Situato a 620 metri sul livello del mare, Orgosolo è un borgo autentico della Barbagia, in provincia di Nuoro, circondato dalle montagne del Supramonte e dalle foreste millenarie della Sardegna centrale. Con poco più di tremila abitanti, è conosciuto in tutto il mondo come il paese dei murales, un museo a cielo aperto che racconta storie di tradizione, lotta e identità. Visitare Orgosolo Sardegna è come trovarsi in una galleria a cielo aperto in un’atmosfera sospesa tra cultura, arte e natura incontaminata.

Ci ritroviamo a camminare, qui, tra colori, tradizioni e antichi misteri e scoprirli è un’emozione che consigliamo a tutti. Orgosolo, come dice il suo nome sardo (“terra umida”) è anche luogo d’acqua, di ruscelli e di fiumi e di quelle nebbie leggere che caratterizzano il mattino nel cuore di quest’isola-pianeta. Per gli amanti dei murales, una tappa imperdibile.
La storia millenaria di Orgosolo
Le origini di Orgosolo affondano nella preistoria sarda, con importanti testimonianze nuragiche e domus de janas nei dintorni, ora patrimonio UNESCO. In epoca romana, la vicina piana di Locoe – attraversata dal fiume Cedrino – divenne un centro agricolo fiorente. Durante il Medioevo, il paese assunse un ruolo strategico trovandosi al crocevia tra i regni sardi di Torres, Gallura e Cagliari. Nei secoli successivi subì dominazioni aragonesi e piemontesi, fino all’Unità d’Italia.
Questa storia ricca e stratificata si riflette ancora oggi nelle architetture, nelle tradizioni e nelle leggende che animano le vie del borgo.
Cosa vedere a Orgosolo
Per visitare Orgosolo si possono scegliere 3 itinerari itinerari che spaziano tra arte e natura. Sono tutti molto interessanti, avendo a disposizione qualche giorno in più si può fare una visita completa a questo meraviglioso angolo autentico della Sardegna
L’itinerario dell’arte antica
Chi visita Orgosolo non può trascurare il percorso dedicato all’arte antica, che conduce alla scoperta dei numerosi nuraghi e delle Domus de Janas, le affascinanti tombe scavate nella roccia risalenti alla preistoria sarda. Nei dintorni del borgo se ne contano oltre settanta, tra cui spiccano la Oreharva, Sirilò, Sa Lhopasa, Tettene, Istovuzzi e Pandelai. Da non perdere anche il Nuraghe Mereu, il Gorropu, il Bidunì e l’Ilole, che rivelano la maestria costruttiva di un popolo antico e misterioso. Il percorso si completa con le chiese medievali e paleocristiane, testimoni silenziose di secoli di fede e cultura.
L’itinerario urbano
Il cuore del centro storico di Orgosolo è un intreccio di architettura tradizionale, stradine acciottolate e soprattutto dei celebri murales di Orgosolo, veri protagonisti di un itinerario che unisce storia e creatività contemporanea. Passeggiando tra le vie si incontrano chiese di grande valore artistico come San Pietro, Sant’Antonio Su Ohu, Santa Croce e San Nicola, che custodiscono altari in legno, affreschi e dettagli gotici. Le facciate delle case, invece, diventano tele en plein air dove i murales raccontano la vita quotidiana, la memoria collettiva e le battaglie sociali del paese.
L’itinerario naturalistico
Per chi desidera immergersi nella natura più autentica della Barbagia, l’itinerario naturalistico di Orgosolo offre panorami di rara bellezza. Si parte dalla valle del Locoe, verde e fertile, per salire verso l’altopiano del Supramonte, un regno selvaggio fatto di foreste secolari di lecci e ginepri, gole vertiginose, sorgenti d’acqua cristallina e grotte nascoste. È un territorio che invita all’esplorazione, amato da escursionisti e fotografi, dove ogni sentiero regala scorci unici e la sensazione di trovarsi in una Sardegna primordiale, intatta e potente.
