colori del tramonto che disegnano le loro rocce spettacolari. Ospitano alcuni dei boschi più belli e alcuni dei precipizi più pericolosi dell’arco montano, e vale sempre la pena esplorarle. Tra le escursioni più belle da fare sulle montagne bolzanesi anche quella al Geoparco di Bletterbach, dal nome dell’omonimo canyon.

Escursione alle Pale San Martino

Le montagne trentine di Pale San Martino (Trento) sono il gruppo di cime più esteso delle Dolomiti. Alcune delle cime più importanti sono Vezzana, Cimon della Pala, Rosetta, Sass Maor e la spettacolare parete dell’Agner. Le cime si specchiano nei laghi dell’altopiano omonimo sottostante, che forma una mezzaluna verde ricca di sentieri e di itinerari.

Le Pale San Martino sono le montagne preferite da chi fa arrampicata ma anche da chi cerca foto suggestive del Trentino-Alto Adige. Il grande arco delle “pale” è costellato da una ventina tra rifugi e bivacchi che consentono lunghe pause, a volte anche pernottamenti, agli escursionisti pronti a vivere pienamente l’esperienza.

Le Palafitte di Fiavé e di Ledro

Nel 2011 vengono inseriti nel percorso storico-culturale UNESCO delle palafitte del nord Europa anche i resti preistorici della provincia di Trento, situati a Fiavé e a Ledro. Questo sito fa parte di un lungo cammino che comprende località simili anche in Lombardia, Veneto, Svizzera, Austria e Francia. La loro età antichissima (tra il 5000 e il 500 avanti Cristo) rende le palafitte trentine un tesoro preziosissimo da non perdere.

I siti di Ledro, riemersi dall’omonimo lago, sono stati oggi arricchiti da un percorso museale dedicato alle palafitte. Le case su pali sono state ricostruite fedelmente non lontano dai luoghi dei ritrovamenti, mentre i resti originali sono stati in parte conservati nel museo locale. Resti delle palafitte antiche si trovano anche a Fiavé, in un laghetto non lontano dalle Terme di Comano. Anche questo sito è completato da un museo dove diversi plastici ricostruiscono le antiche cittadine palafitticole per mostrarle ai bambini in visita.

Entrambi i siti sono fondamentali per collegare la prima parte del percorso – che inizia dalla Francia – con la parte conclusiva in Austria. Sono un passaggio obbligato che vale come una pagina di storia scritta su … fossili!

Visitare i siti UNESCO del Trentino-Alto Adige

Per visitare i siti del Trentino e dell’Alto Adige si devono tener presenti come punti di riferimento le principali località turistiche delle Dolomiti, come Madonna di Campiglio, Cles o la Marmolada.

In alternativa basta avere come base Trento – che si raggiunge tramite Autostrada Brennero- Modena A22,  ben collegata anche alla A1 Milano – Napoli e alla A4 Milano – Venezia; in treno si scende alla stazione diretta di Trento; in aereo è preferibile atterrare a Verona, Bergamo o Venezia.

In Trentino e nell’Alto Adige trovate diversi alberghi di lusso dove trascorrere esperienze indimenticabili.

Stampa