Il mistero del villaggio di Locoe
Locoe oggi è una vallata tra le più belle della Barbagia, ma fino al XV secolo circa ospitava anche un centro abitato, il villaggio omonimo. Di questo rimane solo una chiesa campestre, San Leonardo, che custodisce ancora antichi documenti di nascita e di morte. Uno spaccato di vita di un paese che non esiste più e che si può ancora leggere e ricordare.
I murales di Orgosolo: l’anima dipinta della Barbagia
Per gli appassionati di murales qui si trova una delle più belle testimonianze di arte spontanea, ribelle e di denuncia da parte della popolazione locale.

Origini di un’arte ribelle
I celebri murales di Orgosolo nascono alla fine degli anni ’60, in un periodo di grande fermento sociale e politico in Sardegna. Le prime opere furono realizzate da gruppi di giovani e da artisti locali come forma di protesta contro le ingiustizie e come strumento per esprimere l’identità orgolese. Questo linguaggio visivo diretto, ispirato ai murales messicani, univa la denuncia sociale alla celebrazione delle tradizioni, trasformando le pareti del paese in un racconto collettivo a cielo aperto.
Temi e stile dei murales
Passeggiando tra le strade di Orgosolo Sardegna, ogni muro diventa una narrazione. I murales Orgosolo ritraggono scene di vita quotidiana — donne al lavoro, uomini a cavallo, pastori con i loro greggi — accanto a episodi storici, lotte popolari e simboli di libertà. Alcune opere commemorano eventi internazionali, altre parlano di guerre, migrazioni, diritti civili. I colori vivaci e lo stile spesso naif rendono queste opere immediatamente riconoscibili e profondamente suggestive, creando un legame emotivo tra chi osserva e la comunità che le ha generate.
Un museo a cielo aperto
Oggi visitare Orgosolo è come immergersi in un vero e proprio museo urbano che conta oltre 350 murales distribuiti tra il centro storico e le stradine laterali. Ogni murale Orgosolo è un tassello di una memoria viva, che continua a crescere: nuovi dipinti si aggiungono ogni anno, realizzati da artisti locali e internazionali. Il borgo è diventato una tappa imprescindibile per chi desidera scoprire una Sardegna autentica, dove l’arte urbana non è moda passeggera, ma identità radicata nel territorio.
Tradizioni e feste popolari
Gli abiti tradizionali orgolesi, dai colori intensi e dalle decorazioni simboliche, sono realizzati con tecniche segrete tramandate nei secoli. È possibile ammirarli durante eventi come il carnevale Orgosolo, la settimana santa e la festa dell’Assunta, quando il borgo si riempie di canti, balli e processioni.
Sa Candelaria: la notte dei bambini
Il 31 dicembre si svolge Sa Candelaria, una festa che ricorda Halloween: i bambini bussano alle porte con un sacco in mano e ricevono in dono panini, dolci e biscotti. Una volta rifocillati, i piccoli vanno poi a cantare i propri auguri alla popolazione, specialmente alle coppie neo-sposate del paese.
Le rocce e le grotte fuori da Orgosolo sono anche patria dei misteri dei famosi banditi, come Giovanni Battista Liandru o Pasquale Taneddu “il Terrore del Supramonte”. Di questi uomini e dei loro crimini spesso non restano che leggende, ritrovamenti di resti umani o storie di fantasmi che aleggiano sull’altopiano!
Come arrivare e dove dormire
Per raggiungere Orgosolo Sardegna è consigliabile l’auto. Da Nuoro si percorre la SP 58, da Cagliari la SS 131 fino a Nuoro e poi SP 58 o SS 389. L’aeroporto più vicino è Cagliari-Elmas.
Per il soggiorno si segnalano l’Hotel Sa’e Jana, B&B come Supramonte e Del Corso, e agriturismi come S’Ozzastru e Canales, dove gustare piatti tipici e vivere un’accoglienza autentica.
L’aeroporto di riferimento è Cagliari.
Per ulteriori informazioni visitare il sito https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/orgosolo.